Europa
Valore nelle Borse Europee ma preferita Wall Street
30 Maggio 2012 20:00
dice S&P500 è oggi a un livello inferiore del 2% circa rispetto a 12 anni fa. Allora i suo P/E si attestava a 27 mentre oggi viaggia a 13,1 e la media di questi 12 anni è stata del 15,7. L’Eurostoxx 50 addirittura è sotto del 45% rispetto ai livelli di 12 anni fa e il suo P/e attuale è a 17,1 contro il 46 del maggio 2000 e al 23,1 della media a 12 anni: cosa ne pensa?
“Dal punto di vista delle valutazioni di mercato” sottolinea a FinanciaLounge Maria Paola Toschi, Executive Director Market Strategist J.P. Morgan Asset Management “c’è sicuramente valore nelle Borse, sia americana che della zona euro. Il problema, tuttavia, è che in questa fase i fondamentali passano spesso in secondo piano sopravanzati dalla bassa visibilità del futuro dell’economia europea. Insomma, più che un problema di valutazioni e quindi di fondamentali, e un problema di rischio di sistema e di bassa visibilità sull'evoluzione di alcuni elementi critici, come sui problemi dell'area Euro. Per questa ragione oggi abbiamo una sovraesposizione dei portafogli degli investitori verso Wall Street rispetto alla media storica e, in parallelo, una forte sottoesposizione verso le Borse dell’eurozona”.
Quali, quindi, i suggerimenti da dare a un investitore che fosse scarico di azioni in questa contesto di mercato?
“Noi continuiamo a preferire un approccio cauto che non significa necessariamente restare alla finestra ad aspettare anche perché, come detto prima, c’è del valore sul mercato e molte società hanno fondamentali molto interessanti. Tuttavia, preferiamo Wall Street alle Borse dell’eurozona perché le imprese Usa hanno pubblicato ottimi dati di bilancio trimestrali (e le aspettative per i prossimi trimestri restano positive), hanno molta liquidità in cassa , e, inoltre, l’economia a stelle e strisce dovrebbe chiudere quest’anno a +2,5%: insomma gli ultimi dati macro sono stati moderatamente confortanti il che offre uno scenario abbastanza rassicurante per gli investitori. Al contrario, l’investimento in azioni europee resta un po’ meno attraente almeno finchè alcuni nodi strutturali (crisi greca, peso delle sofferenze immobiliari sulle banche spagnole, crescita anemica) non saranno sciolti o, perlomeno, affrontati con maggiore determinazione” conclude Maria Paola Toschi.
“Dal punto di vista delle valutazioni di mercato” sottolinea a FinanciaLounge Maria Paola Toschi, Executive Director Market Strategist J.P. Morgan Asset Management “c’è sicuramente valore nelle Borse, sia americana che della zona euro. Il problema, tuttavia, è che in questa fase i fondamentali passano spesso in secondo piano sopravanzati dalla bassa visibilità del futuro dell’economia europea. Insomma, più che un problema di valutazioni e quindi di fondamentali, e un problema di rischio di sistema e di bassa visibilità sull'evoluzione di alcuni elementi critici, come sui problemi dell'area Euro. Per questa ragione oggi abbiamo una sovraesposizione dei portafogli degli investitori verso Wall Street rispetto alla media storica e, in parallelo, una forte sottoesposizione verso le Borse dell’eurozona”.
Quali, quindi, i suggerimenti da dare a un investitore che fosse scarico di azioni in questa contesto di mercato?
“Noi continuiamo a preferire un approccio cauto che non significa necessariamente restare alla finestra ad aspettare anche perché, come detto prima, c’è del valore sul mercato e molte società hanno fondamentali molto interessanti. Tuttavia, preferiamo Wall Street alle Borse dell’eurozona perché le imprese Usa hanno pubblicato ottimi dati di bilancio trimestrali (e le aspettative per i prossimi trimestri restano positive), hanno molta liquidità in cassa , e, inoltre, l’economia a stelle e strisce dovrebbe chiudere quest’anno a +2,5%: insomma gli ultimi dati macro sono stati moderatamente confortanti il che offre uno scenario abbastanza rassicurante per gli investitori. Al contrario, l’investimento in azioni europee resta un po’ meno attraente almeno finchè alcuni nodi strutturali (crisi greca, peso delle sofferenze immobiliari sulle banche spagnole, crescita anemica) non saranno sciolti o, perlomeno, affrontati con maggiore determinazione” conclude Maria Paola Toschi.