Contatti

Attese & Mercati – Settimana dal 2 marzo 2020

Il mercato punta a un nuovo taglio della Fed a metà marzo, che potrebbe essere anche di mezzo punto. Il lunghissimo anno elettorale americano entra nel vivo con il super Tuesday che potrebbe incoronare Sanders. E in Italia forse l’emergenza virus costringe la politica a decisioni importanti, mentre la Germania si prepara a spendere

di Virgilio Chelli 2 Marzo 2020 09:45
financialounge -

IN ATTESA DELLA FED, A METÀ MARZO POTREBBE TAGLIARE ANCHE MEZZO PUNTO


Mancano ancora due settimane alla riunione del FOMC della Federal Reserve del 17-18 marzo, ma le attese per un taglio dei tassi sono praticamente quasi unanimi, superiori al 70%. Dopo i tre ribassi di metà ciclo del 2019 i tassi dei Fed Funds viaggiano oggi all’1,75%. Per marzo il mercato stima un altro quartino, seguito magari da altri due prima dell’estate, con il duplice obiettivo di sostenere l’economia per attenuare il possibile impatto del virus cinese e soprattutto di rassicurare i mercati stressati dalla violenta correzione di fine febbraio. Alcuni grandi player, come BofA, si spingono a prevedere un taglio di mezzo punto, che il chairman Jay Powell potrebbe decidere per dare un segnale ‘forte’ di presenza della banca centrale. In ogni caso, per l’estate i tassi fissati dalla Fed dovrebbero stabilizzarsi intorno all’1%. Un livello molto basso, ma che lascia ancora margini di manovra abbastanza ampi, considerando che Europa e Giappone sono già ampiamente in territorio negativo. Oltretutto l’1% è appena sotto il livello cui sono precipitati i rendimenti del T-bond a 10 anni, che la corsa ai beni rifugio di settimana scorsa ha portato all’1,15%. Se da qui a due settimane la situazione sui mercati si stabilizzasse, la mossa della Fed potrebbe ‘accompagnare’ il recupero.


SANDERS AL TEST DEL SUPER TUESDAY, A TRUMP PIACE L’IDEA DI AVERLO COME AVVERSARIO


La mattina del 4 marzo sapremo se il super Tuesday mette o no le ali alla candidatura di Bernie Sanders per conquistare la nomination democratica e andare a sfidare Donald Trump a novembre. Per ora il primo pretendente alla Casa Bianca dichiaratamente socialista è il front runner nei sondaggi, che ora però hanno bisogno della conferma delle primarie che si terranno in 14 stati, dalla California al Maine passando per il Texas, che di solito incoronano il candidato che poi riceverà la nomination alla Convention democratica che si terrà a metà luglio a Milwaukee, Wisconsin. A Trump l’idea di avere come sfidante Sanders indubbiamente piace, perché gli sembra impossibile che gli americani gli preferiscano uno statalista socialista. Ma proprio la storia della sua elezione a novembre 2016 insegna che anche il risultato più scontato può essere ribaltato a sorpresa nelle urne. Per rendere realistica la possibilità ci vorrebbe forse una combinazione malefica di virus che dilaga in America, con Wall Street che precipita e l’economia che va in recessione. Non succederà, ma fino al 4 novembre è probabile che investitori e mercati restino un po’ cauti.


FORSE LA POLITICA ITALIANA STA TROVANDO LA STRADA GIUSTA SULLA SPINTA DEL VIRUS


E se il virus avesse dato alla politica italiana lo scossone che serviva? A leggere i ‘titoli’, non ancora i testi concreti, delle misure che il governo italiano sta preparando per evitare che l’emergenza sanitaria si trasformi in emergenza economica, sembrerebbe che forse si sta finalmente passando dagli autolesionismi che inseguono i sondaggi, tipo plastic tax o chiusura dei supermercati la domenica, a qualcosa di più serio e strutturale. Il premier Conte e il ministro Gualtieri lavorano a una manovra in deficit, da concordare con Bruxelles, per accelerare la spesa per investimenti, accompagnata da una ‘poderosa’ semplificazione e sburocratizzazione. Sarebbe ora, ma non è mai troppo tardi. Il momento è favorevole, perché cade proprio mentre la Germania sta pensando di eliminare il vincolo interno del pareggio di bilancio per liberare risorse da spendere in investimenti. La Germania è il motore industriale europeo e l’Italia la sua fabbrica di componentistica specializzata, se si mettono in sincronia potrebbero far ripartire tutta Europa.
Share:
Read more:
Trending