L'outlook

J.P.Morgan AM: un 2026 all’insegna di selezione, diversificazione e mercati privati

Il contesto macro economico resta di sostegno alla crescita ma secondo la casa d’investimento sarà opportuno tenere sotto controllo l’inflazione e la potenziale sopravvalutazione degli asset che potrebbero far deragliare i mercati

di Leo Campagna 3 Dicembre 2025 15:22

financialounge -  JP Morgan Asset Management mercati outlook
Le prospettive per gli investimenti finanziari restano ancora positive anche per il 2026. Ne ha spiegato le ragioni Maria Paola Toschi, Global Market Strategist di J.P.Morgan AM nell’incontro dedicato alla stampa specializzata in cui è stato illustrato l’outlook di mercato per il 2026. Quattro i principali temi trattati: il ruolo dell’hi tech nel prossimo anno, l’importanza della diversificazione, l’appeal dei mercati privati e le strategie più efficaci per fronteggiare i potenziali rischi.

TECH, VALUTAZIONI ELEVATE MA NON ECCESSIVE


Per quanto riguarda il settore tecnologico, le attuali valutazioni, per quanto elevate, non sono eccessive come quelle registrate in occasione della bolla delle dot.com del 2000. Inoltre, la crescita degli utili aziendali ha accompagnato l’ascesa del settore in Borsa. Tuttavia, esiste il rischio di sovracapacità produttiva come accaduto nel settore petrolifero tra il 2014 e il 2015 anche perché al momento risulta piuttosto difficile decifrare quale modello di business dell’IA alimenterà la domanda futura. Inoltre, una delusione importante (in termini di utili, fatturato o previsioni) potrebbe provocare effetti a catena in tutto il settore.

J.P. MORGAN AM: DIVERSIFICAZIONE SELETTIVA


Anche per questo, la diversificazione di portafoglio assume ancora più rilevanza. In particolare se effettuata in modo selettivo tra le azioni globali. Occorre infatti ridurre, senza necessariamente azzerare, l’esposizione al tech USA ma con giudizio visto che già quest’anno, l’equity giapponese, italiano, spagnolo, e i settori bancario e difesa europei, e il tech cinese, hanno registrato performance di tutto rispetto.

UTILI DELL’AZIONARIO EUROPA PREVISTI IN AUMENTO


In quest’ottica, pur ammettendo che il rapporto prezzo/utili (p/e) è su livelli elevati nella maggior parte dei mercati, Toschi ritiene interessanti le prospettive dell’azionario Europa. “Gli utili delle aziende del Vecchio Continente dovrebbero tornare a crescere trainati da banche, settore difesa, settori beneficiari delle misure fiscali e titoli tech europei che risultano più difensivi rispetto agli omologhi statunitensi” argomenta la Global Market Strategist di J.P.Morgan AM. La quale reputa ancora interessante anche l’azionario Giappone, facendo tuttavia attenzione allo yen correlato negativamente con il listino nipponico, mentre vede opportunità selettive anche in Cina (in particolare, ma non solo, nel tech) e nei mercati emergenti.

MERCATI PRIVATI


Un capitolo interessante dell’outlook di mercato per il 2026 di J.P.Morgan AM è quello dedicato ai mercati privati, sempre più oggetto di attenzione anche da parte degli investitori retail. Il modello di raccolta del capitale è profondamente cambiato. Fino a pochi anni fa prevedeva il passaggio da start-up subito all’IPO e, successivamente, crescere in Borsa da small cap a mid cap e poi a large cap. Oggi, invece, dalla fase di start-up si passa al venture capital, quindi alla fase growth equity, per poi passare attraverso un’operazione di buyout prima dell’IPO che, alla quotazione sul listino, è già una large cap.

CATTURARE VALORE LUNGO TUTTA LA FILIERA DI CRESCITA DELL’AZIENDA


“Dalla start-up all’IPO possono passare fino a 15 anni e questo offre ai selezionatori specializzati di catturare valore lungo tutta la filiera di crescita dell’azienda prima della quotazione in Borsa” sottolinea Toschi. La quale indica anche altre caratteristiche peculiari dell’investimento nei private market “Spesso si tratta di strategie focalizzate su settori relativamente poco influenzati dall’inflazione (trasporti, infrastrutture), o decorrelate dal ciclo economico, in grado di offrire  income”.

LE CAUTELE PER ARGINARE I POTENZIALI RISCHI


La Global Market Strategist di J.P.Morgan AM segnala infine anche cosa potrebbe far deragliare i mercati nel 2026 e come cautelarsi. ”L’inflazione potrebbe rialzare la testa diventando cronica oppure acuta. Nel primo caso, si può ricorrere a oro, bond inflation linked e real estate ma anche azionario; mentre se i prezzi al consumo registrassero un picco temporaneo sarebbero da preferire materie prime, alternativi come infrastrutture e trasporti e attivi reali. In secondo luogo, le valutazioni elevate (nel tech, ma non solo) potrebbero accusare una sensibile correzione, creando condizioni per un rallentamento economico nel qual caso ricorrere ai settori difensivi e alle obbligazioni di alta qualità e lunga durata potrebbe aiutare a frenare le perdite complessive del portafoglio rendendolo più solido e protetto”.

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