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Investire nelle infrastrutture

26 Aprile 2013 08:00
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Negli ultimi anni sui mercati internazionali sono stati lanciati diversi fondi specializzati in infrastrutture (trasporti, energia, approvvigionamento idrico, telecomunicazioni), con una raccolta complessiva che arriverà a sfiorare i 20 miliardi di dollari. L’investitore interessato a questa tipologia di fondi è attratto dal rendimento interessante, stabile e di lungo periodo (oltre 10 anni), che è tipico delle infrastrutture inserite in portafoglio.

Il profilo degli investitori vede in prima fila i fondi pensione e le compagnie assicurative che possono così equiparare il profilo dei flussi in entrate con quello dei flussi in uscita lungo un ampio arco temporale: negli ultimi anni, anche i piccioli risparmiatori hanno cominciato ad apprezzare questa tipologia di investimento.

I titoli del settore infrastrutture permettono infatti all’investitore di assumere un’esposizione verso un settore che presenta molte caratteristiche interessanti, sia negli scenari macroeconomici deboli o recessivi (come per esempio quello attuale), e sia in contesti di crescita economica o di stabilità. In particolare, tali caratteristiche includono, in primis, rilevanti opportunità di crescita.

I gruppi attivi nel settore, infatti, sono degli importanti player nel business della ristrutturazione e sostituzione di vecchie infrastrutture localizzate nei mercati “sviluppati” del Nord America, dell’Europa occidentale e di parte dell’Asia, e della realizzazione di nuove infrastrutture nei Paesi Emergenti, con fabbisogni complessivi per i prossimi decenni valutati, secondo le stime di diverse organizzazioni, nell’ordine di migliaia di miliardi di dollari statunitensi.

In seconda battuta, ma non per importanza, il segmento può vantare cash flow ingenti e stabili, spesso protetti dall’inflazione, che permettono all’investitore di incamerare un rendimento più stabile, nonché una potenziale componente di reddito attraverso un dividend yield che è riuscito a garantire extra rendimenti rispetto ai più importanti mercati azionari a livello globale.

Il terzo punto, a favore dell’investimento nel settore delle infrastrutture, è la capacità di garantire una valida diversificazione in virtù della limitata sovrapposizione dei titoli azionari del settore infrastrutture rispetto ai più grandi mercati azionari.
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