Food economy
Panettoni 2025: la classifica per qualità e prezzo
Dai test di Altroconsumo sui prodotti da supermercato alla selezione del Gambero Rosso per le pasticcerie: un mercato a due velocità
di Giulia Brambilla 17 Dicembre 2025 11:00
Il panettone è molto più di un dolce natalizio: è un prodotto simbolo che riflette dinamiche industriali, inflazione alimentare e strategie di posizionamento. Nel 2025 i prezzi panettoni tornano al centro dell’attenzione, complice l’aumento dei costi lungo la filiera e la pubblicazione delle principali classifiche di qualità. L’analisi incrociata di dati e valutazioni restituisce l’immagine di un settore diviso tra grande distribuzione e alta pasticceria, con modelli economici profondamente diversi.
La classifica di Altroconsumo prende in esame esclusivamente panettoni industriali e private label venduti nei supermercati, acquistati in modo anonimo e sottoposti a prove di laboratorio e degustazioni alla cieca. I criteri di valutazione includono qualità degli ingredienti, rispetto della ricetta tradizionale, sicurezza alimentare, profilo nutrizionale, giudizio sensoriale e rapporto qualità-prezzo. Nel 2025 il primo posto va al Panettone Classico Coop, seguito dal Panettone Classico Giovanni Cova & C. e dal Panettone Basso Ricetta Classica Le Grazie di Esselunga. La graduatoria conferma il ruolo centrale della GDO nel presidiare la fascia più ampia del mercato, dove i prezzi panettoni restano un fattore decisivo per il consumatore.
Su un piano diverso si colloca la classifica del Gambero Rosso, dedicata ai panettoni artigianali di pasticceria. La selezione avviene attraverso degustazioni alla cieca condotte da esperti, con criteri che privilegiano la qualità della lievitazione naturale, la struttura dell’impasto, l’equilibrio aromatico e la qualità delle materie prime. Il prezzo non entra nella valutazione, ma riflette un posizionamento premium. Tra i nomi ricorrenti figurano maestri pasticceri come Iginio Massari, Vincenzo Santoro e Sal De Riso, espressione di un segmento a elevato valore aggiunto e forte identità di marca.
Il confronto sui prezzi medi chiarisce meglio le differenze tra i due mercati. Nel 2025 i panettoni industriali venduti nella grande distribuzione mostrano un prezzo medio di circa 8,6 euro al chilogrammo. Si tratta di un valore che sintetizza un’ampia forbice, con prodotti entry level attorno ai 5 euro al chilo e marchi più noti che superano i 15 euro. Sul fronte opposto, i panettoni artigianali di pasticceria presentano un prezzo medio vicino ai 45 euro al chilogrammo, con punte che arrivano o superano i 50 euro nelle realtà più affermate. Nel confronto con il 2024 emerge inoltre una differenza significativa tra i due segmenti: nel 2025 i panettoni della grande distribuzione registrano aumenti di prezzo più marcati, intorno al 9%, mentre quelli artigianali mostrano rincari più contenuti, nell’ordine del 3%, pur partendo da livelli di prezzo nettamente superiori.
L’aumento dei prezzi panettoni rispetto è il risultato di diversi fattori concomitanti. Pesano i rincari delle materie prime, in particolare burro e uova, insieme ai costi energetici, logistici e del lavoro. A questi si aggiungono le strategie dei produttori, chiamati a preservare i margini in un mercato competitivo e fortemente stagionale. Nonostante ciò, la domanda resta stabile, segno di una bassa elasticità al prezzo per un prodotto considerato irrinunciabile.
ALTROCONSUMO: LA CLASSIFICA DEI PANETTONI DA SUPERMERCATO
La classifica di Altroconsumo prende in esame esclusivamente panettoni industriali e private label venduti nei supermercati, acquistati in modo anonimo e sottoposti a prove di laboratorio e degustazioni alla cieca. I criteri di valutazione includono qualità degli ingredienti, rispetto della ricetta tradizionale, sicurezza alimentare, profilo nutrizionale, giudizio sensoriale e rapporto qualità-prezzo. Nel 2025 il primo posto va al Panettone Classico Coop, seguito dal Panettone Classico Giovanni Cova & C. e dal Panettone Basso Ricetta Classica Le Grazie di Esselunga. La graduatoria conferma il ruolo centrale della GDO nel presidiare la fascia più ampia del mercato, dove i prezzi panettoni restano un fattore decisivo per il consumatore.
GAMBERO ROSSO: L’ARTIGIANALITÀ COME VALORE ECONOMICO
Su un piano diverso si colloca la classifica del Gambero Rosso, dedicata ai panettoni artigianali di pasticceria. La selezione avviene attraverso degustazioni alla cieca condotte da esperti, con criteri che privilegiano la qualità della lievitazione naturale, la struttura dell’impasto, l’equilibrio aromatico e la qualità delle materie prime. Il prezzo non entra nella valutazione, ma riflette un posizionamento premium. Tra i nomi ricorrenti figurano maestri pasticceri come Iginio Massari, Vincenzo Santoro e Sal De Riso, espressione di un segmento a elevato valore aggiunto e forte identità di marca.
PREZZI PANETTONI: QUANTO COSTANO DAVVERO NEL 2025
Il confronto sui prezzi medi chiarisce meglio le differenze tra i due mercati. Nel 2025 i panettoni industriali venduti nella grande distribuzione mostrano un prezzo medio di circa 8,6 euro al chilogrammo. Si tratta di un valore che sintetizza un’ampia forbice, con prodotti entry level attorno ai 5 euro al chilo e marchi più noti che superano i 15 euro. Sul fronte opposto, i panettoni artigianali di pasticceria presentano un prezzo medio vicino ai 45 euro al chilogrammo, con punte che arrivano o superano i 50 euro nelle realtà più affermate. Nel confronto con il 2024 emerge inoltre una differenza significativa tra i due segmenti: nel 2025 i panettoni della grande distribuzione registrano aumenti di prezzo più marcati, intorno al 9%, mentre quelli artigianali mostrano rincari più contenuti, nell’ordine del 3%, pur partendo da livelli di prezzo nettamente superiori.
PERCHÉ I PREZZI CONTINUANO A SALIRE
L’aumento dei prezzi panettoni rispetto è il risultato di diversi fattori concomitanti. Pesano i rincari delle materie prime, in particolare burro e uova, insieme ai costi energetici, logistici e del lavoro. A questi si aggiungono le strategie dei produttori, chiamati a preservare i margini in un mercato competitivo e fortemente stagionale. Nonostante ciò, la domanda resta stabile, segno di una bassa elasticità al prezzo per un prodotto considerato irrinunciabile.
Trending