La view su Wall Street

L’approccio di AllianceBernstein per navigare l’eccezionalità dell’azionario Usa

Si basa su titoli difensivi di qualità a valutazioni interessanti che consentono di gestire la volatilità e di cogliere un ottimo potenziale di rendimento a lungo termine anche nell’attuale contesto in rapida evoluzione

di Leo Campagna 27 Novembre 2025 14:33

financialounge -  AllianceBernstein azionario Usa mercati
Le incertezze sui dazi, l’assenza di dati sull’occupazione, i cambiamenti delle normative sulle esportazioni tecnologiche, le pressioni per ridurre l’indipendenza della Federal Reserve e l’indebolimento del dollaro statunitense hanno contribuito a spingere quest’anno la volatilità relativa dell’S&P 500 rispetto ai mercati non statunitensi ai  livelli mai visti nel XXI secolo. “La sfida è trovare una strategia che consenta di rimanere investiti durante i picchi di volatilità” fanno sapere Kent Hargis, CIO Strategic Core Equities e Portfolio Manager Global Climate Transition Strategy, e Peter Chocian, Senior Quantitative Analyst e Portfolio Manager Equities di AllianceBernstein, secondo i quali la soluzione consiste nell’identificare azioni con un interessante potenziale di rialzo a lungo termine, che possiedano anche caratteristiche solide e difensive per affrontare i livelli di rischio attuali.

LA CARATTERISTICA UNICA DEI MERCATI STATUNITENSI


Una caratteristica unica dei mercati statunitensi è rappresentata dalle società tecnologiche in grado di generare utili senza un’eccessiva ciclicità. Tuttavia, anche le grandi e redditizie società statunitensi possono essere penalizzate in Borsa se non soddisfano le aspettative di breve termine ed è anche per questo motivo che durante le recenti crisi i mercati statunitensi hanno subito ribassi più consistenti rispetto ai mercati internazionali.

ALLIANCEBERNSTEIN: GLI IMPATTI DELLE FORTI FLESSIONI


Le forti flessioni possono penalizzare i rendimenti a lungo termine perché penalizzano molto gli investimenti nella fase post-accumulo. Ad esempio, questi cali impattano in misura maggiore sui pensionati con reddito fisso rispetto ai lavoratori dipendenti, che possono fare acquisti regolari a prezzo medio inferiore durante le fasi di discesa. “Inoltre” aggiungono Hargis  e Chocian  “i titoli che subiscono le maggiori perdite devono recuperare ancora più terreno nelle fasi di rialzo, e questo rende la correzione particolarmente temuta dagli investitori in un mercato statunitense più volatile”.

ELEVATO GRADO DI CONCENTRAZIONE NEGLI INDICI AZIONARI


Questa volatilità, peraltro, potrebbe persistere alla luce dell’elevato grado di concentrazione, in un numero relativamente esiguo di titoli, negli Stati Uniti. Per esempio i 10 titoli a maggiore capitalizzazione dell’S&P 500, che dieci anni fa costituivano solo il 15% della capitalizzazione complessiva del mercato, ora rappresentano quasi il 40% dell’indice. “L’ultima volta che la volatilità dei 10 principali costituenti dell’indice S&P ha raggiunto livelli così elevati è stato all’inizio degli anni 2000, quando alcune dot-com hanno spiccato il volo per poi precipitare rapidamente. Occorre quindi prudenza perché, se è vero che il boom iniziale delle infrastrutture per l’IA è stato ampiamente finanziato da hyperscaler con flussi di cassa e bilanci solidi, ora si osserva come la fase successiva sia sempre più alimentata da fonti meno stabili” spiegano i due manager di AllianceBernstein.

UN’ATTENTA SELEZIONE DI AZIONI DI SOCIETÀ DI ALTA QUALITÀ


Hargis  e Chocian ritengono che una strategia costruita con un’attenta selezione di azioni di società di alta qualità, con dinamiche di scambio relativamente stabili e prezzi interessanti (caratteristiche che loro definiscono qualità, stabilità e prezzo, o QSP) possa permettere agli investitori di affrontare adeguatamente le condizioni attuali. Dovrebbe riuscire a limitare le perdite nelle fasi di ribasso e, di conseguenza, dovranno recuperare meno nelle fasi favorevoli. “Si tratta di un’allocazione difensiva in grado di apportare benefici di diversificazione alle allocazioni azionarie ad alto rischio, così come alle allocazioni passive, che possono essere maggiormente esposte a un’inversione della concentrazione del mercato statunitense. Inoltre, la volatilità dei titoli di qualità statunitensi rispetto ai titoli growth attualmente si trova ai livelli minimi dall’inizio degli anni 2000” sottolineano i due manager.

GESTIRE LA VOLATILITÀ SENZA SACRIFICARE IL RENDIMENTO


I quali sono convinti che le azioni di qualità offrano agli investitori una capacità insolitamente forte di contenere la volatilità senza tuttavia sacrificare il potenziale di crescita. “L’attuale intensa ondata di sfide politiche e di mercato crea un ambiente sfidante e gli investitori devono essere pronti ad affrontare un periodo prolungato di volatilità relativamente elevata nel mercato statunitense. Un approccio attivo che punta su titoli difensivi di qualità a valutazioni interessanti può offrire uno strumento importante per gestire la volatilità e cogliere un ottimo potenziale di rendimento a lungo termine nell’attuale contesto in rapida evoluzione” concludono i due esperti di di AllianceBernstein.

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