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Idee di investimento – Azioni – 26 giugno 2017

26 Giugno 2017 09:29
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La questione fondamentale per i mercati azionari è sapere se i tassi americani a lungo termine continueranno a scendere oppure no. Nel primo caso significherebbe la fine delle speranze riguardo alla reflation trade (ovvero alla scommessa sugli effetti inflattivi della politica economica USA) mentre, nel secondo caso, significherebbe che i tassi si trovano semplicemente alla fine di un trading range: in tal caso il rally azionario potrebbe continuare. “Per il momento, continua a prevalere la seconda interpretazione. Oltre che sui prossimi risultati trimestrali, i riflettori saranno puntati sull’andamento dell’inflazione e sui progressi della riforma fiscale” fanno sapere nell’articolo “Borse, fondamentale è sapere se i tassi lunghi USA continueranno a scendere” gli esperti di Amundi.

Andrea Delitala, Head of Euro Multi Asset di Pictet Asset Management, e a Marco Piersimoni, Senior Portfolio Manager di Pictet Asset Management, dal canto loro, preferiscono seguire con estrema attenzione l’evoluzione della liquidità sul mercato, in particolare negli Stati Uniti. Perché, se al momento la liquidità nel sistema resta abbondante, le decisioni che la Federal Reserve adotterà circa il reinvestimento dei titoli acquistati durante il QE saranno determinanti per il destino degli indici di borsa. “Se tale misura dovesse continuare a crescere il rally di azioni, emergenti e prodotti a spread potrà continuare. Se al contrario il rubinetto dovesse chiudersi, i tassi inizieranno a risalire e sarà difficile per le azioni mantenere questi livelli valutativi” puntualizzano nell’articolo “Mercati azionari, la liquidità deciderà il consolidamento degli attuali livelli valutativi” i due manager.

Chi non si preoccupa più di tanto dell’immediato, preferendo invece allestire un portafoglio orientato al medio lungo periodo è invece il team di gestione del Capital Group AMCAP (LUX). Si tratta di un modo interessante per combinare, da un lato, un’esposizione di lungo periodo all’azionario statunitense e, dall’altro, un posizionamento attivo nel contesto attuale. Capital Group AMCAP (LUX) utilizza infatti lo stesso approccio d’investimento della storica strategia azionaria USA, orientata alla crescita che quest’anno compie 50 anni e che dall’avvio ha generato un rendimento annualizzato pari all’11,2%, rispetto al 9,9% dell’indice S&P 500. Il fondo, messo ora a disposizione degli investitori europei in formato Ucits di diritto Lussemburghese investe, come spiegato nel dettaglio nell’articolo “Il nuovo fondo azionario USA che adotta una strategia di successo da 50 anni”, in società con una crescita di qualità caratterizzata da un track record comprovato, modelli di business chiari e management solido, in grado di sostenere la crescita in un orizzonte di lungo periodo.

Restiamo negli Stati Uniti, nella patria della tecnologia più avanzata. Un numero sempre più sorprendente di redattori delle newsletter statunitensi (cioè quelle pubblicazioni che, tramite i consigli contenuti, consentono agli investitori di battere gli indici del mercato azionario americano), pensa che l’attuale valutazione del titolo IBM in borsa sembra non tenere conto delle enormi potenzialità del sistema di intelligenza artificiale sviluppato dalla società. Infatti, come raccontato nell’articolo “Intelligenza artificiale, perché il titolo IBM è più consigliato di Apple”, essi sostengono che IBM sia una società di crescita che tratta in borsa come un’azione value. Molti dei redattori delle newsletter riconoscono che il sistema "Watson" di IBM (Watson è un sistema di intelligenza artificiale, in grado di rispondere a domande espresse in un linguaggio naturale, sviluppato all'interno del progetto DeepQA di IBM a cura del team di ricerca diretto da David Ferrucci) abbia un enorme potenziale di crescita non incorporato nella valutazione attuale di Borsa della società. I redattori della newsletter sono anche attratti dall'elevato rendimento dei dividendi pagati da IBM, attualmente pari al 3,9%, che fornisce agli investitori una sorta di air bag anche in caso di correzione del mercato: oltretutto IBM è riuscita ad aumentare il proprio dividendo in ciascuno degli ultimi 22 anni.

A proposito di dividendi, è interessante constatare come attualmente il mercato azionario della Svizzera offra lo stesso rendimento del dividendo europeo (cioè quasi il 3,5%): si tratta di un rendimento che si posiziona al livello massimo degli ultimi 30 anni. Un particolare non di poco conto per l’investitore che è alla ricerca di diversificazione e di riduzione del rischio azionario. Infatti il listino azionario di Zurigo è caratterizzato da colossi del settore farmaceutico (come per esempio Roche e Novartis) e alimentare (Nestlè), contraddistinti da solidità patrimoniale e da una crescita costante dei profitti e dei dividendi. Inoltre, come descritto nell’articolo “Dividendi azionari, borsa di Zurigo al livello più alto da 30 anni” dal momento che si tratta di titoli quotati in franchi svizzeri (una delle valute considerate ‘rifugio sicuro’ durante le fasi di turbolenza dei mercati), ecco che impiegare una quota in azioni svizzere è una buona soluzione in ottica di diversificazione del portafoglio e del rischio.

Infine, va segnalato come al quarto tentativo il comitato dell’indice MSCI abbia incluso le azioni cinesi A-shares (quelle quotate su listini domestici della Cina) nel paniere MSCI Emerging Markets attribuendogli una percentuale dello 0,73%. “Con un’inclusione iniziale sotto il 5%, l’impatto sugli altri indici dovrebbe essere limitato, visto che le azioni di categoria A (A-shares) dovrebbero pesare solo per lo 0,1% dell’MSCI All Country World Index, lo 0,5% dell’MSCI Emerging Market e lo 0,6% dell’Asia (Giappone escluso)” ha commentato nell’articolo “MSCI, l’impatto delle azioni cinesi A-share nel paniere degli emergenti” Kim Catechis, Head of Global Emerging Markets di Martin Currie (gruppo Legg Mason), secondo il quale un settore del mercato A-share da seguire è quello delle aziende di energia rinnovabile. “Tuttavia, questo interesse è puramente teorico, poiché è un settore dove operano aziende molto giovani, con una bassa capitalizzazione: perciò al momento non ci sono azioni di questo settore del mercato A-share in cui investire” conclude Kim Catechis.
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