L'apertura dei mercati
Sviluppi nell'indagine sulla scalata a Mediobanca, titolo Mps ancora in rosso
Ancora nervosismo sui titoli di Monte dei Paschi di Siena e Mediobanca mentre l'indagine su Caltagirone, Milleri e Lovaglio prosegue e sulla stampa escono le prime intercettazioni. Oggi Wall Street opera con orario ridotto
di Antonio Cardarelli 28 Novembre 2025 09:16
Partenza debole per l'indice Ftse Mib di Milano, che in avvio cede lo 0,1%. Avvio ancora in rosso per il titolo Mps, che oggi cede oltre l'1% dopo aver perso ieri il 4,5%. Male anche Mediobanca, reduce dal -1,9% di ieri, che oggi apre in calo dello 0,5%.
Il caso Mediobanca in primo piano nel mondo della finanza. La Procura di Milano ha indagato l’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone, il presidente di Luxottica Francesco Milleri e l’amministratore delegato di Mps Luigi Lovaglio per aggiotaggio e ostacolo alle autorità di vigilanza (Consob, Bce e Ivass). Sono inoltre indagati, per responsabilità amministrativa degli enti, il Gruppo Caltagirone, la holding Delfin e il Monte dei Paschi. I tre gruppi hanno dichiarato la propria estraneità alla vicenda, spiegando di essere sicuri di aver operato nel rispetto delle regole e di avere fiducia nell’operato delle autorità.
Come noto, nel mirino dei magistrati è finita l’Ops su Mediobanca da parte di Mps, che secondo gli inquirenti sarebbe stata portata avanti in modo opaco e senza il rispetto delle regole in materia. Sostanzialmente, i giudici – secondo quanto riportato dal Corriere della Sera - contestano agli indagati di aver fatto in modo di acquisire Mediobanca tramite una Ops (Offerta Pubblica di Scambio) da 13,2 miliardi di euro, molto meno onerosa di una Opa (Offerta Pubblica di Acquisto) che sarebbe dovuta scattare dopo il superamento della soglia del 25%. Sempre secondo i magistrati, l’obiettivo ultimo sarebbe quello di arrivare al controllo di Generali. Mediobanca, infatti, è primo azionista del Leone con il 13,2%, mentre Caltagirone e Delfin detengono rispettivamente il 6,8% e il 10%.
Nel mirino degli inquirenti è finito anche il collocamento lampo, risalente al novembre del 2024, del 15% di Mps allora in possesso del Mef, pacchetto rilevato da Delfin, dal Gruppo Caltagirone, da Banco Bpm e da Anima. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze non è indagato, ma i magistrati lo avrebbero citato nell’indagine per un presunto “conflitto di interessi” dovuto all’utilizzo del Golden Power nel risiko bancario italiano. Non a caso, nel corso degli accertamenti, sarebbe stato ascoltato come testimone anche Andrea Orcel, numero uno di Unicredit, protagonista della scalata abortita su Bpm in seguito all’intervento governativo. Nel frattempo, la Guardia di Finanza ha effettuato perquisizione e avrebbe sequestrato i cellulari degli indagati, mentre sulla stampa cominciano a filtrare le prime intercettazioni finite negli atti dell’inchiesta.
Dopo la chiusura di ieri per il giorno del Ringraziamento, oggi Wall Street riapri con orario ridotto. Poche indicazioni, quindi, dai mercati Usa, dove c’è fiducia per un taglio dei tassi da parte della Fed nella riunione di dicembre. Seduta interlocutoria per la Borsa di Tokyo, che ha chiuso poco sotto la parità, mentre Hong Kong e Shanghai viaggiano contrastate. Euro in leggero calo rispetto al dollaro, mentre il petrolio perde un po’ di terreno. Oggi alle 10 è prevista la pubblicazione del Pil italiano del terzo trimestre, mentre alle 11 verrà pubblicata l’inflazione preliminare di novembre.
OPS SU MEDIOBANCA, LE INDAGINI
Il caso Mediobanca in primo piano nel mondo della finanza. La Procura di Milano ha indagato l’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone, il presidente di Luxottica Francesco Milleri e l’amministratore delegato di Mps Luigi Lovaglio per aggiotaggio e ostacolo alle autorità di vigilanza (Consob, Bce e Ivass). Sono inoltre indagati, per responsabilità amministrativa degli enti, il Gruppo Caltagirone, la holding Delfin e il Monte dei Paschi. I tre gruppi hanno dichiarato la propria estraneità alla vicenda, spiegando di essere sicuri di aver operato nel rispetto delle regole e di avere fiducia nell’operato delle autorità.
GENERALI NEL MIRINO
Come noto, nel mirino dei magistrati è finita l’Ops su Mediobanca da parte di Mps, che secondo gli inquirenti sarebbe stata portata avanti in modo opaco e senza il rispetto delle regole in materia. Sostanzialmente, i giudici – secondo quanto riportato dal Corriere della Sera - contestano agli indagati di aver fatto in modo di acquisire Mediobanca tramite una Ops (Offerta Pubblica di Scambio) da 13,2 miliardi di euro, molto meno onerosa di una Opa (Offerta Pubblica di Acquisto) che sarebbe dovuta scattare dopo il superamento della soglia del 25%. Sempre secondo i magistrati, l’obiettivo ultimo sarebbe quello di arrivare al controllo di Generali. Mediobanca, infatti, è primo azionista del Leone con il 13,2%, mentre Caltagirone e Delfin detengono rispettivamente il 6,8% e il 10%.
IL RUOLO DEL MEF
Nel mirino degli inquirenti è finito anche il collocamento lampo, risalente al novembre del 2024, del 15% di Mps allora in possesso del Mef, pacchetto rilevato da Delfin, dal Gruppo Caltagirone, da Banco Bpm e da Anima. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze non è indagato, ma i magistrati lo avrebbero citato nell’indagine per un presunto “conflitto di interessi” dovuto all’utilizzo del Golden Power nel risiko bancario italiano. Non a caso, nel corso degli accertamenti, sarebbe stato ascoltato come testimone anche Andrea Orcel, numero uno di Unicredit, protagonista della scalata abortita su Bpm in seguito all’intervento governativo. Nel frattempo, la Guardia di Finanza ha effettuato perquisizione e avrebbe sequestrato i cellulari degli indagati, mentre sulla stampa cominciano a filtrare le prime intercettazioni finite negli atti dell’inchiesta.
LA GIORNATA DEI MERCATI
Dopo la chiusura di ieri per il giorno del Ringraziamento, oggi Wall Street riapri con orario ridotto. Poche indicazioni, quindi, dai mercati Usa, dove c’è fiducia per un taglio dei tassi da parte della Fed nella riunione di dicembre. Seduta interlocutoria per la Borsa di Tokyo, che ha chiuso poco sotto la parità, mentre Hong Kong e Shanghai viaggiano contrastate. Euro in leggero calo rispetto al dollaro, mentre il petrolio perde un po’ di terreno. Oggi alle 10 è prevista la pubblicazione del Pil italiano del terzo trimestre, mentre alle 11 verrà pubblicata l’inflazione preliminare di novembre.
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