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Un portafoglio più equilibrato e diversificato

4 Aprile 2014 10:10
financialounge -  cina diversificazione Eurozona Fondi obbligazionari Giordano Lombardo High Yield livello di rischio mercati emergenti
È ancora il caso di preferire titoli con componente di rischio? All'inizio, questo atteggiamento era dettato da una pura ricerca di rendimento in un contesto di tassi di interesse bassi. Più di recente, si è tradotto in un’esplorazione anche delle aree più rischiose delle cosiddette risky assets rappresentate ad esempio da obbligazioni high yield e da azioni di piccole e medie imprese. Ma ora, alla luce del forte recupero dei mercati dai minimi del 2009 un portafoglio più equilibrato e diversificato sarà probabilmente la scelta più opportuna. Ne è convinto Giordano Lombardo, Group Chief Investment Officer di Pioneer Investments, che ne spiega le sue ragioni:

“La risposta alla domanda è strettamente legata al nostro scenario di base per l'economia globale e, quindi, a come stiano procedendo le molteplici transizioni che abbiamo discusso nel nostro Outlook per il 2014”, argomenta Giordano Lombardo che poi prosegue:

“Negli Stati Uniti, l'economia è in una fase relativamente matura di un ciclo espansivo che ha visto il PIL risalire ben al di sopra del livello pre-crisi. Tuttavia, l'eredità della crisi finanziaria resta, poiché una crescita più forte non si è ancora riflessa in un forte aumento dei redditi personali come avvenuto in passato in altri periodi di ripresa”.

La quota di reddito nazionale che va al fattore lavoro è ai minimi pluriennali, mentre la stessa percentuale per gli utili societari si mantiene a livelli record. Inoltre, l’alto livello di disoccupazione di lungo periodo, così come il calo della forza lavoro in rapporto alla popolazione, suggeriscono che una normalizzazione completa non si è ancora verificata.

“Crediamo che il rischio principale sulla crescita degli Stati Uniti stia nell'efficacia della politica monetaria nei prossimi mesi: con tassi di interesse vicini allo zero, se qualcosa andasse storto (se per esempio i dati economici non esaltanti pubblicati all'inizio di quest'anno non fossero solo conseguenza del maltempo, ma riflettessero una debolezza più strutturale) la FED avrebbe le mani legate per future iniziative” puntualizza Lombardo.

Nella zona Euro, gli spread di credito, sia sui governativi periferici che sul mercato societario, sono diminuiti al punto da suggerire un risanamento finanziario molto avanzato, mentre l’azionario europeo offre ancora un profilo di rischio/rendimento interessante rispetto ad altri mercati dei paesi sviluppati.

La Cina deve invece affrontare sfide enormi, ma Lombardo vede segnali positivi in questo senso che lo rendono moderatamente ottimista sul fatto che la strada intrapresa possa dare all’economia maggiore equilibrio. Le economie emergenti, diverse dalla Cina, stanno vedendo ridurre il loro contributo alla crescita mondiale e alcune stanno attraversando un momento difficile, soprattutto quelle più vulnerabili dal lato macro, come il disavanzo esterno e disequilibri fiscali (Venezuela, Ucraina, Tailandia, Turchia appaiono i casi più evidenti).

“Lo scenario appena esposto e le valutazioni eccessive di molti mercati con componente di rischio, dopo la lunga fase di ricerca di rendimento, porta a nostro avviso a due importanti implicazioni per gli investimenti: anzitutto, che i rendimenti attesi per la maggior parte delle asset class saranno più bassi su un orizzonte temporale pluriennale, tipico di una asset allocation strategica; in secondo luogo, che i rischi associati ad eventi “estremi” sono in aumento” chiarisce Giordano Lombardo che, per tutte queste ragioni e ricordando come finora abbia valutato l’opportunità di mantenere a lungo una forte esposizione a titoli con componente di rischio, ritiene sia giunto il momento di costruire portafogli più equilibrati e diversificati: una scelta strategica efficace per lo scenario che si va profilando.
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