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Idee di investimento, rotta sull’Asia per catturare le migliori opportunità

Il futuro delle imprese passa da innovazione e sostenibilità sfruttando le nuove tecnologie. Nel frattempo l’azionario Giappone, le A-shares cinesi e i mercati emergenti sembrano avere una marcia in più

di Leo Campagna 20 Luglio 2020 14:13

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IL FUTURO DELLA SALUTE, UN TREND DA OSSERVARE CON ATTENZIONE


Con l’emergenza sanitaria innescata dalla pandemia di coronavirus sono diventate evidenti le prospettive che abbiamo di fronte grazie all’innovazione e all’avvento delle nuove tecnologie. Tra queste la digitalizzazione in ambito sanitario, che è stata al centro della prima edizione dell’evento online Digital Health organizzato da Credit Suisse Asset Management. Come ha spiegato nell’articolo "Il futuro della salute passa dalle nuove tecnologie" Frank Di Crocco, head of retail distribution Italy di Credit Suisse, “la tecnologia che più di tutte può impattare sulla nostra salute è il digitale, che ha un potenziale trasversale a tutto il sistema sanitario”. In particolare, ha aggiunto Roberto Ascione di Healthware, la digitalizzazione può portare a una maggiore efficienza del sistema sanitario: “Si potrà ad esempio razionalizzare l’accesso ai pronto soccorso, utilizzando braccialetti, smartwatch e altro, che possono suggerire al paziente se è necessario andare in pronto soccorso. Oppure evitare, una volta in ospedale, di rifare esami e accertamenti clinici perché quelli già fatti sono disponibili in un archivio cloud personale”.

L’INNOVAZIONE FA LA DIFFERENZA SUL MERCATO, INSIEME ALLA SOSTENIBILITÀ


Nell’articolo BlackRock: il futuro delle imprese passa da innovazione e sostenibilità all’innovazione viene associata la sostenibilità in quanto destinate a guidare le scelte strategiche delle imprese nel prossimo futuro in un’ottica di crescente attenzione al capitale umano, all’ambiente e a tematiche di business sostenibile. La crescita dell’utilizzo di sistemi tecnologici registrata negli ultimi mesi ha reso l’innovazione il driver in grado di fare la differenza sul mercato, di integrare i vari interessi degli stakeholder, incrementare la collaborazione e monitorare dati e risultati, permettendo di identificare nuove opportunità e far fronte a nuovi rischi. La crescita tecnologica deve però tenere conto del tema della sostenibilità. Gli investitori hanno ormai compreso la necessità di utilizzare modelli più ampi ponendo maggiore cura e attenzione al fattore umano e ambientale e sviluppando inclusione e diversità come fattori chiave per la creazione di valore. “La recente crisi ha accelerato il trend della sostenibilità. Le realtà hanno capito che impegnarsi in questo senso non ha solo ritorni in termini di reputazione ma anche e soprattutto in termini finanziari”, ha sottolineato Giovanni Sandri, country head di BlackRock Italia.

I COMPROVATI VANTAGGI E I PUNTI CRITICI DELL’ALLUMINIO


Tra i settori chiamati in prima linea ad impegnarsi nella sostenibilità figura l’industria automobilistica che è obbligata a rivedere la propria strategia per rispondere alle sfide poste dal cambiamento climatico. La ricerca è indirizzata alla progettazione di una vettura dai consumi energetici ridotti, che significa non soltanto ad alimentazione elettrica ma anche più leggera, dal momento che il peso di una batteria elettrica può arrivare fino a 500 kg. In questa ricerca del materiale ideale, l’alluminio, da tempo apprezzato nel settore aeronautico, potrebbe risultare una delle opzioni vincenti. Sono passati sei anni dal Salone dell’automobile di Detroit del 2014 quando Ford, casa automobilistica statunitense che nel 1908 ha reso l’auto un prodotto di massa tramite il suo Modello T, ha presentato il suo pick-up F-150, il primo veicolo prodotto a larga diffusione dotato di una carrozzeria realizzata al 95% in alluminio. Nell’articolo Alluminio protagonista della rivoluzione del settore auto Vincent Compiegne, Deputy Head of ESG Investments & Research Wim Van Hyfte, PhD Global Head of ESG Investments and Research di Candriam illustrano i comprovati vantaggi e i punti critici dell’alluminio come una soluzione concreta ai fini della riduzione del peso dei veicoli.

