La decisione

Golden power del governo su Unicredit-Bpm, l’Ue apre procedura d’infrazione contro l’Italia

La Commissione europea ha aperto una procedura per l’utilizzo del Golden power che “rischia di sovrapporsi alle competenze Bce”. L’esecutivo ha due mesi per rispondere e adeguarsi

di Antonio Cardarelli 21 Novembre 2025 12:37

financialounge -  economia golden power unicredit-bpm
La Commissione Ue ha aperto una procedura di infrazione contro l’Italia per l’esercizio del Golden Power nell’affare Unicredit-Bpm. Come riportato dall’ANSA, Bruxelles ha aperto il fascicolo per "incompatibilità dei poteri discrezionali nelle fusioni bancarie con il diritto dell'Unione europea in Italia".

GOLDEN POWER, PROCEDURA CONTRO L’ITALIA


I dettagli del provvedimento non sono ancora stati resi noti, ma la presa di posizione della Commissione si evince dal titolo e dal numero della procedura. La procedura di infrazione è stata pubblicata nell’area di intervento “Stabilità finanziaria, servizi finanziari e Unione dei mercati dei capitali”. Come riportato dall’ANSA, i "poteri discrezionali" ai quali si fa riferimento sono quelli del cosiddetto 'golden power'.

L’OPS DI UNICREDIT SU BANCO BPM


La vicenda è nota e ha già dato origine a un procedimento giudiziario in Italia. Si tratta dell’intervento con il quale il governo aveva espresso parere negativo sulla Ops lanciata da Unicredit su Banco BPM. L’esecutivo aveva messo in primo piano, appunto, la necessità di preservare gli interessi nazionali e lo aveva fatto utilizzando la Golden Power. Per diversi mesi, probabilmente per evitare uno scontro frontale con la premier Meloni, la Commissione presieduta da Von der Leyen aveva congelato la decisione sulla procedura di infrazione.

I DUBBI DI BRUXELLES


La Commissione, indica una nota riportata dall’agenzia Radiocor, ha espresso preoccupazione in merito alla normativa cosiddetta "golden powers" (Decreto Legge 21/2012, modificato e prorogato nel 2021 e nel 2022), “che conferisce al governo italiano ampie prerogative per esaminare, bloccare o imporre condizioni alle operazioni societarie nel settore bancario. Pur essendo intesa a salvaguardare la sicurezza nazionale e l'ordine pubblico, tale normativa, così come applicata dalle autorità italiane, rischia di consentire interventi ingiustificati per motivi economici, compromettendo i principi di libertà di stabilimento e di libera circolazione dei capitali all'interno del mercato unico”.

GOLDEN POWER, RISCHIO SOVRAPPOSIZIONE


La Commissione europea ha aggiunto che “la legislazione italiana si sovrappone alle competenze esclusive della Banca centrale europea nell'ambito del Meccanismo di vigilanza unico”. La Commissione invia pertanto una lettera di costituzione in mora all'Italia, che ha ora due mesi di tempo per rispondere e porre rimedio alle carenze sollevate dalla Commissione.

GIORGETTI: “FAREMO UNA PROPOSTA NORMATIVA”


“Sulla base delle valutazioni della sentenza risponderemo ai rilievi che ci vengono mossi nelle sedi competenti. Con spirito costruttivo e collaborativo faremo una proposta normativa che farà chiarezza e supererà le obiezioni. Siamo convinti che permetterà di avere un quadro di competenze condiviso”, ha commentato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

GOLDEN POWER, IL RICORSO DI UNICREDIT


C’è però da ricordare che, nel frattempo, è venuto meno l’oggetto del contendere. Unicredit, infatti, ha ritirato volontariamente l’Ops su Banco Bpm e Andrea Orcel ha detto chiaramente che non c’è più l’intenzione di riprovarci. Tuttavia, per fare chiarezza sull’uso del golden power, Unicredit ha presentato un ricorso al Consiglio di Stato dopo l’accoglimento parziale del primo ricorso presentato al Tar.

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