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Se le banche aumentano utili e dividendi

23 Maggio 2014 16:10
financialounge -  dividendi mercato del credito previsioni settore bancario
Sarà che di questi tempi le previsioni fioccano senza soluzione di continuità interessando ogni tipologia di segmento: da quelle macro economiche globali a quelle per area valutaria, da quelle per paese a quelle per settore di Borsa fino a quelle relative a singole società quotate. Resta il fatto che le previsioni di Prometeria sulle banche italiane sono passate quasi sotto traccia.

L’istituto di analisi indipendente ha diffuso le stime sui profitti degli istituti di credito del nostro paese dipingendo un quadro moderatamente positivo: nei prossimi tre esercizi, da quello di quest’anno fino al 2016, il monte utili delle principali banche italiane si spingerà fino a 23 miliardi. Una dinamica che dovrebbe essere destinata ad accelerare soprattutto a partire dal 2015 per poi proseguire nell’esercizio 2016. Si tratta di previsioni molto importanti per gli investitori.

Infatti se trovassero dei riscontri nei prossimi mesi, si delineerebbe lo scenario positivo anche sotto il profilo delle remunerazione ai soci, pesantemente decurtata dal 2008- 2009 in poi a seguito della profonda ristrutturazione del settore. Basti vedere cosa potrebbero erogare in termini di futuri dividendi tre delle principali banche italiane in base alle stime più recenti.

Nel caso di UniCredit, per esempio, il dividend yield 2014 (cioè il dividendo annuo atteso per questo esercizio diviso per il valore dell’azione attuale di Borsa) si potrebbe attestare all’1,85%, per salire al 2,77% nell’anno successivo e al 3,54% nel 2016. Nel caso invece di Intesa Sanpaolo, il dividend yield per i 2014 potrebbe raggiungere il 2,47%, per incrementarsi al 4,94% nel 2015 e balzare al 7,4% nel 2016. Per i soci invece del Banco Popolare, a cui non dovrebbe spettare alcun dividendo per l’esercizio in corso, dal prossimo anno la remunerazione della cedola azionaria si posizionerebbe all’1,94% per poi aumentare al 3,55% nel 2016.

Si comprende quindi, che se le previsioni di Prometeia, e di altri istituti di analisi, che ipotizzano una graduale ma strutturale fuoriuscita dal tunnel delle crisi per le banche italiane nei prossimi tre anni, l’occasione di puntare su questo settore potrebbe entrare nel mirino non soltanto dei trader ma anche dei cassettisti, i risparmiatori di medio lungo periodo che acquistano i titoli per tenerli in portafogli per alcuni anni beneficiando di un generoso dividendo e di una graduale crescita del valore di Borsa del capitale investito.
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