Weekly Bulletin

Wall Street nervosa ma non in correzione: occhio a Fed, Bitcoin, e non solo

I timori di bolla tech pronta ad esplodere tengono banco mentre fine anno si avvicina, l’IA non tradirà le promesse, ma con vincitori e vinti. Intanto Meloni incassa Moody’s e Trump stupisce

di Stefano Caratelli 24 Novembre 2025 08:23

financialounge -  bitcoin Federal Reserve mercati Wall Street
Wall Street ha archiviato un’altra settimana nervosa della mezza dozzina che restano per calare il sipario su un 2025 che finora ha smentito tutte le previsioni catastrofistiche andando invece a toccare nuovi record. Ora l'S&P 500 viaggia ancora a distanza del territorio di correzione, un termine di recente abusato che indica un ribasso di oltre il 10% dai massimi recenti, mentre il Nasdaq è invece appena sotto. Da inizio novembre il calo del primo si cifra in un modesto 3,5% mentre il secondo è giù di oltre il 6%. Un po’ peggio ha fatto l’ETF che replica i Magnifici 7, mentre quello dedicato ai titoli legati all’Intelligenza Artificiale è sotto di circa il 10%.

ANCHE IL BITCOIN PUÒ ESSERE UN ANTICIPATORE


Tutto ruota intorno ai timori di “bolla tech” sul punto di esplodere, un evento che secondo alcuni, come segnala sul FT Katie Martin, starebbe anticipando il Bitcoin, che viaggia poco sopra gli 80.000 dollari dopo la vetta di 125.000 sfiorata meno di due mesi fa. È ragionevole prevedere che il tormentone “bolla o non bolla” vada avanti nelle prossime settimane o anche mesi, offrendo agli investitori motivi di preoccupazione ma anche occasioni di entrare a sconto sul mercato, come successo diverse volte quest’anno, a cominciare dalla sbandata primaverile sui dazi di Trump. La volatilità oggi è più bassa di quel picco, ma è anche vero che l’azionario Usa e globale vengono da una corsa che dura da tre anni.

GUARDARE AL LUNGO TERMINE E PROFITTARE DELLE OCCASIONI


Le prese di beneficio sono una tentazione continua e comprensibile. Forse a questo punto una correzione “vera” sarebbe salutare, magari seguita o preceduta da un mini rally, come quello tradizionale di fine anno. La cosa più pericolosa è cercare di indovinare con precisione i tempi, un esercizio che è meglio lasciare ai trader professionisti che hanno come orizzonte i minuti, se non i secondi. Meglio guardare al lungo termine e profittare delle occasioni quando si presentano. Ma sta diventando un esercizio sempre più difficile.

DIFFICILE CAPIRE CHI SARANNO I VINCITORI E VINTI DELL’IA


È fuori discussione che l’IA sia un’onda lunga destinata ad avere effetti positivi sulle economie e a dare soddisfazione agli investitori. Il problema è riuscire a capire quali saranno i vincitori e i vinti nel lungo andare, sia in termini di singole aziende che di settori e regioni. La bolla di Internet ha insegnato quanto sia cruciale non scegliere i cavalli sbagliati e non inseguire qualunque cosa avesse un dot.com attaccato, o oggi l’etichetta IA.

UNA SOSTENIBILITÀ CHE DIPENDE ANCHE DALLA FED


Quindi occhio al Bitcoin, che guarda caso ha fatto i minimi del 2025 il 2 aprile, ben sotto gli 80.000 dollari a inizio aprile, quando anche l’azionario ha sbandato al Liberation Day dei dazi di Trump, occhio alle valutazioni dei Tech, big e non, e occhio alla Fed, dai cui tagli ai tassi dipende la sostenibilità degli imponenti investimenti in IA.

L’INCASSO DELLA PROMOZIONE DI MOODY’S


Intanto la Meloni incassa la promozione di Moody’s a Baa2, la prima dal lontano 2002, quando l’ingresso nell’euro aveva ridato un po’ di fiducia dopo un decennio disastroso iniziato con la svalutazione della lira nel 1992. Da ricordare però che solo un anno prima l’Italia esibiva una tripla A, quando la stabilità garantita da Craxi, Andreotti e Forlani non era ancora stata spazzata via da Tangentopoli.

TRUMP SPIAZZA E ACCOGLIE IL “COMUNISTA” MAMDANI


Infine, Trump, che non smette di stupire e spiazzare tutti, Democratici ma anche Repubblicani, che diserta il G20 sudafricano per accogliere calorosamente alla Casa Bianca il neosindaco “comunista” di New York City, ugandese di nascita e musulmano di religione. Mamdani ha bisogno dei dollari di Washington per attuare almeno in parte il suo costosissimo programma di governo, e The Donald ha bisogno di recuperare gradimento trasversale visti gli indici di approvazione ai minimi del suo mandato.

Bottom line. Gli indicatori contrarian segnalano pessimismo elevato degli investitori, ma non ancora ai livelli di inizio aprile. Probabilmente le turbolenze non sono finite, e possono estendersi anche nel nuovo anno, con tutte le incertezze che incombono in USA e in giro per il mondo. E’ il momento della pazienza in attesa di occasioni che sicuramente non mancheranno.

Trending