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Le cedole migliorano la qualità dell’investimento

28 Giugno 2012 08:00
financialounge -  diversificazione emotività fondi a cedola fondi a distribuzione livello di rischio orizzonte temporale rimborso volatilità
Le turbolenze dei mercati finanziari che hanno fatto impennare la volatilità nelle Borse e anche nel segmento dei titoli di Stato dell’eurozona (italiani inclusi), ha provocato una rivoluzione nelle priorità degli investitori. Infatti, in un contesto di significativo incremento dell’avversione al rischio, gli investitori puntano per i propri risparmi sui fondi d’investimento e comparti di Sicav capaci di liquidare periodicamente una cedola o un dividendo.

La naturale conseguenza di questa nuova tendenza è che i fondi a stacco cedola sono sempre più richiesti anche perché rappresentano un’interessante soluzione capace di combinare un’ampia diversificazione del rischio del portafoglio a una remunerazione periodica dell’investimento. Basti pensare che il gestore può investire in centinaia di titoli limitando al massimo il rischio di fallimento a percentuali frazionali del portafoglio: se anche un emittente in portafoglio dovesse andare in default il contraccolpo sarebbe limitato al massimo all’1% o al 2% del controvalore investito e non a tutto il capitale.

Questo permette di poter contare con ragionevole certezza (sebbene senza nessuna garanzia assoluta) che il capitale investito sia disponibile nel medio lungo termine (dai 3 ai 7 anni a seconda della tipologia di comparto sottoscritto). In parallelo, il fondo che distribuisce una cedola periodica (mensile, trimestrale, semestrale o annuale), assicura al sottoscrittore un flusso di reddito utilizzabile per molteplici finalità: integrare le entrate di famiglia, coprire alcune spese tese a migliorare la qualità della vita, finanziarie le rate di un prestito, migliorare le disponibilità per il divertimento e per il tempo libero. Inoltre con l’incasso della cedola l’investitore che può contare su un reddito periodico, tende a concentrare la propria attenzione soprattutto sulla destinazione di tale provento: questo, inevitabilmente, finisce con l’allentare il desiderio, spesso frenetico, di calcolare quanto si stia guadagnando o perdendo con il comparto.

Ne deriva che l’investitore assume un approccio meno emotivo e dedica l’attenzione alle performance del fondo una volta o al massimo due all’anno. Tutto questo agevola il risparmiatore permettendogli, da un lato, di beneficiare, anno per anno, dei frutti (sotto forma di cedole periodiche) dell’investimento e, dall’altro, di mantenere nel medio lungo termine il valore del capitale investito.
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