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Sul podio delle IPO mondiali Cina, Spagna e Stati Uniti
23 Marzo 2015 14:12

ero delle offerte pubbliche di acquisto (IPO) da inizio anno a livello mondiale è più o meno identico a quello dello stesso periodo dello scorso anno, ma i volumi registrano una contrazione del 16 per cento.
Lo ha reso noto il report «Investment Banking Scorecard» pubblicato lo scorso 13 marzo da Thomson Reuters nel quale emerge che settantasei imprese cinesi hanno raccolto, grazie alla loro quotazione in Borsa, 7,6 miliardi di dollari da inizio anno, pari al 25 per cento del totale di tutti i proventi raccolti dalle IPO a livello globale.
A sorpresa, si nota che le offerte pubbliche di acquisto di società con sede in Spagna rappresentano il 18% dell'attività globale, precedendo il controvalore delle IPO di imprese neo-quotate degli Stati Uniti, il cui market share non va oltre il 15 per cento.
La cinese Orient Securities Company Limited, che ha comunicato lunedì 9 marzo di aver ottenuto il via libera dalla Borsa di Shanghai per un collocamento azionario pari a 1,6 miliardi di dollari di controvalore (e che ha registrato una domanda pari a oltre 90 volte l’offerta), ha fatto lievitare il totale di tutte le IPO a livello globale a a 30,5 miliardi di dollari da inizio anno che, come si accennava sopra, corrisponde a una contrazione del 16% rispetto a un anno fa.
Al contrario continua invece ad essere sostenuto il segmento delle M&A( fusioni e acquisizioni) soprattutto per quanto riguarda i settori healthcare, telecom e real estate. La scorsa settimana, per quanto riguarda gli accordi di M&A siglati o in dirittura d’arrivo, il gruppo Alcoa ha annunciato l’acquisto di RTI International Metals per 1,5 miliardi di dollari mentre la compagnia Simon Property Group ha presentato un'offerta per acquisire Macerich Co per 22,4 miliardi: un’operazione, quest’ultima che ha spinto l'attività di M&A immobiliari a 81,8 miliardi di dollari, pari ad un aumento del 58% rispetto a un anno fa.
Lo ha reso noto il report «Investment Banking Scorecard» pubblicato lo scorso 13 marzo da Thomson Reuters nel quale emerge che settantasei imprese cinesi hanno raccolto, grazie alla loro quotazione in Borsa, 7,6 miliardi di dollari da inizio anno, pari al 25 per cento del totale di tutti i proventi raccolti dalle IPO a livello globale.
A sorpresa, si nota che le offerte pubbliche di acquisto di società con sede in Spagna rappresentano il 18% dell'attività globale, precedendo il controvalore delle IPO di imprese neo-quotate degli Stati Uniti, il cui market share non va oltre il 15 per cento.
La cinese Orient Securities Company Limited, che ha comunicato lunedì 9 marzo di aver ottenuto il via libera dalla Borsa di Shanghai per un collocamento azionario pari a 1,6 miliardi di dollari di controvalore (e che ha registrato una domanda pari a oltre 90 volte l’offerta), ha fatto lievitare il totale di tutte le IPO a livello globale a a 30,5 miliardi di dollari da inizio anno che, come si accennava sopra, corrisponde a una contrazione del 16% rispetto a un anno fa.
Al contrario continua invece ad essere sostenuto il segmento delle M&A( fusioni e acquisizioni) soprattutto per quanto riguarda i settori healthcare, telecom e real estate. La scorsa settimana, per quanto riguarda gli accordi di M&A siglati o in dirittura d’arrivo, il gruppo Alcoa ha annunciato l’acquisto di RTI International Metals per 1,5 miliardi di dollari mentre la compagnia Simon Property Group ha presentato un'offerta per acquisire Macerich Co per 22,4 miliardi: un’operazione, quest’ultima che ha spinto l'attività di M&A immobiliari a 81,8 miliardi di dollari, pari ad un aumento del 58% rispetto a un anno fa.
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