Automazione e lavoro

Amazon verso l’era dei robot: a rischio 600mila posti di lavoro negli Stati Uniti

Il colosso dell’e-commerce avrebbe avviato un piano di automazione senza precedenti per tagliare i costi e raddoppiare la produttività. Un’operazione che si dovrebbe completare nel 2033

di Davide Lentini 23 Ottobre 2025 09:29

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Le voci circolano ormai da giorni: secondo fonti vicine all’azienda, Amazon sarebbe pronta a sostituire circa 600mila lavoratori americani con robot entro il 2033. Una mossa che rientra nel quadro di un piano strategico volto ad automatizzare le attività globali fino al 75%. L’obiettivo sarebbe duplice: ridurre drasticamente i costi e incrementare la produttività, mantenendo un vantaggio competitivo nel settore della logistica.

LA STRATEGIA DI AMAZON SULL’AUTOMAZIONE


Il gruppo di Jeff Bezos avrebbe messo in moto un piano di investimenti mirato a rendere più efficienti i processi di movimentazione, imballaggio e consegna. Secondo le indiscrezioni, la sostituzione progressiva del personale umano con automi permetterebbe al colosso dell’e-commerce di risparmiare fino a 12 miliardi di dollari entro il 2027, mentre la produttività complessiva potrebbe addirittura raddoppiare entro il 2033. Per i clienti, l’impatto sarebbe minimo: appena 30 centesimi di risparmio per ogni ordine evaso, ma per Amazon il vantaggio strutturale sarebbe enorme.

DAL CASO KIVA ALLA RIVOLUZIONE DEI “COBOT”


Non è la prima volta che Amazon scommette sulla robotica. Nel 2012 aveva acquistato Kiva Systems per 775 milioni di dollari, aprendo la strada a una trasformazione profonda dei propri centri di distribuzione. I robot, simili a grandi dischi arancioni, trasportavano scaffali e prodotti verso gli operatori, eliminando i lunghi spostamenti dei dipendenti all’interno dei magazzini. Oggi l’azienda dispone già di oltre un milione di robot attivi in tutto il mondo e, secondo fonti interne, punta a un modello in cui i lavoratori umani si limiteranno a supervisionare gli automi. Non a caso, il termine “robot” starebbe per essere sostituito da “cobot”, abbreviazione di collaborative robot, a indicare una presunta cooperazione uomo-macchina.

AMAZON E IL "BUON CITTADINO AZIENDALE"


Per mitigare l’impatto sociale del proprio piano, Amazon avrebbe deciso di riformulare il linguaggio interno e pubblico: non più “automazione” o “intelligenza artificiale”, ma “tecnologia avanzata”. Una strategia di comunicazione studiata per evitare allarmi e costruire un’immagine di impresa responsabile, attenta alle comunità locali e ai lavoratori che verranno progressivamente sostituiti.

 

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