Mercati
Piazza Affari chiude in calo sull’incertezza del prossimo taglio Fed, in recupero il Nasdaq
Le Borse europee chiudono la settimana in ribasso, con i timori per una bolla del settore tech che si sommano a quelli per un rinvio del prossimo taglio dei tassi della Fed. A Milano recupera Azimut (+3,6%), in rosso le banche
di Fabrizio Arnhold 14 Novembre 2025 18:00
Venerdì difficile per i listini europei, che chiudono la settimana in rosso, frenati dall’incertezza sul prossimo taglio dei tassi da parte della Federal Reserve. A Milano il Ftse Mib chiude a -1,7%, il Dax di Francoforte a -0,7%, l’Ibex 35 di Madrid a -1,4%, il Cac 40 di Parigi a -0,8% e il Ftse 100 di Londra a -1,1%. Wall Street riduce le perdite, a metà seduta, con il Dow Jones che scambia a -0,4%, mentre il Nasdaq (+0,5%) e lo S&P 500 (+0,2%) proseguono sopra la parità, dopo un inizio in ribasso.
A pesare oggi sui listini sono i crescenti dubbi su quali saranno le prossime mosse della Fed sui tassi, dopo le posizioni di alcuni componenti del consiglio della banca centrale Usa che hanno ricordato la necessità di mantenere tassi restrittivi per fronteggiare un’inflazione ancora sopra il target negli Stati Uniti. Un altro fattore di freno per i mercati sono ancora i timori per i titoli tech, sul rischio di una bolla legata alle società esposte all’intelligenza artificiale.
La seduta sulla Borsa di New York prosegue contrastata, con il Nasdaq che ha girato in verde, insieme all’indice S&P 500, mentre prosegue in calo il Dow Jones, a 47.260,58 punti. I tre indici potrebbero ancora registrare una settimana positiva, con la fine dello shutdown, nonostante la volatilità del settore tech. In rialzo anche il petrolio che sale del +2,74%, a 60,30 dollari al barile, dopo che la Russia ha interrotto le esportazioni a seguito degli attacchi ucraini nei suoi porti.
Tra i singoli titoli, a Piazza Affari in calo quelli del settore bancario, con UniCredit che ha ceduto oltre il 4%, Bper quasi il 4%, anche Popolare di Sondrio (-3,5%) e BancoBpm (-3,2%) in deciso ribasso. Recupera terreno invece Azimut (+3,6%), dopo i cali di ieri, a seguito dei rilievi di Bankitalia sulla new bank Tnb. Chiudono in rialzo anche Tim (+0,65%), Recordati (+1,34%) e Terna (+1%).
I DUBBI SULLE PROSSIME MOSSE FED
A pesare oggi sui listini sono i crescenti dubbi su quali saranno le prossime mosse della Fed sui tassi, dopo le posizioni di alcuni componenti del consiglio della banca centrale Usa che hanno ricordato la necessità di mantenere tassi restrittivi per fronteggiare un’inflazione ancora sopra il target negli Stati Uniti. Un altro fattore di freno per i mercati sono ancora i timori per i titoli tech, sul rischio di una bolla legata alle società esposte all’intelligenza artificiale.
WALL STREET RECUPERA
La seduta sulla Borsa di New York prosegue contrastata, con il Nasdaq che ha girato in verde, insieme all’indice S&P 500, mentre prosegue in calo il Dow Jones, a 47.260,58 punti. I tre indici potrebbero ancora registrare una settimana positiva, con la fine dello shutdown, nonostante la volatilità del settore tech. In rialzo anche il petrolio che sale del +2,74%, a 60,30 dollari al barile, dopo che la Russia ha interrotto le esportazioni a seguito degli attacchi ucraini nei suoi porti.
A PIAZZA AFFARI PESANTI LE BANCHE
Tra i singoli titoli, a Piazza Affari in calo quelli del settore bancario, con UniCredit che ha ceduto oltre il 4%, Bper quasi il 4%, anche Popolare di Sondrio (-3,5%) e BancoBpm (-3,2%) in deciso ribasso. Recupera terreno invece Azimut (+3,6%), dopo i cali di ieri, a seguito dei rilievi di Bankitalia sulla new bank Tnb. Chiudono in rialzo anche Tim (+0,65%), Recordati (+1,34%) e Terna (+1%).
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