Sostenibilità
Investimenti sostenibili: i quattro punti chiave dello Studio Globale ESG di Capital Group
In rilievo la resilienza ESG in un contesto di incertezza, l’approccio perfezionato alle asset class e alle strategie, il focus su transizione energetica, acqua e salute, e l'impatto ambientale dell'intelligenza artificiale
di Leo Campagna 7 Novembre 2025 18:30
L’adozione dei criteri ESG a livello globale ha registrato un leggero calo rispetto alle soglie record raggiunte nel 2023 e nel 2024 ma rimane solida, in particolare in Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA) e Asia-Pacifico (APAC). Lo rivela l’indagine Capital Group ESG Global Study 2025 dalla quale emergono anche altri tre punti chiave: l’approccio perfezionato alle asset class e alle strategie, il focus su transizione energetica, acqua e salute, e l'impatto ambientale dell'intelligenza artificiale.
Ma torniamo al primo punto chiave dello studio, quello che conferma la resilienza dell'ESG nonostante le incertezze macroeconomiche e geopolitiche. L’adozione globale dei criteri di sostenibilità si attesta all'87%, in leggero calo rispetto al massimo storico del 90% registrato nel 2023 e nel 2024. Il 92% degli investitori EMEA che implementano strategie con criteri ESG o di investimento sostenibile prevede di mantenere o aumentare le allocazioni nei prossimi 12 mesi. A ostacolare l’adozione di strategie ESG o sostenibili nei prossimi 12-24 mesi sono soprattutto il rischio geopolitico (81%), le prospettive di crescita economica globale (67%) e i cambiamenti normativi o politici (62%).
Il secondo punto chiave riguarda il perfezionamento dell’approccio alle asset class e alle strategie. A livello globale, la percentuale di intervistati che implementano un approccio ESG nel reddito fisso è aumentata al 70%, dal 64% nel 2024, mentre il 48% implementa criteri ESG nei mercati privati, il livello più alto dall'inizio dello studio globale ESG nel 2021. Il podio dei principali vantaggi delle strategie multi tematiche rispetto a quelle monotematiche è composto dalla diversificazione (67%), dall'accesso efficiente a più temi ESG (48%) e dall'adattabilità alle mutevoli condizioni di mercato (44%). Il 58% degli investitori ritiene che le aziende con piani di transizione credibili possano ottenere performance superiori nel lungo termine: per individuarle il 74% afferma che è cruciale la ricerca fondamentale.
Il terzo punto chiave del Capital Group ESG Global Study 2025 è la conferma che la transizione energetica, l'acqua e la salute sono considerati temi di investimento sostenibili. In particolare le maggiori opportunità di investimento sono legate alla transizione energetica (sei investitori su dieci ne sono convinti), seguite da quelle nell'acqua pulita (52%) e da quella legate alla salute (51%). L'area EMEA, con il 63%, evidenzia la percentuale più elevata di coloro che danno priorità all’ambiente in una politica di investimento responsabile, mentre due terzi hanno investito o intendono investire in fondi tematici che affrontano questioni relative alla natura.
Sotto i riflettori, infine, l'impatto ambientale sempre più rilevante dell'intelligenza artificiale. Il 73% degli intervistati a livello globale indica nel consumo energetico e nelle emissioni di gas serra dell'intelligenza artificiale i principali rischi ESG per i prossimi 2-3 anni, in netto aumento rispetto al 54% dello scorso anno. Il 43% degli intervistati segnala anche il rischio legato al consumo idrico, identificato come un rischio ESG significativo per la diffusione dell'IA, più del doppio rispetto al 18% del 2024. “Lo studio globale ESG di quest'anno vede un’evoluzione dell’approccio degli investitori mentre spicca il ruolo duraturo dell'ESG nel processo di investimento. In parallelo sta guadagnando terreno la considerazione delle questioni ESG nei mercati obbligazionari e privati” ha affermato Jessica Ground, Global Head of ESG, Capital Group.
La manager sottolinea come, al contempo, sia cresciuta con il proseguire del boom dell'intelligenza artificiale, l’attenzione degli investitori ai rischi ambientali che essa comporta, in particolare per quanto riguarda il consumo di energia e acqua. Allo stesso tempo, aggiunge la manager, si sta esplorando come l'intelligenza artificiale possa guidare l'innovazione e accelerare il progresso nella transizione energetica. E’ infatti interessante notare come, mentre il 58% degli intervistati consideri la natura energivora dell'IA una sfida significativa per la transizione energetica, il 56% ritenga che l'IA possa alimentare l'innovazione per accelerare la transizione energetica.