IL VALORE AGGIUNTO DELLA GESTIONE ATTIVA NEI MERCATI EMERGENTI


Restando in tema di approcci ESG, secondo Kirsty McLaren, Investment Director, Emerging Market Equities di Schroders, i criteri ambientali, sociali e di governance sono oggi più importanti che mai, soprattutto nei mercati emergenti. In un contesto in cui la disclosure su questi temi è ancora bassa e poco regolamentata, i gestori attivi che integrano l’approccio ESG sono avvantaggiati perché in grado di capire le problematiche specifiche e come vengono gestite. Più in generale, secondo l’esperta, esistono altri quattro buoni motivi, oltre al fattore ESG, per investire sui mercati emergenti optando per una gestione attiva. Nell’articolo Schroders: per i mercati emergenti meglio scegliere un gestore attivo vengono presentati nei particolari: dalla continua evoluzione grazie all’apertura ai capitali stranieri e al miglioramento dei regimi operativi e normativi alla minore efficienza dei mercati, dalle profonde differenze tra i singoli paesi fino alle performance. Kirsty McLaren cita i dati di Copley Fund Research: su un orizzonte di 5 anni a dicembre 2019, circa due terzi dei gestori attivi hanno sovraperformato rispetto ai prodotti passivi a cui gran parte degli investitori ha accesso, al netto delle fee di gestione istituzionali.

AZIONARIO GIAPPONE, VALUTAZIONI CONVENIENTI MA TRASCURATE


Alla base della buona gestione attiva c’è sempre un lavoro di ricerca. Gli esperti di Neuberger Berman nell’articolo Alla ricerca dei gioielli nascosti nell’azionario giapponese raccontano questo lavoro che richiede un engagement attivo con le mid e small cap nipponiche con un processo di dialogo continuo con il management. In alcuni casi Keita Kubota, Senior Portfolio Manager e Head of Japanese Equites, e Kei Okamura, Director of Japan Investment Stewardship – Japanese Equities di Neuberger Berman riescono a scoprire “gemme” che, pur offrendo valutazioni estremamente convenienti, sono spesso trascurate per via dell’unicità dei loro prodotti o di preconcetti sul loro business o settore operativo. Scoprirle non è affatto facile, perché questo segmento del mercato giapponese resta ampiamente trascurato dalla ricerca degli analisti, sia ESG che sell side. Di conseguenza il team di Neuberger Berman si mette sulle tracce di possibili candidati, passando attentamente al vaglio i bilanci depositati, le rassegne stampa e le conversazioni con fornitori, clienti e concorrenti.

AZIONARIO CINA, IL MERCATO DOMESTICO È INTERESSANTE


Restando in Asia, gli esperti di Euromobiliare SGR, segnalano la Cina che nei prossimi anni aumenterà il suo peso nell’indice Msci, offrendo opportunità interessanti da cogliere per gli investitori stranieri. Per Euromobiliare SGR, il mercato domestico cinese è molto interessante, soprattutto dal punto di vista della rappresentatività effettiva dei nuovi sviluppi dell’economia locale. C’è una presenza importante di aziende tecnologiche e che operano nel settore healthcare. Le A Shares sono particolarmente interessanti in quanto gli investitori domestici seguono per lo più un orizzonte temporale di breve periodo. “Le fasi di euforia o di panico che si generano sul mercato domestico possono essere sfruttate con successo da un investitore professionale che guardi ai fondamentali di lungo periodo del business”, precisano nell’articolo A Shares, ecco come sfruttare le opportunità delle azioni cinesi gli esperti di Euromobiliare SGR che considerano le A Share come “un terreno di caccia ideale per i professionisti della gestione e sono un importante ingrediente di un portafoglio azionario che punta a guardare al futuro dell’economia e della società cinese”.

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