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Idee di investimento - Azioni - 16 dicembre 2019

L’economia si dovrebbe riprendere nel corso del 2020, ma meglio sfruttare il primo semestre. Interessanti opportunità sul listino di Londra, nei titoli value europei e nel settore del lusso

di Redazione 16 Dicembre 2019 09:26

RIPRESA GRADUALE DELLA CRESCITA NEI PROSSIMI 6-12 MESI


Negli ultimi mesi una pausa nelle tensioni geopolitiche ha aumentato la predisposizione degli investitori verso le attività di rischio. Tuttavia è meglio essere pronti a interpretare l’evoluzione del settore manifatturiero globale e i possibili segnali di peggioramento che la spinta protezionistica potrebbe diffondere anche oltre la produzione industriale. Sono queste alcune delle considerazioni formulate dal BlackRock Investment Institute (BII) nell’articolo “L’economia si stabilizzerà per poi riprendersi nei prossimi 6-12 mesi”. Inoltre, secondo gli esperti del BII, le politiche monetarie, giunte quasi al loro punto estremo, non sono una cura per sanare la crescita più debole né per contrastare le pressioni di inflazione che possono derivare da tensioni commerciali sostenute. Ma nonostante ciò, i professionisti prevedono che la crescita si stabilizzerà per poi riprendersi gradualmente nei prossimi 6-12 mesi.

VERSO UN 2020 IN DUE ATTI, DALLA SECONDA META’ MEGLIO GIOCARE IN DIFESA


Gli investitori e gli analisti si chiedono se il 2020 sarà una prosecuzione dell’ottimo 2019, oppure se i timori di un anno fa, poi lasciati alle spalle, debbano tornare a preoccupare. Ci sono sul tavolo tante considerazioni sia di carattere macro economico che geopolitico. Considerazioni che hanno ovviamente implicazioni per le scelte degli investitori in termini di assett allocation. Alessandro Tentori, cio di Axa Investment Managers Italia, nell’articolo Borse nel 2020? Inizio positivo, poi meglio giocare in difesa vede il 2020 come un ‘anno in due atti’, con la prima parte probabile continuazione del 2019, quindi con un sovrappeso dell’equity nei portafogli e un alleggerimento del cash, mentre la seconda metà dovrebbe essere più difensiva, con l’emergere di nuovi rischi di recessione che consigliano una struttura di portafoglio più difensiva.

MOLTE OPPORTUNITA’ NEI TITOLI UK DELLE SOCIETA’ PICCOLE E MEDIE


Resterà cruciale individuare le reali opportunità e tra i mercati azionari il Regno Unito sembra avere le giuste credenziali. Si tratta di un’asset class che offre molto valore rispetto alla sua storia di valutazione a lungo termine e le azioni quotate alle Borsa di Londra sono scambiate a minimi di 30 anni rispetto all’indice MSCI. Una sottovalutazione che è stata generata dai deflussi che hanno impattato l’azionario del Regno Unito a causa dell’incertezza politica, piuttosto che da utili realmente più deboli rispetto ad altre piazze. Un trend che ha influito sia sulle società nazionali sia su quelle internazionali quotate sulla grande piazza finanziaria del Regno Unito. È questa la valutazione che James Thorne, gestore azionario UK di Columbia Threadneedle Investments, ha espresso alla vigilia del voto nell’articolo Azionario inglese, buon potenziale anche in caso di hard Brexit e che sembra avere ancora più sostanza dopo la vittoria schiacciante siglata dal premier Boris Johnson.

LA ROTAZIONE DA GROWTH A VALUE E’ UN FENOMENO DURATURO


Intanto Schroders prevede nel 2020 una ripresa economica in Europa che favorirà soprattutto i settori oil & gas, bancario e alcuni segmenti specifici dell’hi tech, come quello dei semiconduttori. “Se è vero che il rimbalzo dei titoli value è riconducibile a riposizionamenti nei portafogli dei tanti investitori che li avevano trascurati in precedenza, è altrettanto vero che i dati economici eserciteranno un ruolo sempre più importante. Riteniamo probabile un cambiamento di regime nei mercati, sulla scia anche delle politiche fiscali e di spesa espansive invocate da parte dei policymaker”, fa sapere nell’articolo “Azionario europeo, ecco come sarà il 2020″ James Sym, gestore del fondo Schroder ISF European Opportunities di Schroders. Secondo il quale, il passaggio di leadership nel mercato – dai titoli quality o growth che evidenziano le valutazioni più tirate – a quelli value – che sono più economici - dovrebbe essere un fenomeno duraturo.

WALL STREET, IL 2020 SARÀ L’ANNO DEL RITORNO DEGLI UTILI


Guardando agli Stati Uniti, invece, i rischi sono concentrati sulla politica e in particolare sulle presidenziali di novembre. Tuttavia , come specificato nell’articolo Rischio recessione archiviato, nel 2020 possibile +8% per gli utili delle aziende Usa, secondo Romain Boscher, global cio equities di Fidelity International, nel 2020 torneranno gli utili, dopo il rallentamento del 2019 che ha fatto seguito all’inasprimento della politica monetaria della Fed l’anno precedente. Nell’anno che ci stiamo lasciando alle spalle i mercati azionari hanno rimbalzato, mentre il settore manifatturiero è scivolato in recessione. Tuttavia la sua minore rilevanza sul Pil globale e la costante solidità dei consumi statunitensi inducono l’esperto a prevedere un soft landing dell’economia globale nel 2020. Per questo Boscher indica in un 8% circa la la crescita degli utili nel 2020.

LUSSO, LA MARCIA IN PIÙ DEI MILLENNIAL


Infine, merita una segnalazione l’articolo Lusso, un futuro luminoso grazie a Cina e social media, nel quale si legge che le nuove tendenze del settore del lusso evidenziano una crescente domanda in Cina, una maggiore sensibilità alla sostenibilità e l’impatto dei social media sui gusti dei consumatori più giovani. Aspetti che forniscono indizi importanti a coloro che vogliono continuare a puntare su questo settore. “Alla luce della crescente importanza per la domanda dei beni di lusso dei Millennial, in particolare tra i consumatori asiatici, riteniamo che i marchi in grado di targettizzare in modo adeguato questa clientela nei rispettivi canali preferiti saranno i vincenti del mercato”, fa sapere Swetha Ramachandran, Investment Manager, luxury equities di GAM Investments.
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