L'analisi

Trimestre record per il mercato primario dei certificati in Italia: 8 miliardi di euro i volumi collocati

In base ai dati ACEPI, i prodotti a capitale protetto rappresentano il 65% del collocato totale, davanti ai prodotti a capitale condizionatamente protetto (32%) e ai certificate credit linked

di Leo Campagna 31 Ottobre 2025 09:40

financialounge -  Acepi certificates finanza
Ammontano a 8.044 milioni di euro, con un incremento del 47% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, i volumi dei certificati collocati in Italia nel terzo trimestre di quest’anno, in base ai dati raccolti da ACEPI – Associazione Italiana Certificati e Prodotti di Investimento. E’ il secondo risultato migliore di sempre, inferiore solo ai 9.403 milioni di euro toccati nel secondo trimestre di quest’anno.

LA SOLIDITÀ DEL MERCATO ITALIANO DEI CERTIFICATI


"Si tratta di risultati che confermano la solidità del mercato italiano dei certificati e la sua capacità di proseguire nella traiettoria di crescita costante anche in scenari complessi. L’andamento dei volumi è la risultante di un ecosistema sempre più maturo, in cui l’interesse degli investitori si accompagna alla continua evoluzione dell’offerta e ad una maggiore consapevolezza dei meccanismi che regolano questi strumenti” ha commentato Giovanna Zanotti, Direttore Scientifico di ACEPI. L’Associazione si propone da sempre di promuovere un dialogo costruttivo tra i principali stakeholder e operatori del settore, sostenendo la crescita del comparto in un’ottica di lungo periodo.

I DUE PRINCIPALI FATTORI DI CRESCITA


Sono due i principali fattori che sostengono la crescita del mercato primario dei certificati in Italia. In primis, la forte compressione dello spread e la contrazione dei tassi di interesse hanno schiacciato i rendimenti dei bond governativi e bancari, al di sotto del 3% a 5-7 anni, inferiore al rendimento ottenibile con i certificati, anche con barriere profonde. In secondo luogo i mercati azionari sui massimi che hanno spinto gli investitori ad aggiungere maggiore protezione al portafoglio. In particolare hanno preferito trasferirsi dall’investimento diretto nell’equity a quello indiretto con certificati a protezione incondizionata, senza rinunciare alle potenziali ulteriori performance dei listini azionari.

468 CERTIFICATI COLLOCATI NEL TRIMESTRE SUL MERCATO PRIMARIO


Il numero di certificati collocati sul mercato primario dagli emittenti associati (che rappresentano il 92% per quota di mercato) nel terzo trimestre è stato di 468, in aumento del 60% rispetto allo stesso trimestre del 2024, e segna un incremento del 4% rispetto alla media dello scorso anno, in un trend di continua crescita dal 2020, quando il numero medio di prodotti trimestrale era pari a 208.

TIPOLOGIA DEI PRODOTTI


Per quanto riguarda invece la tipologia dei prodotti, quelli a capitale protetto (CP) rappresentano il 65%  del collocato, pari alla percentuale registrata nel secondo trimestre. Seguono a distanza al 32% i prodotti a capitale condizionatamente protetto (CCP), in risalita di 5 punti rispetto al precedente trimestre. La quota delle credit linked scende infine dal 7% al 2%. Gli Express, in cui dal 2023 rientrano tutti prodotti CCP con autocallability, con il 50% del totale sono stati i prodotti più emessi, superando i Cash Collect al 22%, in calo di 9 punti percentuali, e i Bonus Cap al 26%, in aumento di 10 punti.

COSA PRIVILEGIANO GLI INVESTITORI


Da metà 2022, data l’incertezza geopolitica, l’inflazione e tassi in crescita, l’investitore ha privilegiato gli investimenti con protezione, con un livello medio del 62% di CP (vs 32% di CCP). In parallelo è aumentata la ricerca di un rendimento cedolare. Tra i prodotti a capitale protetto, infatti, i digital hanno raccolto il 65% del collocato, registrando un aumento di 3 punti percentuali rispetto al secondo trimestre, contro il 35% degli equity protection.

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