economia
Arriva il primo CEO clonato con l’intelligenza artificiale
La Society for Human Resource Management clona l'amministratore delegato con l'obiettivo di fare riunioni in ogni lingua del mondo e a ogni ora del giorno. Spingendo a ripensare l’idea stessa di leadership
di Stefano Silvestri 5 Novembre 2025 10:03
Tutto è cominciato alla Society for Human Resource Management (SHRM), organizzazione americana dedita alla gestione delle risorse umane.
Alex Alonso, chief data and analytics officer, ha avuto un’idea curiosa e al tempo stesso audace: creare una versione artificiale del suo capo, il CEO Johnny Taylor (nella foto in alto). L’obiettivo era ricevere un feedback sulle proprie idee di lavoro per poter presentare al vero Taylor proposte già affinate.
"I risultati sono ancora un work in progress", ha spiegato Alonso, ma il chatbot lo ha spinto ad affrontare i problemi in modo diverso.
Il caso della Society for Human Resource Management è uno dei molti esempi di una tendenza più ampia, che vede le aziende creare copie digitali dei propri dirigenti per rendere la leadership più accessibile ai dipendenti e al pubblico.
Secondo Sumeet Gupta, senior managing director di FTI Consulting, l’interesse verso i gemelli digitali dei dirigenti è aumentato negli ultimi sei mesi. Suman Kanuganti, CEO e cofondatore di Personal AI, ha poi aggiunto che la domanda di questo tipo di progetti è cresciuta dalla fine del 2024.
Le aziende che ricorrono a questo espediente vedono nel CEO virtuale la possibilità di avere un leader sempre disponibile. A giugno, Klarna ha lanciato una hotline che permette a chiunque di parlare con una versione IA del suo CEO, Sebastian Siemiatkowski.
Secondo l’azienda, la linea ha ricevuto oltre 3.000 chiamate con domande sull’app, sulle opzioni di pagamento e sui rimborsi.
L’avatar di Siemiatkowski ha anche presentato i punti principali del rapporto sugli utili della società all'inizio di quest'anno, e Zoom ha fatto lo stesso con un proprio avatar.
Secondo Scott Likens, global chief AI engineer di PwC, questa tecnologia potrebbe anche ridurre la necessità di viaggi per i dirigenti, considerando che gli avatar possono essere programmati per parlare diverse lingue.
Alla Salomon, azienda di abbigliamento e attrezzature sportive, Jean-Yves Couput, senior executive advisor del CEO, ha invece spiegato che la società sta sperimentando un’IA basata sul suo amministratore delegato Guillaume Meyzenq proprio per permettere ai dipendenti di tutto il mondo di accedere più facilmente alla sua visione e preservarne conoscenze e valori in caso di cambiamenti nella leadership.
"Il punto numero uno era garantire che Guillaume fosse disponibile per ogni singolo dipendente, chiunque fosse e ovunque vivesse, 24 ore su 24, 7 giorni su 7", ha dichiarato Couput.
Circa quaranta persone in azienda hanno oggi accesso al CEO virtuale e Salomon sta anche valutando un’ulteriore applicazione: un “amico” generato dall’IA per aiutare i neoassunti a orientarsi nella struttura aziendale.
I digital twin di questo tipo sono di solito limitati a temi specifici, come ad esempio la storia finanziaria dell’azienda o le risorse umane. E vengono addestrati sui dati aziendali e sull’immagine pubblica del dirigente, incluse registrazioni di apparizioni pubbliche ed email. Klarna, ad esempio, ha spiegato di aver usato la voce reale, lo stile comunicativo e gli insight del suo CEO.
Ma il procedimento è veloce: Couput ha segnalato che una volta forniti i documenti necessari, il gemello digitale di Salomon è stato completato in pochi giorni. Alonso stima di aver impiegato addirittura quattro ore per sviluppare il chatbot del suo CEO.
Secondo Gupta e Likens, la parte più lunga del processo è la raccolta e la verifica dei dati, che devono essere conformi alle norme sulla privacy e utilizzati solo per gli scopi approvati.
Quello dei gemelli digitali delle persone è un trend sempre più popolare. Come abbiamo scritto nelle scorse settimane, ad esempio, il premier albanese Edi Rama ha presentato Diella, la prima ministra di governo creata interamente con l’intelligenza artificiale. Nelle intenzioni del governo, Diella gestirà il ciclo degli appalti pubblici per renderli “al 100% liberi dalla corruzione”.
In Ucraina, invece, il ministero degli Esteri ha introdotto l’anno scorso Victoria Shi, portavoce virtuale ispirata alla giornalista Rosalie Nombre. Legge tutte le dichiarazioni redatte dal ministero, non ha bisogno di effettuare spostamenti e non rischia essere uccisa: la risorsa perfetta in tempi di guerra.
Dai CEO aziendali ai portavoce e ai ministri virtuali, l’intelligenza artificiale sta dunque entrando nei ruoli di leadership e di rappresentanza, portando con sé un interrogativo che probabilmente prima o poi dovremo porci: siamo pronti a fidarci davvero di un avatar?
