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ESG

ESG, focus sui rendimenti per superare l’etica fine a se stessa

Per MSIM l’obiettivo dell’analisi ESG implementata nelle scelte di portafoglio è supportare i rendimenti e dunque il compounding (effetto della capitalizzazione composta) piuttosto che un’etica fine a se stessa

13 Novembre 2018 08:30

L’analisi ESG (Environmental, Social & Governance, ovvero ambientale, sociale e di governance aziendale) sta crescendo di importanza nei processi di investimento in tutte le strategie, sia al’interno dei portafogli per gli istituzionali che in quelli dedicati al pubblico retail. In quest’ottica, durante tuttoil 2017, l’International Equity Team di Morgan Stanley Investment Management (MSIM), il team che gestisce il MS INVF Global Brands, ha esaminato attentamente i portafogli al fine di accertare che fosse pienamente soddisfatta l’integrazione dell’analisi ESG nel processo d’investimento in tutte le proprie strategie.

RISCHI E OPPORTUNITA’ DELL’APPROCCIO ESG


Un lavoro meticoloso che, sebbene fosse agevolato dalla filosofia d’investimento del team, indirizzata nel lungo periodo e focalizzata sui rischi che possono danneggiare i rendimenti aziendali, ha comportato la stesura di un percorso ufficiale del processo relativo ai rischi e alle opportunità ESG. L’enfasi è stata posta ai fattori ambientali e sociali dal momento che il tema della governance è sempre stato centrale per il team.

GOVERNANCE AZIENDALE


Questo perché la governance aziendale ha sempre avuto difficoltà nel far emergere protocolli consolidati capaci di scongiurare le potenziali minacce per l’effetto della capitalizzazione composta (il cosiddetto compounding). La prassi adottata dal team di MSIM nell’ambito dei portafogli globali consiste nel privilegiare le compagnie contraddistinte dai più elevati standard di qualità e che, al contempo, siano capaci di generare ingenti flussi di cassa e siano disponibili a concedere al management ampi poteri decisionali. Si tratta di aziende selezionate che, tuttavia, possono trovarsi in situazioni difficili da gestire nel momento in cui non avessero risorse sufficienti per investimenti finalizzati a preservare il proprio brand, oppure crescessero in modo disomogeneo con i profitti di alcune divisioni utilizzati per finanziarne altre o, ancora, se i flussi di cassa fossero dissipati in acquisizioni poco remunerative.

TEMI AMBIENTALI E SOCIALI


Sul fronte dei temi ambientali e sociali, sui quali l’interesse di mercato è in aumento, il team di MSIM ritiene che la minaccia maggiore provenga dall’area del ‘sociale’, dal momento che nei propri portafogli in gestione emerge una minima esposizione al carbonio, il cui futuro nell’economia mondiale è piuttosto incerto (petrolio, motori a combustibile fossile ecc.).  L’area ‘sociale’ non riguarda soltanto i pur importanti aspetti inerenti alla politica e a tutte le diverse regolamentazioni, ma abbraccia i social media la cui ascesa ha assunto un peso specifico esorbitante: basti pensare che brand costruiti nell’arco di decenni o secoli possono essere danneggiati in pochi istanti.

GLI ESEMPI DI L’OREAL E NIKE


Ma c’è di più. Adottare in modo rigoroso i criteri ESG non solo consente di limitare i rischi, ma apre a nuove opportunità. Il team di MSIM elenca casi specifici come l’Oreal (la cui enfasi sugli ingredienti naturali le ha assicurato un vantaggio competitivo presso i consumatori), Nike (che tramite i tessuti di nuova generazione FlyKnit e FlyLeather ha ridotto drasticamente l’impronta di carbonio, gli sprechi, migliorando i margini lordi) e, soprattutto, Accenture.

LA CULTURA COLLABORATIVA DI ACCENTURE


“La cultura collaborativa di Accenture ha consentito alla società di concentrarsi sulle opportunità di lungo termine piuttosto che sugli utili di breve termine” spiega team di MSIM, facendo riferimento a “Il Nuovo” di Accenture, un’iniziativa innovativa che agevola le aziende alla migrazione al digitale ma che ha iniziato a offrire solo da poco dei ritorni dopo aver compresso per anni il miglioramento dei margini.

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APPROCCIO BOTTOM UP


L’approccio ESG del team di MSIM, esattamente come avviene per gli altri aspetti implementati nelle scelte di portafoglio, è di tipo bottom up (cioè effettuato per singola società): vengono valutati i principali rischi e le varie opportunità che possano condizionare le performance future delle compagnie che si desidera inserire in portafoglio.

ATTINGERE ANCHE A RICERCHE DI TERZI


Per farlo, si sfruttano non soltanto le ricerche ESG di terzi ma si attinge anche alle casistiche dei report sulle controversie di MSCI e Sustainalytics: in questo modo, l’analisi permette di delineare con maggiore nitidezza le aree critiche, in termini di principi ESG, che potrebbero comportare la non sostenibilità di lungo termine dei rendimenti di un’azienda. Un ulteriore plus adottato dal team di MSIM è rappresentato dal coinvolgimento delle società, anche attraverso le deleghe di voto, avvalendosi del supporto del team Global Stewardship di MSIM.

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EVITARE UN’ETICA FINE A SE STESSA


L’obiettivo dell’analisi ESG adottata dall’International Equity Team di MSIM è infatti quello di supportare i rendimenti e dunque il compounding piuttosto che un’etica fine a se stessa. Tuttavia, per gli investitori che volessero escludere dai propri portafogli alcuni settori controversi, come tabacco, alcolici, armi, gioco d’azzardo e carburanti fossili, il team MSIM ha lanciato di recente la Global Sustain Strategy, una strategia mutuata dall’attuale portafoglio Global Quality che prevede questi specifici veti.
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