Sunday View

La lunga marcia di Nvidia

Dai processori grafici per videogiochi alla Casa Bianca: come ha fatto l’azienda di Jensen Huang a diventare uno dei centri del mondo?

di Lorenzo Cleopazzo 23 Novembre 2025 09:30

financialounge -  intelligenza artificiale Jensen Huang Nvidia sunday view
Ne è passato di tempo da quei cabinati atterrati nei bar di paese come astronavi aliene, dalla monetina da inserire per poter giocare, da quegli omini in otto bit e dai gameplay lineari.

In principio furono le navicelle spaziali, poi i fantasmini di Pacman, poi quelli a tema sportivo, i picchiaduro, e così via. Ne è passato di tempo, dicevamo: se prima si faceva la fila davanti allo schermo, oggi le console hanno invaso le case e i videogiochi si trovano persino su PC e cellulari. Per questa rivoluzione, però, non bisogna solo ringraziare i vari mega-player del settore, ma anche chi ha permesso che certi titoli avessero la qualità grafica necessaria per sopportare il peso delle aspettative del mercato. Un peso che, come Atlante nei miti greci, è sulle spalle di qualcuno che non è sempre stato riconosciuto. Ma ciò valeva fino a pochi anni fa, quando questo qualcuno ha visto la sua popolarità impennarsi e il suo valore quintuplicare. Quello stesso qualcuno il cui nome prima era appannaggio solo dei più fedeli appassionati della videoludica, e che ora spopola sulla bocca di mezzo mondo (e anche di più).

Ormai avrete capito di chi stiamo parlando, quindi perché rimandare: premiamo ‘start’ e cominciamo subito il Sunday View di questa settimana (non serve inserire la monetina).

VERDI DI NVIDIA


A cercare la definizione esatta sull’internet, leggeremmo che Nvidia è un'azienda californiana di semiconduttori, leader mondiale nella produzione di unità di elaborazione grafica (GPU, per chi ne sa) di fascia alta per videogiochi. E con “leader mondiale” si intende in senso quasi letterale, dato che possiede una quota di mercato del 92%. Anche per questo ha conosciuto una scalata rapidissima, passando dai mille miliardi di valore del giugno 2023, fino a sfondare i cinquemila miliardi un mese fa. È la prima azienda al mondo a superare questa cifra.

E se ve lo steste chiedendo: no, non è tutto merito dei processori grafici per i videogiochi. L’insegna verde di Nvidia è presente in quasi tutti i contenuti che parlano di intelligenza artificiale, e questo perché l’azienda californiana è diventata la principale produttrice di hardware e software usati proprio per le tecnologie AI. Il boom, però, è avvenuto nel 2022, dopo che OpenAI ha reso disponibile al pubblico il suo ChatGPT, basato su un supercomputer alimentato da 10.000 GPU firmate Nvidia.

Jensen Huang (co-fondatore, presidente e CEO dell’azienda) è ormai annoverato stabilmente nel gotha dei top-tech-men assieme a Bill Gates, Tim Cook, Sam Altman e Elon Musk. Rispetto ai suoi compagni di banco, però, Huang sembra godere di un momento particolarmente favorevole alla Casa Bianca, con Donald Trump che lo elogia e lo utilizza persino come leva nelle sue campagne di politica interna ed estera. Il CEO di Nvidia, infatti, dapprima ha annunciato investimenti negli Usa per 500 miliardi di dollari, per poi assistere Trump in Arabia Saudita in un progetto che prevede la vendita di microchip ai Paesi del Golfo Persico per oltre 200 miliardi di dollari. Il tutto mentre lo stesso Trump starebbe per vincolare il Dipartimento di Giustizia a denunciare qualsiasi Stato americano che approvi delle leggi per la regolamentazione dell’intelligenza artificiale.

Un bel calderone di roba, in cui Nvidia non ha raccolto solo quote di mercato, ma, con ogni probabilità, anche qualche fastidio da parte degli altri attori del tech mondiale che si sono visti superati nella tecnologia, sul mercato e alla coorte di Trump. Non certo una figura semplice da togliersi dai piedi.

PERSEO


Eliminare un eroe non dev’essere affatto semplice. Sarà perché se sei il protagonista di una storia, non è che puoi sparire dai paragrafi come se nulla fosse. Forse perché stiamo parlando appunto di un eroe, e se un mito porta il suo nome, ci sarà un motivo. Per esempio, nel mito di Perseo, questo poveraccio, appena nato, non ha fatto ancora nulla di eroico che ha già rischiato di essere fatto fuori dal nonno prima, e dallo spasimante della madre poi. Tra un piano malefico e l’altro, Perseo si ritrova a dover andare a sconfiggere Medusa, la cui testa serviva in cambio della promessa del pretendente di lasciare in pace la donna. Ovviamente questa non fu un’impresa scontata, e il povero Perseo si ritrovò a fare i conti con diverse peripezie che lo hanno portato a fare i conti con qualche gorgone, qualche divinità, e qualche sovrano qua e là. Il tutto per riportare la testa di Medusa a casa, liberare la madre e sposare la donna che amava. Non a caso, alla fine dei suoi giorni, gli dei dell’Olimpo lo hanno trasformato in una costellazione.

PER CEO


Come per Perseo, anche la stella di Nvidia brilla più luminosa delle altre. Questa luce non è casuale, ma se l’è conquistata a colpi di chip. E se prima ha superato Microsoft e Apple per valore (“solo” quattromila miliardi loro), ora scavalca la concorrenza donando a Trump uno dei primissimi microprocessori per AI completamente Made in USA, traducendo in fatti quelle che sono rimaste le promesse della Mela di Cupertino, che non è ancora riuscita ad “americanizzare” la produzione dei suoi prodotti. Neanche la recentissima novità delle chat di gruppo su ChatGPT può scalfirla.

Nvidia e la Casa Bianca, Huang e Trump si mandano complimentoni e pacche sulle spalle a vicenda, in un percorso in cui il primo ha bisogno del secondo per continuare la sua scalata al successo, mentre viceversa il Tycoon vuole un’industria super top 100% Usa che rafforzi la dialettica ‘maga’ in patria e nel mondo.

Anche Perseo per la sua campagna contro Medusa ricevette un aiuto dagli dei, che gli donarono tutti gli strumenti di cui aveva bisogno: così l’eroe greco divenne protagonista della sua storia, CEO del suo stesso mito. Allo stesso modo, Nvidia è diventato il nome al centro dell’epopea in Borsa dell’intelligenza artificiale: le sue previsioni positive hanno portato i titoli a un rialzo verticale, prima del crollo (altrettanto verticale) dei listini solo qualche ora dopo. Segno che gli investitori temono l’effetto bolla, ma anche che nel firmamento dell’intelligenza artificiale, la costellazione di Nvidia mette in ombra tutte le altre.

BONUS TRACK


In fin dei conti, le montagne russe degli indici azionari ci raccontano qualcosa di buono: gli investitori non sono pietrificati davanti ai listini. Forse perché guardano il mercato, anziché gli occhi di Medusa.

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