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L'America sta smettendo di fumare

19 Settembre 2014 09:05
financialounge -  fumo imposte settore sanitario USA utah
Che ogni sigaretta accorci la vita di cinque minuti e mezzo, come sostengono i salutisti, sembra un monito che gli USA hanno preso alla lettera. I tecnici di Metric Maps, basandosi su rapporto annuale sulle entrate fiscali relative al tabacco preparato dalla FTA (Federation of Tax
Administrator), hanno ideato una mappa degli Stati che mostra, cambiando colore a seconda dell’arco temporale, il forte decremento del consumo di tabacco dal 1970 al 2012.

I risultati sono sorprendenti. Se nel 1970 ogni individuo fumava in media 125 pacchetti di sigarette l’anno, adesso è sceso a 46 pacchetti l’anno. Fanno eccezione Kentucky, West Virginia e New Hampshire, dove si continua a fumare tanto. Quali sono le ragioni di questo forte calo? In 30 anni la cultura e la società si sono evolute passando da un modello all’altro. Se in Mad Men, ambientato a New York, il protagonista Don Draper è sempre (o quasi) inquadrato con una sigaretta in mano, alcuni decenni più tardi è il mood salutista a prevalere: ne emerge una società sempre più “health-oriented”, sempre più attenta ai cibi bio, alla provenienza degli alimenti, alle fonti di inquinamento e, naturalmente, avversa al fumo come oggetto tossico, che porta problemi a livello polmonare e cardiovascolare e che l’immaginario americano è riuscito a far passare anche come un po’ fuori moda.

Cavalcando l’onda, la scorsa settimana CVS, catena drugstore, ha cambiato nome in CVS Health ed ha annunciato la cessazione della vendita di sigarette, escluse quelle elettroniche che possano aiutare a smettere. Una mossa che alcuni hanno letto come un riposizionamento finalizzato a catturare i fornitori del settore benessere e salute, un bacino molto ampio e potenzialmente redditizio.

Il calo dei fumatori americani è da attribuire però, soprattutto, alle imposte sul tabacco. Il primo a istituirla fu l’Iowa, nel 1921; l’ultimo, la South Carolyna nel 1969. Ora però le accise sono aumentate: nello Stato di New York si applica una tassa di 4,35 dollari.; in Connecticut, New Jersey, New York, Rhode Island, Washington e distretto di Columbia le tasse rappresentano più della metà del costo medio di un pacchetto di sigarette. Gli introiti complessivi dello stato americano provenienti dai fumatori sono altissimi: nel 2012 sono stati raccolti 18,2 miliardi.

Se gli USA, in particolare lo Utah, è lo Stato con sempre meno fumatori, quali sono le aree geografiche dove si fuma di più? Una mappa dell’Economist costruita sui dati forniti dalla Tobacco Atlas mostra che è a Est che si consumano più sigarette, in Russia e in Cina, e in prevalenza i fumatori sono uomini.
Anche se forse il corso salutistico americano diventerà un battistrada per gli altri paesi. Fino ad arrivare, forse, a un mondo con sempre meno sigarette.
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