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“L’intelligenza artificiale non è come la bolla delle dot.com, ma il motore del prossimo ciclo”

Columbia Threadneedle Investments, in un commento di Paul Wick, analizza opportunità e complessità del mercato tech e spiega il suo approccio di investimento “a prezzo ragionevole”

di Stefano Caratelli 8 Dicembre 2025 07:55

financialounge -  Columbia Threadneedle Investments intelligenza artificiale mercati
Il tema dell’IA continua a dominare sui mercati dopo un 2025 particolarmente significativo per il settore tecnologico globale, con accelerazione degli investimenti, maggior dispersione delle performance settoriali e trasformazioni che stanno ridefinendo in profondità l’ecosistema della nuova tecnologia. Molti investitori si interrogano sulla possibilità di un rischio bolla, ma il confronto con la fine degli anni ’90 è limitato, perché il ciclo attuale presenta caratteristiche molto diverse e, soprattutto, fondamentali più solidi. E’ la valutazione di Columbia Threadneedle Investments, che in un commento a cura di Paul Wick, gestore del suo fondo CT Global Technology, sottolinea sin dal titolo una IA “motore del prossimo ciclo”, analizzando opportunità e complessità del mercato tecnologico.

NON C’E’ OGGI L’EUFORIA DELLA BOLLA DI INTERNET


L’euforia della bolla di Internet di un quarto di secolo fa non si osserva oggi, rileva Wick, negli ultimi mesi le IPO sono rimaste relativamente contenute e soltanto poche hanno registrato progressi significativi dopo la quotazione, mentre il mercato mostra una selettività marcata e distingue tra aziende con reale vantaggio competitivo e chi fatica a dimostrare un impatto concreto dell’intelligenza artificiale sul proprio modello di business. Secondo l’esperto di Columbia è possibile suddividere il settore in gruppi distinti: semiconduttori, memoria e reti, che hanno ottenuto performance molto solide, mentre comparti come automotive, elettronica di consumo, wireless, fintech, servizi IT ed energia solare hanno mostrato un andamento decisamente più piatto.

GLI INVESTIMENTI SULL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE


Anche i software aziendali hanno sofferto, penalizzati dai timori che l’adozione dell’IA possa comprimere la crescita. Si sta invece osservando un aumento straordinario degli investimenti nell’infrastruttura necessaria a sostenere l’IA, con la spesa per data center cloud USA dei big, come Meta, Microsoft, Google, Amazon, CoreWeave, Apple e Oracle, che dovrebbe superare i 415 miliardi di dollari, con un incremento annuo del 64%. Numeri che contribuiscono a delineare la fase attuale come un nuovo ciclo di lunga durata, destinato a sostenere in modo significativo la crescita del settore tecnologico. In parallelo, prosegue Wick, emergono dinamiche più complesse, come le cosiddette “transazioni circolari”, come quelli che si incrociano tra Nvidia, OpenAI, e Oracle.

LA CONCENTRAZIONE IMPONE COMPETENZA E SELEZIONE


Questi meccanismi pongono interrogativi sulla sostenibilità di alcuni flussi di ricavi e per gli investitori è essenziale un’analisi attenta e rigorosa di fondamentali e qualità dei guadagni, della visibilità sui flussi di cassa e della solidità dei modelli di business. Il tema è centrale anche per comprendere dove si stiano concentrando le opportunità. Il settore tecnologico è il più grande dell’S&P 500, capitalizza circa 16.500 miliardi di dollari, più di comunicazioni e finanziari insieme. Una concentrazione che rafforza, secondo Columbia, l’importanza di un’esposizione gestita con competenza specialistica: l’infrastruttura per l'intelligenza artificiale è il modo più solido e coerente per cogliere il potenziale dell’IA. Nelle apparecchiature per semiconduttori, la casa mantiene una visione positiva su Lam Research, Applied Materials e Teradyne, mentre Broadcom rimane un leader riconosciuto nel segmento ASIC, supportato da clienti come Google, Meta, ByteDance e OpenAI.

UN APPROCCIO “CRESCITA A UN PREZZO RAGIONEVOLE”


In questo contesto, il fondo CT Global Technology adotta un approccio “Growth at a Reasonable Price”, per identificare aziende sottovalutate che possano beneficiare dei trend più solidi e strutturali, con un approccio basato sull’analisi fondamentale focalizzata sulla qualità dei modelli di business e sulla capacità di competere in modo sostenibile nel lungo periodo. Nella selezione dei titoli, il fondo di Columbia guarda con particolare interesse alle aziende tra 2 e 30 miliardi di capitalizzazione, che tendono a offrire un equilibrio interessante tra rischio e potenziale di crescita, presentando in genere una volatilità più contenuta rispetto alle small cap ma una capacità espansiva superiore rispetto alle mega cap.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE, DECISIVO IDENTIFICARE I LEADER


Queste società, sottolinea in conclusione Columbia, sono spesso più ricettive a operazioni di M&A e possono mostrare valutazioni meno efficienti, che generano punti d’ingresso interessanti. In un settore in rapida trasformazione, la capacità di identificare i leader tecnologici e di valutarne correttamente il potenziale rappresenta il fattore decisivo per generare valore nel tempo.

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