ETP
ETP, boom in Europa a gennaio grazie al QE
9 Febbraio 2015 16:30

5 è partito con un ritmo record in Europa per quanto riguarda gli ETP, l’universo aggregato di ETF, ETC e ETN. L’insieme dei flussi verso gli ETP europei ha infatti registrato un nuovo massimo storico, pari ad oltre un quinto della raccolta totale del 2014, ovvero 13,7 miliardi a fronte di 61,8 miliardi dell’intero anno scorso. A livello mondiale, invece, la raccolta, pari a 11,6 miliardi di dollari, è stata nettamente inferiore a quella di dicembre 2014 (60,8 miliardi) ma in sensibile controtendenza rispetto allo stesso mese dello scorso anno, quando i deflussi prevalsero sugli acquisti determinando un saldo negativo mensile di 6,7 miliardi.
L’annuncio da parte della BCE del piano di quantitative easing, che si è rivelato peraltro più aggressivo del previsto, ha suscitato molto entusiasmo negli investitori internazionali che hanno accelerato gli acquisti nell’azionario paneuropeo (8,4 miliardi di dollari di raccolta mensile) contribuendo in modo significativo ai 13,7 miliardi di dollari di raccolta degli ETP quotati in Europa. Da segnalare che nella altre aree valutarie mondiali hanno prevalso i deflussi sugli ETP azionari e, in particolare, nel segmento degli emerging markets (-6,4 miliardi di dollari) e degli azionari USA large cap (-27,5 miliardi). Al contrario, la volatilità dei mercati azionari, l'incertezza sulla crescita globale e l’annuncio degli stimoli da parte della BCE hanno contribuito ad alimentare la domanda per fondi obbligazionari, pari a 13 miliardi di dollari, e hanno mantenuto una pressione al ribasso sui tassi di interesse.
Da notare che sono state premiate tutte le tipologie di ETP a reddito fisso: dai governativi (3,9 miliardi), ai corporate bond investment grade (3,8 miliardi), dagli high yield (2,3) agli inflation linked (300 milioni). Significativi flussi di acquisti sono stati indirizzati poi sugli etp specializzati sulle commodity che hanno registrato flussi mensili pari a 5,2 miliardi di dollari, la raccolta mensile migliore in quasi cinque anni in virtù degli afflussi sui prodotti passivi focalizzati sull’energia (3,7 miliardi) e su quelli indirizzati sull’oro (2,3 miliardi).
L’annuncio da parte della BCE del piano di quantitative easing, che si è rivelato peraltro più aggressivo del previsto, ha suscitato molto entusiasmo negli investitori internazionali che hanno accelerato gli acquisti nell’azionario paneuropeo (8,4 miliardi di dollari di raccolta mensile) contribuendo in modo significativo ai 13,7 miliardi di dollari di raccolta degli ETP quotati in Europa. Da segnalare che nella altre aree valutarie mondiali hanno prevalso i deflussi sugli ETP azionari e, in particolare, nel segmento degli emerging markets (-6,4 miliardi di dollari) e degli azionari USA large cap (-27,5 miliardi). Al contrario, la volatilità dei mercati azionari, l'incertezza sulla crescita globale e l’annuncio degli stimoli da parte della BCE hanno contribuito ad alimentare la domanda per fondi obbligazionari, pari a 13 miliardi di dollari, e hanno mantenuto una pressione al ribasso sui tassi di interesse.
Da notare che sono state premiate tutte le tipologie di ETP a reddito fisso: dai governativi (3,9 miliardi), ai corporate bond investment grade (3,8 miliardi), dagli high yield (2,3) agli inflation linked (300 milioni). Significativi flussi di acquisti sono stati indirizzati poi sugli etp specializzati sulle commodity che hanno registrato flussi mensili pari a 5,2 miliardi di dollari, la raccolta mensile migliore in quasi cinque anni in virtù degli afflussi sui prodotti passivi focalizzati sull’energia (3,7 miliardi) e su quelli indirizzati sull’oro (2,3 miliardi).
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