Manovra finanziaria
Manovra, l’emendamento sull’oro di Stato supera la “tagliola” e rimane in discussione
La commissione Bilancio del Senato ha bocciato 105 emendamenti. Per il momento restano in corsa il provvedimento sulla proprietà statale delle riserve auree e quello sull’aumento della Tobin Tax
di Antonio Cardarelli 26 Novembre 2025 11:35
L’emendamento sull’oro di Stato rimane in lizza per entrare nella legge di Bilancio. La proposta firmata dal capogruppo di Fratelli d'Italia Lucio Malan, secondo cui "le riserve auree gestite e detenute dalla Banca d'Italia appartengono allo Stato, in nome del Popolo Italiano".
L’Italia è il terzo Paese al mondo per riserve auree con 2.452 tonnellate, dietro solo agli Stati Uniti e alla Germania. Ma sull’approvazione dell’emendamento sull'oro di Stato pesa comunque l’ipotetico conflitto di competenza con la Bce. La Banca d’Italia, infatti, è parte del Sistema Europeo di Banche Centrali (Sebc), che ha tra le sue competenze la gestione delle riserve ufficiali degli Stati membri, incluse le riserve di oro.
La commissione Bilancio del Senato ha dichiarato inammissibili 105 emendamenti, mentre altri 87 sono stati bocciati per la mancanza della copertura economica. Nel primo pomeriggio di oggi è in programma un vertice di maggioranza per approfondire alcuni temi in vista della manovra finanziaria. Tra questi, gli affitti brevi, il regime fiscale sui dividendi, l’ampliamento dell’esenzione dell’Isee sulla prima casa e le misure relative alla rivalutazione dell'oro da investimento.
Risultano ammissibili i due emendamenti al Ddl di bilancio a prima firma rispettivamente del capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo, e del capogruppo di FI, Maurizio Gasparri, che prevedono una tassazione sostitutiva sulla plusvalenza da cessione dell'oro da investimento (Lega) o dei 'metalli preziosi allo stato grezzo o monetato' (FI). La proposta azzurra mette la proposta a copertura della soppressione dell'articolo 18 sui dividendi.
Tra gli emendamenti ancora in corsa c’è anche quello relativo all’aumento graduale dell’aliquota sulle transazioni finanziarie, la cosiddetta Tobin Tax. Un provvedimento contestato dagli operatori borsistici, anche in vista della Riforma del Tuf. Salvi anche tre dei quattro emendamenti sulla sanatoria edilizia. Mentre è stato considerato inammissibile per le coperture quello che prevede che “i Comuni hanno l’obbligo di rilasciare i titoli abilitativi edilizi in sanatoria in esito ai procedimenti istruiti ai sensi delle norme di cui al Capo IV della legge 28 febbraio 1985, n. 47, dell’articolo 39 della legge 23 dicembre 1994, n. 724, e dell’articolo 32 della legge 30 settembre 2003, n. 269, entro il 31 marzo 2026”. Bocciato anche l'emendamento a prima firma Marco Dreosto (Lega) che prevede il rifinanziamento del fondo per la riduzione della pressione fiscale dalla cessione di quote del Mes.
ORO DI STATO, L’EMENDAMENTO PASSA
L’Italia è il terzo Paese al mondo per riserve auree con 2.452 tonnellate, dietro solo agli Stati Uniti e alla Germania. Ma sull’approvazione dell’emendamento sull'oro di Stato pesa comunque l’ipotetico conflitto di competenza con la Bce. La Banca d’Italia, infatti, è parte del Sistema Europeo di Banche Centrali (Sebc), che ha tra le sue competenze la gestione delle riserve ufficiali degli Stati membri, incluse le riserve di oro.
LEGGE DI BILANCIO, GLI EMENDAMENTI ESCLUSI
La commissione Bilancio del Senato ha dichiarato inammissibili 105 emendamenti, mentre altri 87 sono stati bocciati per la mancanza della copertura economica. Nel primo pomeriggio di oggi è in programma un vertice di maggioranza per approfondire alcuni temi in vista della manovra finanziaria. Tra questi, gli affitti brevi, il regime fiscale sui dividendi, l’ampliamento dell’esenzione dell’Isee sulla prima casa e le misure relative alla rivalutazione dell'oro da investimento.
AVANTI ANCHE LA TASSA SULL’ORO DA INVESTIMENTO
Risultano ammissibili i due emendamenti al Ddl di bilancio a prima firma rispettivamente del capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo, e del capogruppo di FI, Maurizio Gasparri, che prevedono una tassazione sostitutiva sulla plusvalenza da cessione dell'oro da investimento (Lega) o dei 'metalli preziosi allo stato grezzo o monetato' (FI). La proposta azzurra mette la proposta a copertura della soppressione dell'articolo 18 sui dividendi.
PASSA LA PROPOSTA SULLA TOBIN TAX
Tra gli emendamenti ancora in corsa c’è anche quello relativo all’aumento graduale dell’aliquota sulle transazioni finanziarie, la cosiddetta Tobin Tax. Un provvedimento contestato dagli operatori borsistici, anche in vista della Riforma del Tuf. Salvi anche tre dei quattro emendamenti sulla sanatoria edilizia. Mentre è stato considerato inammissibile per le coperture quello che prevede che “i Comuni hanno l’obbligo di rilasciare i titoli abilitativi edilizi in sanatoria in esito ai procedimenti istruiti ai sensi delle norme di cui al Capo IV della legge 28 febbraio 1985, n. 47, dell’articolo 39 della legge 23 dicembre 1994, n. 724, e dell’articolo 32 della legge 30 settembre 2003, n. 269, entro il 31 marzo 2026”. Bocciato anche l'emendamento a prima firma Marco Dreosto (Lega) che prevede il rifinanziamento del fondo per la riduzione della pressione fiscale dalla cessione di quote del Mes.
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