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Cina 2025: obiettivo di crescita vicino al target del 5% ma investimenti in calo

Secondo l’analisi di Generali Asset Management, la Cina si avvicina al target di crescita del 5% per il 2025, ma il ritmo dell’economia mostra segnali di indebolimento

di Giulia Brambilla 5 Dicembre 2025 18:22

financialounge -  2025 2026 cina Generali Asset Management mercati PIL
Come evidenzia Guillaume Tresca, Global Emerging Markets Strategist di Generali Asset Management, l’attività economica in Cina ha iniziato a perdere slancio a partire da luglio. Gli ultimi dati di ottobre confermano il rallentamento, con una produzione industriale sotto le attese e vendite al dettaglio che non mostrano una ripresa significativa. La domanda interna si mantiene fragile mentre il programma di sussidi governativi, che aveva sostenuto parzialmente l’economia, è in fase di chiusura.

INVESTIMENTI IN BRUSCA FLESSIONE SECONDO GENERALI AM


Uno dei punti centrali dello studio di Generali Asset Management riguarda la forte contrazione degli investimenti. Il calo non interessa soltanto il settore immobiliare, già sotto pressione, ma si estende alla manifattura e alle infrastrutture. Tresca sottolinea come la nuova strategia del governo volta a contenere l’inflazione, insieme alla progressiva riduzione degli stimoli fiscali, abbia frenato la capacità e la volontà delle imprese di investire. Alcuni segnali positivi provengono dall’inflazione, con un miglioramento dell’indice core e una minore deflazione alla produzione, ma non abbastanza per riequilibrare la dinamica degli investimenti.

MISURE MIRATE, MA CON EFFICACIA RITARDATA


Generali AM segnala inoltre che le misure annunciate dal governo a fine ottobre,  tra cui nuovi finanziamenti per progetti speciali e un ampliamento delle emissioni obbligazionarie, avranno un impatto solo graduale in Cina. A livello locale, potrebbero emergere iniziative aggiuntive, come già avvenuto nel Guangdong con i coupon di consumo. Sul fronte immobiliare, Pechino ha previsto sussidi ai mutui, un intervento che tuttavia appare limitato, sia per l’entità del beneficio sia per il livello già contenuto dei tassi ipotecari. Nel complesso queste misure offriranno soltanto un supporto marginale nel breve termine.

CINA, LE ATTESE DI GENERALI AM PER IL 2026


La chiusura dell’anno in Cina sarà cruciale per comprendere l’orientamento della politica economica. La riunione del Politburo e la Conferenza Centrale sul Lavoro Economico forniranno i primi segnali sul target di crescita del PIL per il 2026 e sulle strategie fiscali. Non ci dovrebbe essere un cambiamento sostanziale dell’obiettivo, che dovrebbe rimanere vicino al 5%. Per raggiungerlo, però, sarà necessario rafforzare il sostegno fiscale già nei primi mesi del prossimo anno, con un maggiore ricorso all’emissione di bond e a misure quasi fiscali, oltre a interventi rivolti a sostenere consumi e welfare.

INNOVAZIONE E TECNOLOGIA COME DRIVER STRATEGICI


Un ruolo crescente sarà riservato anche all’innovazione e all’autosufficienza tecnologica, temi su cui la Cina intende investire per assicurare stabilità e competitività nel medio periodo. In una fase caratterizzata da domanda interna debole e investimenti in calo, la spinta tecnologica rappresenta una delle leve principali per mantenere un ritmo di crescita coerente con gli obiettivi di lungo periodo.

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