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Il commento del giorno: Luca di Patrizi

18 Maggio 2012 20:00
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Ora anche alcune autorevoli istituzioni finanziarie internazionali cominciano a prenderla in considerazione. Ma la possibilità di una uscita della Grecia dalla moneta unica europea è stata valutata da Pictet già da alcuni mesi.

“Rimane una possibilità e, sebbene alla luce delle elezioni in Francia e soprattutto della situazione in Grecia siano aumentate le probabilità, ci auguriamo che non si concretizzi” dichiara Luca Di Patrizi, Direttore Generale di Pictet in Italia a FinanciaLounge che poi prosegue: “A prescindere dallo scenario che prenderà corpo nei prossimi mesi, suggeriamo ai risparmiatori italiani un portafoglio ancora più diversificato e costruito sulla ricerca di decorrelazione rispetto a quanto fatto in passato”.

Dal momento che i maggiori pericoli si concentrano in Europa e, più in particolare, sul debito degli stati del Vecchio continente, per Luca Di Patrizi la prima mossa da intraprendere è quella di impiegare i risparmi il più lontano dall’epicentro della crisi.

“Tradotto in pratica” sottolinea Luca Di Patrizi “significa innanzitutto puntare con decisione sui fondi specializzati sul debito dei Paesi emergenti che vantano fondamentali economici molto solidi e brillanti prospettive di crescita anche per i prossimi anni. La raccomandazione è quella di investire in fondi specializzati sul debito dei Paesi emergenti espressi sia in valuta locale, come il nostro fondo Pictet - Emerging Local Currency Debt, sia in dollari Usa, come il nostro Pictet - Global Emerging Debt fund; tramite i primi ci si assicura un buon rendimento e una diversificazione su valute di Paesi in via di sviluppo caratterizzati da economie dinamiche e quindi con possibilità di apprezzamento valutario rispetto all’Euro a medio lungo termine; con i fondi obbligazionari Paesi emergenti investiti in titoli in dollari Usa, invece, si mette in portafoglio anche una sorta di polizza di assicurazione che rappresenta un posizionamento tattico ideale in questo momento: se la crisi dell’euro dovesse continuare, il dollaro proseguirà la sua corsa come bene rifugio degli investitori facendo aumentare ulteriormente il valore di questi fondi”.

Luca Di Patrizi raccomanda poi di non trascurare anche il segmento dei corporate bond europei, che attualmente possono vantare una situazione patrimoniale sicuramente più solida e affidabile rispetto agli stati europei.
Ma con una importante avvertenza: “Suggeriamo di evitare in questa fase i prodotti più tradizionali, esposti verso le emissioni bancarie, in quanto gli istituti di credito potrebbero subire ancora impatti non trascurabili dalla crisi dell’euro. In quest’ottica pensiamo che un prodotto ideale sia il nostro fondo Pictet - EUR Corporate Bonds ex Financial, che investe esclusivamente in obbligazioni societarie industriali denominate in euro” conclude Luca Di Patrizi.
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