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Banca Centrale Giappone

Gli effetti del quantitative easing giapponese

28 Novembre 2013 10:00
financialounge -  Banca Centrale Giappone giappone Government Pension Investment Fund quantitative easing titoli di stato
I primary dealer specializzati sui titoli di Stato giapponesi sono convinti che il QE nipponico, il programma record di acquisto annunciato dalla banca centrale di Tokyo, non avrà problemi ad assorbire la prevista vendita massiccia (selloff) di titoli di stato da parte del terzo titolare del debito sovrano del Sol Levante: il Government Pension Investment Fund (GPFI).

Quest’ultimo, che possiede circa il 7 per cento dei governativi giapponesi in circolazione, da maggio ha ridotto le sue partecipazioni obbligazionarie nazionali fino a 18 trilioni di yen (130 miliardi di euro), e ha deciso di tagliare gli stanziamenti al 47 per cento rispetto all'attuale 60 per cento secondo una stima della Banca of America Merrill Lynch, per Credit Agricole la riduzione prevista è al 50 per cento mentre la Royal Bank of Scotland stima un 45 per cento.

In un solo mese, il programma di acquisto di bond della BOJ ha assorbito 7 mila miliardi di yen di debito (circa 50 miliardi di euro). La stampa di nuova moneta da parte del governatore della Bank Of Japan, Haruhiko Kuroda, è progettata per spingere gli investitori verso asset giapponesi più rischiosi e per raggiungere il 2 per cento di inflazione nei prossimi due anni.

Il fondo GPIF annuncerà domani i risultati dell'ultimo trimestre delineando quanto ha spostato, o ha intenzione di muovere, dei suoi 873 miliardi di yen nel private equity, nelle commodity, nei fondi comuni di investimento immobiliari e in titoli esteri.
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