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Asset manager: la professione del futuro

11 Giugno 2014 16:30
financialounge -  bilancio gestione investimenti NPL patrimonio
Per asset manager si intende, di norma, il gestore di patrimoni, cioè il professionista che, tramite l'attività di asset allocation (cioè la ripartizione del portafoglio nelle diverse classi di attivo in cui investire), definisce le politiche di gestione che hanno l’obiettivo di massimizzare il rendimento di un fondo e di minimizzarne i rischi.

Ma asset manager si definiscono pure i profili professionali chiamati a garantire la tutela dei crediti acquisiti e affidati dalle banche. Sono, cioè, gli specialisti che gestiscono le sofferenze che si vengono a creare nel sistema del credito.
E proprio questa seconda figura professionale dovrebbe riscontrare un forte incremento della domanda di mercato nei prossimi anni.

A formulare questa ipotesi è l’Italfondiario, il gruppo specializzato nella gestione in outsourcing di crediti finanziari e commerciali.
Il primo player del mercato, in questo speciale segmento di attività con un portafoglio di titoli non performing loan (NPL) da 36,1 miliardi di euro e 587 collaboratori, ha infatti stimato che gli asset manager professionisti attivi che, al netto dei dipendenti bancari, sono oggi circa 750, dovrebbero crescere nel giro di un paio di anni fino a 3.000 unità.

Stime calcolate sul mercato delle sofferenze bancarie che in Italia continua a crescere a ritmi sostenuti: si stima infatti che il controvalore complessivo dei NPL bancari italiani sia pari a 162 miliardi di euro.

L’asset manager professionista ha conseguito di solito una laurea o in giurisprudenza, o in economia o in ingegneria.
Deve poi accumulare expertise nelle procedure concorsuali, nei meccanismi del diritto, nella comprensione dei bilanci, nei piani di rientro del debito e nella valutazione delle garanzie immobiliari.

Infine, ed è la qualità più ricercata, deve mostrare una elevata capacità nell’organizzazione del proprio tempo: ogni asset manager gestisce contemporaneamente 200 posizioni per un controvalore medio complessivo tra i 25 e i 30 milioni di euro.
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