L'analisi
Francia, la crisi si fa sentire sull’azionario ma ora meno rischi
Generali AM, in un commento di Chiara Robba, segnala anche opportunità per chi guarda al lungo termine, come nei settori legati all’Intelligenza Artificiale, nella difesa e nelle banche
di Stefano Caratelli 16 Ottobre 2025 09:46

La Francia, seconda economia dell’Eurozona dopo la Germania, si trova in un periodo di incertezza da quando il presidente Macron ha deciso di sciogliere il Parlamento dopo la sconfitta alle Europee del 2024. In Parlamento nessuno riesce ad avere la maggioranza e la situazione politica è senza precedenti, ma nuove elezioni sembrerebbero al momento escluse. Un commento di Chiara Robba, head of LDI Equity di Generali Asset Management, sottolinea che per il secondo anno consecutivo stiamo assistendo alla sottoperformance del CAC40 sugli altri indici azionari, con le società che hanno subito nell’estate 2024 il più significativo crollo sono state banche e assicurazioni, Infrastrutture, Servizi alla collettività e Telecomunicazioni, settori più sensibili a movimenti di spread OAT-Bund.
L’incertezza politica e la sostenibilità fiscale rimangono fattori di aumento di premio per il rischio sulle azioni in una situazione di congiuntura globale che penalizza i Beni di Consumo Discrezionale quali il lusso e le auto, e l’Energy. Comparando la performance da inizio anno del CAC40 verso l’MSCI Europe Ex-France, l’indice francese sottoperforma del 5,8% dove il contributo negativo alla performance viene principalmente dal settore del Lusso, dal Farmaceutico, Automobilistico ed energetico, tutti settori che, seppur con una limitata esposizione alla Francia, si sono trovati al centro della politica tariffaria di Trump.
Secondo l’esperta di Generali AM è probabile che la Francia continui a sottoperformare da un punto di vista macro e di mercato ed è difficile giustificare un sovrappeso. Ma per un investitore di lungo periodo, capace di poter attendere, Robba ritiene che vi siano opportunità in alcuni settori che beneficiano di tendenze strutturali come l’Intelligenza Artificiale. Società come Schneider e Legrand sono ben orientate grazie alla loro esposizione ai datacenters e all’elettrificazione in generale, e anche il settore della difesa dovrebbe continuare ad avere assicurati i finanziamenti anche nel caso in cui la Francia dovesse ridurre il proprio budget di spesa.
Inoltre, prosegue l’esperta di Generali AM, il settore potrebbe essere supportato da M&A e da un rinnovato interesse dei
, mentre il lusso dovrebbe poter riprendere una crescita in linea con il passato grazie ad una ripresa del consumatore cinese. Il settore che potenzialmente offre più upside è il bancario, che non dovrebbe essere penalizzato più di tanto dallo spread. I rischi per l’azionario francese sembrano oggi inferiori rispetto a subito dopo le elezioni del 2024 principalmente per un motivo di posizionamento e di valutazione, con l’Indice che scambia a premio rispetto alla media storica per una crescita degli utili negativa nel 2025 a quasi -3% con un recupero nel 2026 atteso del 14% che potrebbe vedere delle revisioni al ribasso nei prossimi mesi.
Il rischio è quello, osserva in conclusione l’esperta di Generali AM, nel caso di elezioni anticipate ravvicinate, di vedere un ulteriore allargamento degli spread e un’ulteriore ritracciamento dell’indice, nonostante la sottoperformance da inizio anno rispetto a Ibex, FtseMib e DAX. Per quanto riguarda le dimissioni di Macron, infine, la probabilità non è zero e aumenta con il prolungarsi dell’ingovernabilità, per cui è difficile, in questo contesto, cercare di aumentare l’esposizione alla Francia.
SOTTOPERFORMANCE RISPETTO AL RESTO D’EUROPA
L’incertezza politica e la sostenibilità fiscale rimangono fattori di aumento di premio per il rischio sulle azioni in una situazione di congiuntura globale che penalizza i Beni di Consumo Discrezionale quali il lusso e le auto, e l’Energy. Comparando la performance da inizio anno del CAC40 verso l’MSCI Europe Ex-France, l’indice francese sottoperforma del 5,8% dove il contributo negativo alla performance viene principalmente dal settore del Lusso, dal Farmaceutico, Automobilistico ed energetico, tutti settori che, seppur con una limitata esposizione alla Francia, si sono trovati al centro della politica tariffaria di Trump.
OPPORTUNITÀ PER CHI GUARDA AL LUNGO TERMINE
Secondo l’esperta di Generali AM è probabile che la Francia continui a sottoperformare da un punto di vista macro e di mercato ed è difficile giustificare un sovrappeso. Ma per un investitore di lungo periodo, capace di poter attendere, Robba ritiene che vi siano opportunità in alcuni settori che beneficiano di tendenze strutturali come l’Intelligenza Artificiale. Società come Schneider e Legrand sono ben orientate grazie alla loro esposizione ai datacenters e all’elettrificazione in generale, e anche il settore della difesa dovrebbe continuare ad avere assicurati i finanziamenti anche nel caso in cui la Francia dovesse ridurre il proprio budget di spesa.
NEL SETTORE BANCARIO IL MAGGIOR UPSIDE
Inoltre, prosegue l’esperta di Generali AM, il settore potrebbe essere supportato da M&A e da un rinnovato interesse dei
, mentre il lusso dovrebbe poter riprendere una crescita in linea con il passato grazie ad una ripresa del consumatore cinese. Il settore che potenzialmente offre più upside è il bancario, che non dovrebbe essere penalizzato più di tanto dallo spread. I rischi per l’azionario francese sembrano oggi inferiori rispetto a subito dopo le elezioni del 2024 principalmente per un motivo di posizionamento e di valutazione, con l’Indice che scambia a premio rispetto alla media storica per una crescita degli utili negativa nel 2025 a quasi -3% con un recupero nel 2026 atteso del 14% che potrebbe vedere delle revisioni al ribasso nei prossimi mesi.
RISCHIO A BREVE LEGATO ALLO SPREAD
Il rischio è quello, osserva in conclusione l’esperta di Generali AM, nel caso di elezioni anticipate ravvicinate, di vedere un ulteriore allargamento degli spread e un’ulteriore ritracciamento dell’indice, nonostante la sottoperformance da inizio anno rispetto a Ibex, FtseMib e DAX. Per quanto riguarda le dimissioni di Macron, infine, la probabilità non è zero e aumenta con il prolungarsi dell’ingovernabilità, per cui è difficile, in questo contesto, cercare di aumentare l’esposizione alla Francia.