Alex Alonso, chief data and analytics officer, ha avuto un’idea curiosa e al tempo stesso audace: creare una versione artificiale del suo capo, il CEO Johnny Taylor (nella foto in alto). L’obiettivo era ricevere un feedback sulle proprie idee di lavoro per poter presentare al vero Taylor proposte già affinate.
"I risultati sono ancora un work in progress", ha spiegato Alonso, ma il chatbot lo ha spinto ad affrontare i problemi in modo diverso.
UN CEO SEMPRE DISPONIBILE
Il caso della Society for Human Resource Management è uno dei molti esempi di una tendenza più ampia, che vede le aziende creare copie digitali dei propri dirigenti per rendere la leadership più accessibile ai dipendenti e al pubblico.
Secondo Sumeet Gupta, senior managing director di FTI Consulting, l’interesse verso i gemelli digitali dei dirigenti è aumentato negli ultimi sei mesi. Suman Kanuganti, CEO e cofondatore di Personal AI, ha poi aggiunto che la domanda di questo tipo di progetti è cresciuta dalla fine del 2024.
Le aziende che ricorrono a questo espediente vedono nel CEO virtuale la possibilità di avere un leader sempre disponibile. A giugno, Klarna ha lanciato una hotline che permette a chiunque di parlare con una versione IA del suo CEO, Sebastian Siemiatkowski.
Secondo l’azienda, la linea ha ricevuto oltre 3.000 chiamate con domande sull’app, sulle opzioni di pagamento e sui rimborsi.
L’avatar di Siemiatkowski ha anche presentato i punti principali del rapporto sugli utili della società all'inizio di quest'anno, e Zoom ha fatto lo stesso con un proprio avatar.
LEADERSHIP H24
Secondo Scott Likens, global chief AI engineer di PwC, questa tecnologia potrebbe anche ridurre la necessità di viaggi per i dirigenti, considerando che gli avatar possono essere programmati per parlare diverse lingue.
Alla Salomon, azienda di abbigliamento e attrezzature sportive, Jean-Yves Couput, senior executive advisor del CEO, ha invece spiegato che la società sta sperimentando un’IA basata sul suo amministratore delegato Guillaume Meyzenq proprio per permettere ai dipendenti di tutto il mondo di accedere più facilmente alla sua visione e preservarne conoscenze e valori in caso di cambiamenti nella leadership.
"Il punto numero uno era garantire che Guillaume fosse disponibile per ogni singolo dipendente, chiunque fosse e ovunque vivesse, 24 ore su 24, 7 giorni su 7", ha dichiarato Couput.
Circa quaranta persone in azienda hanno oggi accesso al CEO virtuale e Salomon sta anche valutando un’ulteriore applicazione: un “amico” generato dall’IA per aiutare i neoassunti a orientarsi nella struttura aziendale.
COME SI CREA IL GEMELLO DI UN CEO
I digital twin di questo tipo sono di solito limitati a temi specifici, come ad esempio la storia finanziaria dell’azienda o le risorse umane. E vengono addestrati sui dati aziendali e sull’immagine pubblica del dirigente, incluse registrazioni di apparizioni pubbliche ed email. Klarna, ad esempio, ha spiegato di aver usato la voce reale, lo stile comunicativo e gli insight del suo CEO.
Ma il procedimento è veloce: Couput ha segnalato che una volta forniti i documenti necessari, il gemello digitale di Salomon è stato completato in pochi giorni. Alonso stima di aver impiegato addirittura quattro ore per sviluppare il chatbot del suo CEO.
Secondo Gupta e Likens, la parte più lunga del processo è la raccolta e la verifica dei dati, che devono essere conformi alle norme sulla privacy e utilizzati solo per gli scopi approvati.
DAI MINISTRI AI PORTAVOCE
Quello dei gemelli digitali delle persone è un trend sempre più popolare. Come abbiamo scritto nelle scorse settimane, ad esempio, il premier albanese Edi Rama ha presentato Diella, la prima ministra di governo creata interamente con l’intelligenza artificiale. Nelle intenzioni del governo, Diella gestirà il ciclo degli appalti pubblici per renderli “al 100% liberi dalla corruzione”.
In Ucraina, invece, il ministero degli Esteri ha introdotto l’anno scorso Victoria Shi, portavoce virtuale ispirata alla giornalista Rosalie Nombre. Legge tutte le dichiarazioni redatte dal ministero, non ha bisogno di effettuare spostamenti e non rischia essere uccisa: la risorsa perfetta in tempi di guerra.
Dai CEO aziendali ai portavoce e ai ministri virtuali, l’intelligenza artificiale sta dunque entrando nei ruoli di leadership e di rappresentanza, portando con sé un interrogativo che probabilmente prima o poi dovremo porci: siamo pronti a fidarci davvero di un avatar?
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