BTP
I BTP pagano il rischio del boom degli euroscettici
23 Maggio 2014 10:47

settimane, da giovedi 8 maggio a ieri, lo spread tra il BTP decennale italiano e il bund tedesco di uguale scadenza si è allargato di 38 punti base (+0,38%). Due settimana fa la differenza era scesa sotto i 150 punti base (149 per l’esattezza), con il BTP a 10 anni che rendeva il 2,93% e il bund tedesco decennale che pagava l’1,44%: ieri invece il titolo poliennale del Tesoro scadenza marzo 2024 è arrivato a rendere il 3,23% contro l’1,36% dell’omologo governativo di Berlino con uno spread quindi di 187 punti base (+1,87%).
Nello stesso arco di tempo, il rendimento del Bonos, il titolo di stato spagnolo, a 10 anni ha retto meglio: infatti il suo spread rispetto al bund è passato da 145 punti base di giovedi 8 maggio ai 171 punti base di ieri. Come mai l’equivalente spagnolo del BTP a 10 anni ora rende il 3,01% e il governativo italiano decennale paga il 3,23%? È il prezzo del cosiddetto 'rischio Italia' che è salito in parallelo al dibattito politico in vista delle elezioni politiche europee di domenica prossima.
Secondo alcuni operatori di mercato, infatti il clima si è fatto in queste ultime settimane molto più teso ma non ha riguardato in egual misura tutti i paesi periferici. La Spagna, che ieri ha collocato con successo 3,5 miliardi di euro di titoli di stato (con una domanda che è stata 1,7 volte superiore all’offerta), non risente di queste tensioni legate alla politica per il semplice fatto che a Madrid non si presenterà alla tornata elettorale per l’Europa alcun movimento o partito anti-euro.
In Italia invece cresce la preoccupazione per un successo da parte del Movimento 5Stelle, della Lega e di altre fazioni minori che apertamente sono schierate contro l’euro e l’Europa o hanno intenzione di proporre un referendum per decidere se mantenere la moneta unica come divisa nazionale: un successo di questi movimenti potrebbe portare alla caduta del Governo Renzi e, persino, ad elezioni politiche anticipate.
Nello stesso arco di tempo, il rendimento del Bonos, il titolo di stato spagnolo, a 10 anni ha retto meglio: infatti il suo spread rispetto al bund è passato da 145 punti base di giovedi 8 maggio ai 171 punti base di ieri. Come mai l’equivalente spagnolo del BTP a 10 anni ora rende il 3,01% e il governativo italiano decennale paga il 3,23%? È il prezzo del cosiddetto 'rischio Italia' che è salito in parallelo al dibattito politico in vista delle elezioni politiche europee di domenica prossima.
Secondo alcuni operatori di mercato, infatti il clima si è fatto in queste ultime settimane molto più teso ma non ha riguardato in egual misura tutti i paesi periferici. La Spagna, che ieri ha collocato con successo 3,5 miliardi di euro di titoli di stato (con una domanda che è stata 1,7 volte superiore all’offerta), non risente di queste tensioni legate alla politica per il semplice fatto che a Madrid non si presenterà alla tornata elettorale per l’Europa alcun movimento o partito anti-euro.
In Italia invece cresce la preoccupazione per un successo da parte del Movimento 5Stelle, della Lega e di altre fazioni minori che apertamente sono schierate contro l’euro e l’Europa o hanno intenzione di proporre un referendum per decidere se mantenere la moneta unica come divisa nazionale: un successo di questi movimenti potrebbe portare alla caduta del Governo Renzi e, persino, ad elezioni politiche anticipate.