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Bene la BCE, ma il QE sul debito sovrano resta improbabile

5 Settembre 2014 17:55
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"Le misure annunciate dalla BCE sono tutte positive e dovrebbero anche contribuire a ravvivare la crescita e l’inflazione, specialmente nel 2015 e 2016. Questo a sua volta dovrebbe favorire le strategie in grado di beneficiare di una maggiore inflazione a livello europeo nel corso dei prossimi anni. Per questo crediamo anche che le aspettative di maggiore crescita e inflazione rendano meno probabile il ricorso ad un vero e proprio programma di QE (quantitative easing, allentamento quantitativo), a maggior ragione se si tiene conto del fatto che Draghi ha ammesso il persistere di opposizioni tra i membri del consiglio".

È questa la sintesi del commento alle decisioni prese ieri dalla BCE formulato da Tanguy Le Saout, Head of European Fixed Income di Pioneer Investments, per il quale il taglio del tasso sui depositi rappresenta un tentativo diretto di indebolire l'euro che sembra aver funzionato con la caduta del cambio euro/dollaro USA da 1,3150 a 1.3050 subito dopo l'annuncio.
Questo dovrebbe avere delle ricadute positive per le esportazioni europee e per incrementare un po’ l’inflazione. Questo movimento della valuta unica europea (che a maggio era a 1,40 circa su dollaro USA) aiuterà le strategie d’investimento posizionate per sfruttare la forza del biglietto verde.

L’annuncio relativo agli acquisti di asset coperti da garanzia (ABS), insieme all’impegno ad intraprendere possibili ulteriori misure, ha provocato un rally immediato sulle obbligazioni europee, tanto sui mercati cosiddetti “core” quanto sui periferici.

“Tuttavia secondo noi questo recupero non è destinato a perdurare e quindi una strategia che preveda una duration contenuta è ancora in grado di generare risultati positivi per gli investitori” tiene a precisare Tanguy Le Saout. Le misure annunciate dovrebbero quindi aiutare sia lo stimolo alla crescita che ad incrementare i prezzi al consumo ed è quindi improbabile che un QE in piena regola sul debito sovrano possa essere emanato.

“Da un punto di vista del mercato del credito l’annuncio della BCE può avere risvolti positivi perché può portare ad una contrazione degli spread, specialmente nel settore finanziario, dove le banche sarebbero incentivate a partecipare al prossimo programma di Targeted Longer-Term Refinancing Operations (TLTRO), i prestiti mirati ai finanziamenti alle imprese” conclude Tanguy Le Saout.
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