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Idee di investimento - Azioni - 11 maggio 2015

11 Maggio 2015 09:40

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che centrali rimarranno molto probabilmente protagoniste dello scenario economico e finanziario ma la differenza nei tassi di crescita e alcuni fattori ciclici come il prezzo del petrolio hanno enfatizzato la asincronia e la tempestività di intervento degli istituti di credito centrali. Lo sottolinea Monica Defend, Responsabile Globale Asset Allocation Research di Pioneer Investments, nell’articolo “Borse, preferenza a Europa, Giappone, Cina e India” all’interno del quale si dichiara cautamente positiva sulle classi di attività rischiose (tra le quali l’azionario e, in particolare, l’equity Europa, Giappone, Cina e India) e suggerisce un approccio selettivo all’interno del reddito fisso sia in termini di curve dei rendimenti che di scadenza.
Anche gli esperti di Morgan Stanley Equity Research sono positivi sull’azionario del Vecchio Continente: “Abbiamo notato un miglioramento del consenso di mercato relativamente alle stime di utili in Europa per la prima volta negli ultimi 4 anni. Abbiamo discusso anche al nostro interno la prospettiva di aggiornamento dei profitti aziendali europei alla luce del fatto che, dopo 210 settimane consecutive di downgrade (riduzione degli utili attesi)i, nelle ultime tre settimane l'Europa ha registrato un saldo positivo tra upgrade (rialzo delle attese sugli utili) rispetto ai downgrade per la prima volta dall'inizio del 2011: in particolare, ora prevediamo una crescita dei profitti netti europei del 12%” fanno sapere i professionisti di Morgan Stanley Equity Research nell’articolo “Borsa Europa, ecco la mappa del recupero del 2015”.
Peraltro, anche a fronte di un inizio d’anno particolarmente positivo per le borse europee, le valutazioni attuali dei listini del Vecchio Continente sono in molti casi ancora inferiori rispetto alle controparti di altre regioni. Tuttavia, la selettività è essenziale e, in quest’ottica, Fidelity Worldwide Investment propone il FF European Larger Companies Fund: il comparto di riferimento per chi ricerchi soluzioni azionarie core a gestione attiva capaci di generare crescita nel lungo periodo, difendendo efficacemente, com’è spiegato nell’articolo “Borse europee, perché la selettività è essenziale”, i rendimenti nelle fasi di maggiore complessità. Il gestore del comparto, Matt Siddle, predilige in questo momento i titoli legati alla sanità, ai beni di consumo discrezionali e all’informatica: il fondo è invece sottopesato sulle aziende legate alle materie prime, alle telecomunicazioni e ai finanziari.
Per chi in Europa invece volesse puntare più specificatamente sulla Borsa italiana può prendere in considerazione il FF Italy Fund, il più grande e più longevo fondo azionario Italia, di Fidelity Worldwide Investment. “Alle valutazioni attuali è possibile identificare in Piazza Affari opportunità di investimento molto interessanti. A livello settoriale sto trovando titoli con prospettive particolarmente positive nel settore farmaceutico, un settore poco ciclico e all’interno del quale sono presenti società solide. Peraltro, alcuni titoli bancari potrebbero in futuro risultare particolarmente favoriti dalla ripresa del ciclo economico. In questo caso prediligo banche con un livello di capitale elevato, anche se più correttamente valutate” dichiara Alberto Chiandetti, gestore del FF Italy Fund nell’articolo “Piazza Affari, affidarsi a chi ha creato valore agli investitori”.
Per Russ Koesterich, Strategist BlackRock Global Chief Investment, invece, se c’è una lezione da trarre dall’andamento degli indici di Borsa dell’ultima settimana di aprile è che occorre trovare un po’ di spazio in portafoglio alle azioni dei paesi emergenti. “Oltre al rally delle azioni cinesi, c'è stata una certa inversione nei mercati che hanno sofferto nel 2014, in particolare Russia e Brasile. Questa migliore performance relativa e le valutazioni ancora ragionevoli (l’emerging markets equity tratta attualmente con uno sconto del 30% rispetto ai mercati sviluppati, in base al rapporto prezzo / patrimonio netto) hanno portato a qualche cambiamento nel comportamento degli investitori. È vero che l’azionario dei paesi emergenti potrebbe soffrire una maggiore volatilità nel prossimo autunno in concomitanza di un rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve, ma continuiamo a credere che la maggior parte degli investitori dovrebbe includere una quota di azioni dei mercati emergenti nei loro portafogli” spiega Russ Koesterich nell’articolo “Perché fare spazio all’azionario paesi emergenti”, mentre i professionisti di Natixis Global Asset Management, pur mantenendo un posizionamento neutrale nei mercati azionari emergenti, nell’articolo “Borse emergenti, dove c’è ancora il semaforo verde” esprimono attualmente un giudizio positivo su Cina, Messico, Thailandia e Turchia e uno negativo su Brasile, Russia e Malaysia.
Infine, Scott Meech, Co-Head European Equities di Union Bancaire Privée, (UBP) “Borsa, piacciono ancora mid cap e i settori bancario e consumi” argomenta le ragioni per le quali il proprio giudizio sull’azionario in generale resta ancora moderatamente positivo, indicando anche le preferenze: “Stiamo cercando nei nostri portafogli di esporci sempre più alla ripresa del ciclo economico, in particolare sui titoli del comparto bancario, dei media e del consumo. Di conseguenza la nostra esposizione sulle aziende di media capitalizzazione è aumentata”.

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