LA RESILIENZA DELL’ESG
Ma torniamo al primo punto chiave dello studio, quello che conferma la resilienza dell'ESG nonostante le incertezze macroeconomiche e geopolitiche. L’adozione globale dei criteri di sostenibilità si attesta all'87%, in leggero calo rispetto al massimo storico del 90% registrato nel 2023 e nel 2024. Il 92% degli investitori EMEA che implementano strategie con criteri ESG o di investimento sostenibile prevede di mantenere o aumentare le allocazioni nei prossimi 12 mesi. A ostacolare l’adozione di strategie ESG o sostenibili nei prossimi 12-24 mesi sono soprattutto il rischio geopolitico (81%), le prospettive di crescita economica globale (67%) e i cambiamenti normativi o politici (62%).
APPROCCIO ALLE ASSET CLASS E ALLE STRATEGIE
Il secondo punto chiave riguarda il perfezionamento dell’approccio alle asset class e alle strategie. A livello globale, la percentuale di intervistati che implementano un approccio ESG nel reddito fisso è aumentata al 70%, dal 64% nel 2024, mentre il 48% implementa criteri ESG nei mercati privati, il livello più alto dall'inizio dello studio globale ESG nel 2021. Il podio dei principali vantaggi delle strategie multi tematiche rispetto a quelle monotematiche è composto dalla diversificazione (67%), dall'accesso efficiente a più temi ESG (48%) e dall'adattabilità alle mutevoli condizioni di mercato (44%). Il 58% degli investitori ritiene che le aziende con piani di transizione credibili possano ottenere performance superiori nel lungo termine: per individuarle il 74% afferma che è cruciale la ricerca fondamentale.
FOCUS SU TRANSIZIONE ENERGETICA, ACQUA E SALUTE
Il terzo punto chiave del Capital Group ESG Global Study 2025 è la conferma che la transizione energetica, l'acqua e la salute sono considerati temi di investimento sostenibili. In particolare le maggiori opportunità di investimento sono legate alla transizione energetica (sei investitori su dieci ne sono convinti), seguite da quelle nell'acqua pulita (52%) e da quella legate alla salute (51%). L'area EMEA, con il 63%, evidenzia la percentuale più elevata di coloro che danno priorità all’ambiente in una politica di investimento responsabile, mentre due terzi hanno investito o intendono investire in fondi tematici che affrontano questioni relative alla natura.
L’IMPATTO AMBIENTALE DELL’IA
Sotto i riflettori, infine, l'impatto ambientale sempre più rilevante dell'intelligenza artificiale. Il 73% degli intervistati a livello globale indica nel consumo energetico e nelle emissioni di gas serra dell'intelligenza artificiale i principali rischi ESG per i prossimi 2-3 anni, in netto aumento rispetto al 54% dello scorso anno. Il 43% degli intervistati segnala anche il rischio legato al consumo idrico, identificato come un rischio ESG significativo per la diffusione dell'IA, più del doppio rispetto al 18% del 2024. “Lo studio globale ESG di quest'anno vede un’evoluzione dell’approccio degli investitori mentre spicca il ruolo duraturo dell'ESG nel processo di investimento. In parallelo sta guadagnando terreno la considerazione delle questioni ESG nei mercati obbligazionari e privati” ha affermato Jessica Ground, Global Head of ESG, Capital Group.
INNOVAZIONE PER ACCELERARE LA TRANSIZIONE ENERGETICA
La manager sottolinea come, al contempo, sia cresciuta con il proseguire del boom dell'intelligenza artificiale, l’attenzione degli investitori ai rischi ambientali che essa comporta, in particolare per quanto riguarda il consumo di energia e acqua. Allo stesso tempo, aggiunge la manager, si sta esplorando come l'intelligenza artificiale possa guidare l'innovazione e accelerare il progresso nella transizione energetica. E’ infatti interessante notare come, mentre il 58% degli intervistati consideri la natura energivora dell'IA una sfida significativa per la transizione energetica, il 56% ritenga che l'IA possa alimentare l'innovazione per accelerare la transizione energetica.
