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Dazi commerciali e Italia, due motivi per assumere una posizione difensiva

Per Longchamp è probabile che durante l’estate lo spread BTP-Bund risalga: occorre allestire portafogli selezionando accuratamente le azioni e allungando in modo selettivo la duration.

23 Luglio 2018 10:47

Nell’attuale contesto stanno emergendo una serie di condizioni che suggeriscono una posizione di portafoglio difensiva concepita in modo da attuare un'esposizione azionaria mirata, un allungamento selettivo della duration (scadenza media dei titoli che determina la sensibilità del portafoglio all’andamento dei tassi di interesse) mantenendola sotto il benchmark, e un attento monitoraggio del rischio di credito. Sono queste, in estrema sintesi, le raccomandazioni di portafoglio alle quali giunge Yves Longchamp, Head of Research di ETHENEA Independent Investors, la società di gestione degli Ethna Funds.

LE DUE PRINCIPALI FONTI DI RISCHIO


Raccomandazioni che, a loro volta, sono dettate dalle due principali fonti di rischio che l’esperto indica per l’estate: lo spread BTP-bund (che tenderà di nuovo ad allargarsi) e le implicazioni dei dazi commerciali. “Gli sviluppi politici e geopolitici sono ormai diventati parte integrante dell'asset allocation. In quest’ottica, l'Italia e il commercio globale rappresentano oggi i due rischi principali per i mercati” specifica Yves Longchamp.

POSIZIONE FISCALE ITALIANA PIU’ DEBOLE


L’esperto prevede che il governo Lega–Movimento Cinque Stelle, esattamente come la maggior parte degli esecutivi italiani precedenti, possa avere una vita breve e cercherà di soddisfare alcune delle sue promesse elettorali, inserite nel programma di governo. “Ma questa impostazione non farà che indebolire ulteriormente la posizione fiscale italiana. I fondamentali del paese restano deboli, come ricorda la combinazione di debito pubblico elevato, bassa produttività e crescita lenta” sottolinea Yves Longchamp. Alla luce di questo scenario l’esperto raccomanda prudenza sugli asset obbligazionari italiani in quanto prevede in estate un ritorno delle pressioni sperimentate dai bond governativi italiani nei mesi scorsi.

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LA ZAVORRA DEI DAZI COMMERCIALI SULLA CRESCITA


Yves Longchamp è anche molto scettico sull’evoluzione dei dazi commerciali. “A prescindere da quali potranno effettivamente essere i futuri sviluppi, sembra chiaro che le conseguenze saranno negative per la crescita globale e in futuro ci troveremo davanti un mondo meno cooperativo” afferma l’esperto. Il quale, entrando nel concreto di quali possano essere gli impatti negativi delle tariffe sull'equilibrio economico mondiale, cita un esempio che si è già materializzato: la recente svalutazione del renminbi cinese.

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PROSPETTIVE ECONOMICHE GLOBALI DECLASSATE


Nel frattempo, fa notare Yves Longchamp, le prospettive economiche globali stanno inviando segnali di rallentamento con la sola eccezione degli Stati Uniti, dove si prevede una crescita nel secondo trimestre. “Per quanto riguarda il prossimo anno, le previsioni di crescita di Bloomberg nell'area dell'euro e negli Stati Uniti sono state declassate. Questo significa che gli operatori del mercato stanno gradualmente metabolizzando un rallentamento della crescita nelle loro previsioni” conclude l’esperto.
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