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Fondi comuni e Sicav accelerano ad ottobre

26 Novembre 2014 11:45
financialounge -  Assogestioni fondi comuni Fondi obbligazionari sicav
In un mese caratterizzato da numerosi saliscendi dei mercati finanziari e da una ulteriore riduzione dei tassi di interesse offerti dal mercato obbligazionario, la raccolta netta dei fondi comuni ha saputo accelerare: da i 6,1 miliardi di settembre ai 7,5 di ottobre (+22%).

Si tratta di un importante contributo alla raccolta complessiva mensile dell’industria italiana del risparmio gestito che nel mese ha contabilizzato 12,4 miliardi in attivo, di cui 3,7 miliardi per le gestioni di portafoglio per gli investitori istituzionali e 1,2 miliardi per le gestioni retail. I fondi comuni e le sicav, peraltro, stanno trainando la raccolta dell’intero sistema del risparmio gestito italiano da inizio anno: nei primi 10 mesi del 2014 hanno contabilizzato infatti 76,6 miliardi di nuove sottoscrizioni, cioè il 69,3% di tutta la raccolta annua (pari a 110,5 miliardi.

Per quanto riguarda il mese di ottobre, i fondi obbligazionari sono tornati ad essere i preferiti dalle famiglie italiane con 3,5 miliardi di raccolta netta, seguiti dai flessibili (2,3 miliardi), dai bilanciati (899 milioni), dai monetari (483 milioni) e, in coda, dagli azionari (260 milioni), penalizzati da un andamento molto volatile e negativo delle Borse. Alla fine del decimo mese dell’anno, i fondi obbligazionari avevano raggiunto 308,9 miliardi di asset complessivo (pari al 46,5% di market share), i flessibili 141,8 miliardi (21,4% del totale di mercato), gli azionari 138,4 miliardi (20,8%) i bilanciati 40,6 miliardi (6,1%) e i monetari 25,8 miliardi (3,9%).

Per quanto riguarda poi il confronto tra fondi di diritto italiano e quelli esteri, i primi hanno raccolto 3,1 miliardi contro i 4,3 miliardi accumulati dai prodotti esteri: con questo risultato e per effetto degli andamenti dei mercati, i fondi di diritto italiano hanno raggiunto a fine ottobre un patrimonio complessivo di 202,8 miliardi (pari al 30,6% del totale di mercato) mentre i prodotti esteri hanno superato i 461 miliardi (69,4%).
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