L'analisi

Mercati globali: Pictet AM vede prevalere ancora l’ottimismo nell’asset allocation

Secondo gli esperti della casa di investimento, le opportunità più interessanti sono da ricercare soprattutto nei mercati emergenti

di Leo Campagna 19 Novembre 2025 07:55

financialounge -  azionario mercati emergenti Pictet
Un’ampia e favorevole condizione di liquidità, un quadro macroeconomico in via di stabilizzazione, una stabile crescita degli utili aziendali e la stagionalità positiva tipica dell’ultimo trimestre contribuiscono a mantenere una posizione di sovrappeso sulle azioni globali nelle ultime settimane del 2025. “Per contro” fanno notare gli esperti della Strategy Unit di Pictet Asset Management “i premi offerti dagli asset rischiosi risultano piuttosto contenuti rispetto ai titoli sicuri mentre le valutazioni sono elevate, il che limita i margini di protezione delle azioni in caso di eventuali shock”.

SOLO UN TAGLIO DI TASSI DA PARTE DELLA FED


I manager di Pictet AM prevedono negli Stati Uniti un solo ulteriore taglio dei tassi di un quarto di punto da parte della Fed assumendo pertanto una visione molto più restrittiva sui tassi rispetto ai mercati finanziari, che scontano tagli di circa 80 punti base entro la fine del prossimo anno. La BCE, invece, dovrebbe effettuare un ulteriore taglio nei prossimi mesi mentre è preferibile una certa cautela nelle previsioni di un allentamento in Cina. La Banca Popolare Cinese dovrebbe infatti ridurre di ulteriori 10 punti base i tassi e di 50 punti base il coefficiente di riserva obbligatoria (RRR). Il Giappone rimane una delle poche grandi economie in fase di stretta: ci aspettiamo almeno un aumento dei tassi da parte della Bank of Japan nei prossimi mesi” riferiscono i professionisti della casa d’investimento.

ALLOCAZIONI AZIONARIE AL DI FUORI DEGLI STATI UNITI


Passando all’azionario statunitense, Pictet AM segnala un premio al rischio vicino al 3%: un livello che offre un margine molto limitato per assorbire eventuali shock inflazionistici o di crescita. Di conseguenza, preferiscono concentrare le allocazioni azionarie in altre regioni, e in particolare nei mercati emergenti, che vantano valutazioni interessanti, fondamentali solidi e dinamiche favorevoli di prezzi e utili. Il loro scenario di base, pertanto, prevede rendimenti azionari a una cifra, pur rimanendo positivi sulle prospettive per gli utili societari.

VISIONE PIÙ COSTRUTTIVA PER I MERCATI EMERGENTI


“Tuttavia, diversi fattori, a partire dalle valutazioni, ci portano a privilegiare i mercati al di fuori degli Stati Uniti le cui società trattano a circa 23 volte gli utili a termine” rivelano gli esperti di Pictet AM. Un livello elevato che offre una protezione limitata in caso di rallentamento della crescita, pressioni inflazionistiche o maggiore incertezza istituzionale. Mentre mantengono un peso neutrale sugli states, i manager della casa d’investimento privilegiano un atteggiamento più costruttivo nei confronti dei titoli degli emergenti, per i quali confermano un sovrappeso.

PONDERAZIONE NEUTRALE PER I TITOLI DELL’EUROZONA


Ponderazione neutrale anche per i titoli dell'eurozona. Anche se le loro valutazioni restano interessanti, per i titoli europei è necessaria una crescita degli utili più robusta e una trasmissione degli stimoli fiscali all'economia reale.”In Europa preferiamo rimanere selettivi e acquistare i titoli industriali, finanziari e a media capitalizzazione di questa regione, che negli ultimi due anni hanno sovraperformato l'indice S&P500” puntualizzano i professionisti di Pictet AM. Che poi svelano un’altra decisione presa di recente, ma nel reddito fisso: la riduzione, da neutrali a sottopesati, sui Treasury USA, in risposta alle aspettative eccessive del mercato in merito ai tagli dei tassi della Fed e alla possibilità che l'inflazione statunitense sorprenda al rialzo nei prossimi mesi.

I TREASURY USA APPAIONO COSTOSI


“I Treasury appaiono costosi rispetto ai recenti trend di crescita nominale. I rendimenti dei titoli di Stato a lungo termine e la crescita nominale tendono ampiamente ad allinearsi; tuttavia, l'attuale rendimento del 4% per i Treasury a 10 anni è ben inferiore all'attuale tasso di crescita nominale dell'economia statunitense, che, secondo le analisi, si avvicina al 5%” spiegano gli esperti di Pictet AM. Nel frattempo, gli spread di credito sono ai minimi del ciclo e il rendimento aggiuntivo offerto agli investitori è troppo limitato per compensare i potenziali shock di mercato.

OBBLIGAZIONI HIGH YIELD DELL’EUROZONA E VALUTE DEI MERCATI EMERGENTI


“Questo non ci impedisce di sovrappesare le obbligazioni high yield dell'eurozona grazie ai loro rendimenti rettificati per la volatilità, più interessanti rispetto alle controparti statunitensi” aggiungono i manager della casa d’investimento “Vediamo inoltre ancora valore nelle valute dei mercati emergenti: in America Latina i rendimenti reali si assestano tra il 5 e il 10%. I fondamentali economici delle economie in via di sviluppo rimangono favorevoli: la crescita si sta dimostrando più resiliente che non nelle economie sviluppate, i tassi di inflazione sono in calo e la debolezza del dollaro resta un forte sostegno”.

Trending