L'accordo

Vicini all’accordo tra Leonardo, Thales e Airbus: cda straordinario sul progetto “Bromo”

Il board dell’azienda italiana convocato per valutare un’intesa da 10 miliardi di euro con i partner europei. Possibile svolta per il nuovo polo industriale nel settore delle attività satellitari. Parte la sfida a Starlink

di Davide Lentini 20 Ottobre 2025 11:10

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Sembra essere ormai alle battute finali il negoziato tra Leonardo, Thales e Airbus per la creazione di una nuova alleanza industriale spaziale. Domani è infatti atteso un consiglio di amministrazione straordinario di Leonardo in cui potrebbe arrivare l’atteso via libera alla firma di un accordo preliminare con i due partner europei. Al centro del dossier c’è il cosiddetto “Progetto Bromo”, la joint venture focalizzata inizialmente sulle attività satellitari e destinata a trasformarsi in un nuovo polo strategico europeo nello spazio.

IL PROGETTO BROMO SFIDA STARLINK


Ispirato al modello di Mbda (il consorzio missilistico europeo che unisce proprio Leonardo, Airbus e BAE Systems), il progetto Bromo mira a un’integrazione più profonda nelle attività spaziali, per fronteggiare i colossi globali del settore, da Starlink di Elon Musk alle crescenti ambizioni di Cina e India. Secondo fonti industriali, l’iniziativa potrebbe raggiungere una dimensione economica intorno ai 10 miliardi di euro, con base operativa in Francia, ma con una forte presenza anche in Italia, garantita da Leonardo. Non è escluso che, già nei prossimi giorni, possa essere firmato un memorandum of understanding, primo passo formale verso la nascita della joint venture.

IL RUOLO DEI GOVERNI NEL PROGETTO BROMO


A complicare i tempi dell’accordo sono stati, finora, gli aspetti legati alla governance e alla protezione degli interessi nazionali, tema delicato sia per Roma che per Parigi. Tuttavia, i segnali politici delle ultime settimane sono stati positivi, anche alla luce del contesto internazionale, che spinge verso una maggiore autonomia strategica dell’Europa nel settore spaziale e della difesa. Proprio su questo punto, un mese fa, l’amministratore delegato di Airbus Defence and Space, Michael Schoellhorn, aveva dichiarato che "queste operazioni richiedono sempre due momenti: prima la firma, poi la vera chiusura”. E, secondo quanto emerso nelle scorse ore, il momento della firma preliminare sembra ormai imminente.

LEONARDO NON COMMENTA, MA C'È FIDUCIA


Un altro segnale di ottimismo è arrivato nel weekend da Washington, dove, a margine del Niaf, l’ad di Leonardo Roberto Cingolani ha espresso fiducia nel raggiungimento di un’intesa tra i tre big europei. Interpellata ufficialmente, Leonardo non ha voluto commentare, ma il silenzio, in questo caso, potrebbe essere più eloquente di molte parole. Il consiglio di amministrazione di domani potrebbe essere decisivo per il futuro del progetto Bromo e per il rilancio dell’industria spaziale europea. Se l’accordo preliminare verrà effettivamente approvato, si aprirà una nuova fase destinata a culminare nella nascita formale della joint venture entro il 2025. Restano da capire quali saranno i dettagli della governance e come verranno distribuiti i pesi tra i tre colossi.

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