Risiko bancario

L’inchiesta su Mediobanca ferma le possibili mire su Generali?

Secondo i magistrati il vero obiettivo della scalata su Piazzetta Cuccia sarebbe il controllo di Generali

di Antonio Cardarelli 28 Novembre 2025 10:59

financialounge -  Mediobanca mercati ultimi rumors
Si scrive Mediobanca, ma si legge Generali. Fin dall’inizio della scalata di Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca, si vociferava che in realtà l’obiettivo finale fosse un altro, ovvero il Leone di Trieste. Ma ora l’inchiesta della Procura di Milano per aggiotaggio e ostacolo alle autorità di vigilanza – che vede coinvolti Caltagirone, Lovaglio e Milleri – rischia di mettere a repentaglio questa ipotesi.

MEDIOBANCA E GENERALI


I magistrati milanesi lo avrebbero messo nero su bianco, almeno secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, che cita passaggi provenienti dalle carte dell’inchiesta. Nei documenti si parla di “costante investimento a scacchiera in Mediobanca e Generali da parte del gruppo Caltagirone e di Delfin” e di un accordo per “acquisire il controllo di Mediobanca in funzione di ottenere il controllo di Generali”. Come noto, i gruppi coinvolti nell’indagine hanno affermato la propria estraneità e si sono detti convinti di aver operato nel rispetto delle regole.

OBIETTIVO A RISCHIO?


Guardando ai numeri, è difficile non notare che Mediobanca è primo azionista di Generali con il 13,2%, e che Caltagirone e Delfin detengono rispettivamente il 6,8% e il 10%. Quindi, secondo l’ipotesi della Procura, Monte dei Paschi sarebbe stata usata come veicolo per mettere nel mirino Generali fino ad arrivare a controllarla. Una ipotesi, come detto, che con l’indagine in corso – partita dal collocamento lampo delle quote di Mps detenute dal Mef e comprate da Delfin, Caltagirone e Bpm/Anima - rischia di naufragare.

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