Mercati Globali
Amundi: mercati finanziari tra euforia e primi segnali di fine ciclo
Mercati finanziari ancora sostenuti da utili e intelligenza artificiale, ma crescono i rischi macroeconomici e politici secondo l’analisi di Amundi
di Giulia Brambilla 18 Dicembre 2025 11:52
La fine dell’anno conferma mercati finanziari ancora orientati al rialzo, nonostante un quadro macroeconomico che mostra segnali di rallentamento. Azioni globali e materie prime hanno aggiornato più volte i massimi, sostenute da risultati societari solidi e dalle aspettative legate allo sviluppo dell’intelligenza artificiale. È questo il contesto delineato dall’ultima analisi di Amundi, firmata da Vincent Mortier, Group CIO, e Monica Defend, Head of Amundi Investment Institute, che invita però a non sottovalutare le fragilità emergenti nello scenario globale.
Negli Stati Uniti gli investimenti in intelligenza artificiale continuano a rappresentare un fattore di sostegno per la crescita economica e per i mercati finanziari. Secondo Amundi, tuttavia, questo impulso non si accompagna a un rafforzamento del mercato del lavoro. I consumi mostrano segnali di indebolimento, soprattutto per le famiglie a reddito medio-basso, che potrebbero risentire della fine di alcune misure di supporto pubblico, come i sussidi sanitari. In questo contesto, anche la crescita dei salari tende a rallentare, mentre aumenta l’attenzione sul ruolo della Federal Reserve e sulla sua capacità di mantenere indipendenza dalle pressioni politiche.
Per l’Eurozona, Amundi ha rivisto leggermente al rialzo le stime di crescita per il 2025, in linea con le previsioni della Commissione europea. Il miglioramento è legato soprattutto a dati congiunturali migliori del previsto in alcuni Paesi, come Francia e Spagna. Il quadro di fondo, però, resta fragile. La domanda interna cresce lentamente, frenata da un elevato livello di risparmio delle famiglie, mentre il contesto fiscale rimane nel complesso neutrale. Sul fronte esterno pesano le incertezze legate alla politica commerciale statunitense e al possibile ritorno di dazi settoriali, un rischio che i mercati finanziari tendono a sottovalutare.
Le stime sull’inflazione restano sostanzialmente stabili. Negli Stati Uniti l’inflazione dovrebbe rimanere sopra il target della Federal Reserve nel breve periodo, mentre nell’Eurozona continua il processo di disinflazione, con livelli attesi sotto il 2% nel medio termine. In un contesto di crescita moderata e valutazioni azionarie elevate le opportunità di investimento esistano ancora, ma richiedano maggiore selettività. La diversificazione torna centrale, così come una possibile rotazione verso asset con fondamentali più solidi, mentre nel lungo periodo si apre il dibattito sulle sfide all’eccezionalismo statunitense e sulle possibili implicazioni per il dollaro e per i mercati finanziari globali.
STATI UNITI: L’AI SOSTIENE LA CRESCITA, MA L’ECONOMIA RALLENTA
Negli Stati Uniti gli investimenti in intelligenza artificiale continuano a rappresentare un fattore di sostegno per la crescita economica e per i mercati finanziari. Secondo Amundi, tuttavia, questo impulso non si accompagna a un rafforzamento del mercato del lavoro. I consumi mostrano segnali di indebolimento, soprattutto per le famiglie a reddito medio-basso, che potrebbero risentire della fine di alcune misure di supporto pubblico, come i sussidi sanitari. In questo contesto, anche la crescita dei salari tende a rallentare, mentre aumenta l’attenzione sul ruolo della Federal Reserve e sulla sua capacità di mantenere indipendenza dalle pressioni politiche.
EUROZONA: MIGLIORANO I DATI, MA RESTANO LE INCERTEZZE
Per l’Eurozona, Amundi ha rivisto leggermente al rialzo le stime di crescita per il 2025, in linea con le previsioni della Commissione europea. Il miglioramento è legato soprattutto a dati congiunturali migliori del previsto in alcuni Paesi, come Francia e Spagna. Il quadro di fondo, però, resta fragile. La domanda interna cresce lentamente, frenata da un elevato livello di risparmio delle famiglie, mentre il contesto fiscale rimane nel complesso neutrale. Sul fronte esterno pesano le incertezze legate alla politica commerciale statunitense e al possibile ritorno di dazi settoriali, un rischio che i mercati finanziari tendono a sottovalutare.
INFLAZIONE E SCENARI PER GLI INVESTITORI SECONDO AMUNDI
Le stime sull’inflazione restano sostanzialmente stabili. Negli Stati Uniti l’inflazione dovrebbe rimanere sopra il target della Federal Reserve nel breve periodo, mentre nell’Eurozona continua il processo di disinflazione, con livelli attesi sotto il 2% nel medio termine. In un contesto di crescita moderata e valutazioni azionarie elevate le opportunità di investimento esistano ancora, ma richiedano maggiore selettività. La diversificazione torna centrale, così come una possibile rotazione verso asset con fondamentali più solidi, mentre nel lungo periodo si apre il dibattito sulle sfide all’eccezionalismo statunitense e sulle possibili implicazioni per il dollaro e per i mercati finanziari globali.
