Weekly Bulletin

Wall Street tiene bene e archivia ancora le paure, grandi manovre sui Big Tech

Tra prese di beneficio e acquisti sui ribassi, gli investitori a caccia di vincitori e vinti dell’IA, con Softbank che scarica Nvidia e punta su OpenAI mentre Buffett si posiziona su Alphabet

di Stefano Caratelli 17 Novembre 2025 08:15

financialounge -  big tech mercati Nvidia Wall Street Weekly Bulletin
Nel pomeriggio del 14 novembre, quando le perdite del Nasdaq sfioravano il 2% su timori di rinvio del taglio dei tassi della Fed a dicembre e di tenuta dei Big Tech, probabilmente non erano pochi i giornali con i titoli già pronti sul “venerdì nero” di Wall Street, ma hanno dovuto accontentarsi di parlare di “alta tensione” dopo che i tre principali indici della Borsa USA hanno recuperato per finire praticamente invariati, appena sopra la parità i tecnologici e appena sotto Dow e S&P 500. A fare titolo ci ha pensato però il Bitcoin, scivolato sotto i 95.000 dollari vicino ai livelli di inizio 2025, ai confini di un mercato “orso” perché in calo del 20% rispetto al picco di ottobre, che ora potrebbe essere un nuovo motivo di preoccupazione per gli investitori.

ALLE SPALLE I TIMORI FED, IN ARRIVO IL TEST NVIDIA


La fine dello shutdown USA, accolta con sollievo dai mercati, dà anche il via al rilascio di una serie di dati macro rimasti bloccati dalla serrata governativa, che una volta pubblicati potrebbero mettere in forse il prossimo taglio della Fed a dicembre. Ma né il dollaro né i Treasury, come Wall Street, sembrano particolarmente impattati dalla prospettiva. Il focus resta di più sulla tenuta delle valutazioni estreme raggiunte dai Big Tech sulla spinta della corsa all’IA. È in arrivo il test importante della trimestrale di Nvidia, che di recente ha superato i 5.000 miliardi di dollari di capitalizzazione e pesa per l’8% sull’intero S&P 500.

RIPOSIZIONAMENTO SULL’IA, DA SOFTBANK A BUFFETT


La scorsa settimana, la Softbank del giapponese Masayoshi Son, come Bill Gates e Steve Jobs tra i pionieri della rivoluzione tecnologica iniziata tra gli anni 70 e 80 dello scorso secolo, disinveste quasi 6 miliardi di dollari da Nvidia ma ne mette altri 22 su OpenAI, portando il totale della sua esposizione a 30 miliardi, dopo aver annunciato qualche giorno prima l’acquisizione della divisione robotica di ABB per oltre 5 miliardi. E la Berkshire Hathaway di Warren Buffett rivela una posizione da 4,3 miliardi di dollari in Alphabet, la casa madre di Google, aggiungendola ai suoi primi 10 investimenti più importanti, tra cui Apple resta al primo posto, anche se alleggerita del 15%, con quasi 61 miliardi.

COME AGLI ALBORI DI INTERNET


Sembra che il mercato resti convinto tutto sommato del potenziale formidabile dell’IA, non solo su una manciata di mega-cap, ma trasversalmente su tutti i settori economici, non solo in USA. Ma forse è meno convinto sulle valutazioni toccate da singole aziende, in particolare la pattuglia dei Magnifici 7, e stia cercando di individuare vincitori e vinti nel lungo termine. E’ già successo agli albori della rivoluzione di Internet, quando nomi come America Online e Yahoo sembravano destinati a dominare la scena per decenni, mentre Tesla e Facebook erano ancora “nella mente degli Dei”, e la stessa Nvidia era una semisconosciuta società produttrice di GPU, le graphics processing unit per i videogiochi.

DAGLI INDICATORI CONTRARIAN SPAZIO DI UPSIDE


La parte finale dell’anno conferma le previsioni di turbolenze che potrebbero sfociare in correzioni, ma anche l’attitudine di comprare sui minimi relativi, visto che siamo comunque vicini ai record storici, da parte di molti investitori, soprattutto “mani forti”. A questi acquisti si aggiungono le spinte contrapposte delle prese di beneficio e delle ricoperture di posizioni “short”. Gli indicatori contrarian, come l’indice “fear & greed” di CNN Business, segnalano un totale sbilanciamento su aspettative ribassiste, il che lascia ampi spazi di “upside”, come anche il sentiment registrato dall’American Association of Individual Investors.

Bottom line. Il 2025 è agli sgoccioli e il copione che va in scena sui mercati da marzo-aprile non è cambiato, a ondate successive e insistenti di previsioni negative Wall Street e gli altri mercati azionari rispondono con la resilienza, seguita spesso da nuovi massimi. Come sempre, l’investimento azionario è quello che ripaga meglio nel lungo termine. Il tema oggi è scegliere bene tra possibili vincitori e vinti della nuova rivoluzione tecnologica appena iniziata.

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