Lo scenario
Inizia la nuova era di Mediobanca, sotto la guida di Melzi d’Eril come ad
L’assemblea dei soci segnerà il passaggio definitivo alla gestione Mps, con l’ex ministro Grilli scelto come presidente. Sul tavolo il piano di integrazione, le sinergie e la valorizzazione del marchio storico
di Davide Lentini 27 Ottobre 2025 13:15
Domani mattina, a porte chiuse si riunirà l’assemblea che darà vita alla nuova Mediobanca. Un momento simbolico e operativo insieme: si chiude il lungo ciclo guidato da Alberto Nagel e Renato Pagliaro e si apre la stagione del controllo senese, con Montepaschi che detiene ormai l’86,3% del capitale. L’assise, presieduta per l’ultima volta da Pagliaro, varerà il nuovo consiglio di amministrazione e segnerà la nascita di una governance tutta da scrivere. Il cda nominerà presidente Vittorio Grilli, già ministro dell’Economia, e ad Alessandro Melzi d’Eril. Dovrebbe essere individuato anche un vicepresidente tra i nuovi consiglieri, dopo le dimissioni di Vittorio Pignatti Morano.
Per ora Mediobanca sotto la guida di Mps non avrà alcun direttore generale: le deleghe operative di Saverio Vinci potrebbero confluire direttamente nelle mani del ceo. Tra i nuovi consiglieri figurano nomi di rilievo come Paolo Gallo (Italgas), Andrea Zappia (ex Sky Italia, oggi in EssilorLuxottica) e Sandro Panizza, unico membro confermato della vecchia squadra. Il nuovo cda si occuperà inoltre della composizione dei comitati endoconsiliari e della revisione del calendario finanziario. La trimestrale, inizialmente prevista per il 10 novembre, verrà anticipata a prima del 6, in modo da allinearsi alle tempistiche del gruppo senese.
L'assemblea dei soci, convocata senza dibattito e con voto tramite rappresentante designato, è destinata a concludersi nel giro di poche ore. Un passaggio formale ma cruciale per sancire la fine di un’epoca e l’inizio di un progetto di integrazione che promette 700 milioni di sinergie annuali. "Siamo due realtà distinte e complementari. La diversità è il punto di forza di questa alleanza", ha dichiarato l’ad di Mps Luigi Lovaglio, che ha confermato la volontà di valorizzare l’identità e il marchio Mediobanca.
Melzi d’Eril eredita un istituto solido ma in trasformazione. Il focus sarà sull’attività storica di private banking e sul corporate & investment banking, le due aree che hanno fatto la reputazione di Piazzetta Cuccia. L’obiettivo è rafforzare il presidio sui grandi patrimoni. Oggi Mediobanca gestisce 31 miliardi con 95 banker, ma punta a raddoppiare numeri e competenze, sfruttando la sinergia con la capacità creditizia di Mps. Un ruolo chiave lo giocherà anche l’integrazione dei 570 consulenti di Widiba con i 710 di Mediobanca Premier. La combinazione dei due network darà vita a una piattaforma più ampia e tecnologica per la raccolta del risparmio, anche in chiave digitale.
Il disegno industriale studiato da Mps per Mediobanca punta a costruire una piattaforma europea di private banking e multi family office, rilanciando storici asset come Spafid. Parallelamente Compass, la controllata nel credito al consumo, è destinata ad ampliare la propria presenza internazionale e a rafforzarsi in Italia grazie alla rete di Montepaschi, con cui sono già attivi diversi accordi commerciali.
L’assemblea di domani potrebbe essere anche l’ultima a tenersi il 28 ottobre, data simbolica scelta da Enrico Cuccia che voleva che le riunioni si tenessero sempre in quel giorno, in contrasto con la ricorrenza della marcia su Roma. Con il cambio di controllo e la prospettiva di allineare i bilanci con Siena, l’appuntamento potrebbe spostarsi in primavera. Un dettaglio solo in apparenza secondario, ma che racconta bene la portata storica della trasformazione in atto. Da domani Mediobanca entra ufficialmente in una nuova fase della sua storia.
I NUOVI VERTICI MEDIOBANCA
Per ora Mediobanca sotto la guida di Mps non avrà alcun direttore generale: le deleghe operative di Saverio Vinci potrebbero confluire direttamente nelle mani del ceo. Tra i nuovi consiglieri figurano nomi di rilievo come Paolo Gallo (Italgas), Andrea Zappia (ex Sky Italia, oggi in EssilorLuxottica) e Sandro Panizza, unico membro confermato della vecchia squadra. Il nuovo cda si occuperà inoltre della composizione dei comitati endoconsiliari e della revisione del calendario finanziario. La trimestrale, inizialmente prevista per il 10 novembre, verrà anticipata a prima del 6, in modo da allinearsi alle tempistiche del gruppo senese.
L’ASSEMBLEA E IL PASSAGGIO DI TESTIMONE
L'assemblea dei soci, convocata senza dibattito e con voto tramite rappresentante designato, è destinata a concludersi nel giro di poche ore. Un passaggio formale ma cruciale per sancire la fine di un’epoca e l’inizio di un progetto di integrazione che promette 700 milioni di sinergie annuali. "Siamo due realtà distinte e complementari. La diversità è il punto di forza di questa alleanza", ha dichiarato l’ad di Mps Luigi Lovaglio, che ha confermato la volontà di valorizzare l’identità e il marchio Mediobanca.
STRATEGIA E PRIORITÀ INDUSTRIALI
Melzi d’Eril eredita un istituto solido ma in trasformazione. Il focus sarà sull’attività storica di private banking e sul corporate & investment banking, le due aree che hanno fatto la reputazione di Piazzetta Cuccia. L’obiettivo è rafforzare il presidio sui grandi patrimoni. Oggi Mediobanca gestisce 31 miliardi con 95 banker, ma punta a raddoppiare numeri e competenze, sfruttando la sinergia con la capacità creditizia di Mps. Un ruolo chiave lo giocherà anche l’integrazione dei 570 consulenti di Widiba con i 710 di Mediobanca Premier. La combinazione dei due network darà vita a una piattaforma più ampia e tecnologica per la raccolta del risparmio, anche in chiave digitale.
IL RUOLO DI COMPASS IN MEDIOBANCA
Il disegno industriale studiato da Mps per Mediobanca punta a costruire una piattaforma europea di private banking e multi family office, rilanciando storici asset come Spafid. Parallelamente Compass, la controllata nel credito al consumo, è destinata ad ampliare la propria presenza internazionale e a rafforzarsi in Italia grazie alla rete di Montepaschi, con cui sono già attivi diversi accordi commerciali.
LA NUOVA MEDIOBANCA TRA SIENA E ROMA
L’assemblea di domani potrebbe essere anche l’ultima a tenersi il 28 ottobre, data simbolica scelta da Enrico Cuccia che voleva che le riunioni si tenessero sempre in quel giorno, in contrasto con la ricorrenza della marcia su Roma. Con il cambio di controllo e la prospettiva di allineare i bilanci con Siena, l’appuntamento potrebbe spostarsi in primavera. Un dettaglio solo in apparenza secondario, ma che racconta bene la portata storica della trasformazione in atto. Da domani Mediobanca entra ufficialmente in una nuova fase della sua storia.
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