Mercati
Gli analisti bocciano la tassazione extra sulle banche: “Mosse scoraggianti per il settore”
I titoli bancari perdono terreno a Piazza Affari sulle nuove ipotesi di una tassa sui profitti che potrebbe portare al governo, in totale, fino a 4 miliardi di euro. I giudizi degli esperti di Intermonte e Mediobanca
di Antonio Cardarelli 14 Ottobre 2025 12:45

La tassa sui profitti extra delle banche manda giù il comparto a Piazza Affari. Secondo le ultime indiscrezioni, il governo punta a raccogliere una cifra compresa tra i 2,5 e i 4 miliardi di euro. E la scelta non convince gli analisti, che non hanno nascosto i propri dubbi sulla nuova stangata in arrivo.
In Borsa i principali titoli bancari accumulano perdite comprese tra l’1% e quasi il 3%. I cali non hanno risparmiato nessun istituto, con Mps in rosso del 2,5%. Il governo Meloni, in vista della manovra, punterebbe a raccogliere circa 4 miliardi, frutto dello slittamento delle Dta e di una imposta sugli utili 2023, accantonata negli anni scorsi per evitare l’extra tassazione stabilita in precedenza. Le banche potrebbero distribuire questo tesoretto sotto forma di dividendi, a patto di pagare all’erario una tassa del 27,5% oltre alla normale imposta sui dividendi.
Gli analisti di Intermonte parlano di “mosse scoraggianti” per il settore e definiscono la notizia come “abbastanza paradossale”. Secondo Intermonte, “la manovra sull’allungamento delle Dta è scontata ormai”, mentre “l’uso delle riserve equity accantonate per gli extra profitti dalle banche è abbastanza paradossale”. “Pensiamo che le mosse del governo in fase di finanziamento della prossima legge di bilancio siano scoraggianti per il settore”, concludono gli analisti. Sulla stessa linea gli esperti di Banca Akros, che giudica gli sviluppi “negativi per il settore, anche se l'impatto previsto appare gestibile”.
“Sebbene l’impatto assoluto sia limitato, la notizia della tassazione degli utili 2023 è fastidiosa per il settore anche per via della sua natura retroattiva”, commentano gli analisti di Equita. Gli esperti sottolineano che “sarà da valutare nelle prossime settimane l’esito delle negoziazioni tra le banche e il governo per capire l’entità dell’impatto definitivo”. Gli analisti di Mediobanca mettono in guardia da "una reazione negativa degli investitori a una tassa retroattiva".
Nella serata di ieri l'Abi ha convocato una riunione straordinaria del comitato esecutivo. L'associazione bancaria ha fatto sapere di aver approvato all’unanimità di “proseguire in via straordinaria nei contributi poliennali al Bilancio dello Stato, nella stessa logica concordata lo scorso anno, per il rilancio dell’economia e per la solidarietà sociale”. Il dialogo tra banche e governo, quindi, prosegue.
IL GOVERNO PUNTA A 4 MILIARDI DI EURO
In Borsa i principali titoli bancari accumulano perdite comprese tra l’1% e quasi il 3%. I cali non hanno risparmiato nessun istituto, con Mps in rosso del 2,5%. Il governo Meloni, in vista della manovra, punterebbe a raccogliere circa 4 miliardi, frutto dello slittamento delle Dta e di una imposta sugli utili 2023, accantonata negli anni scorsi per evitare l’extra tassazione stabilita in precedenza. Le banche potrebbero distribuire questo tesoretto sotto forma di dividendi, a patto di pagare all’erario una tassa del 27,5% oltre alla normale imposta sui dividendi.
TASSA SUGLI EXTRA PROFITTI BOCCIATA DAGLI ANALISTI
Gli analisti di Intermonte parlano di “mosse scoraggianti” per il settore e definiscono la notizia come “abbastanza paradossale”. Secondo Intermonte, “la manovra sull’allungamento delle Dta è scontata ormai”, mentre “l’uso delle riserve equity accantonate per gli extra profitti dalle banche è abbastanza paradossale”. “Pensiamo che le mosse del governo in fase di finanziamento della prossima legge di bilancio siano scoraggianti per il settore”, concludono gli analisti. Sulla stessa linea gli esperti di Banca Akros, che giudica gli sviluppi “negativi per il settore, anche se l'impatto previsto appare gestibile”.
IL GIUDIZIO DI EQUITA E MEDIOBANCA
“Sebbene l’impatto assoluto sia limitato, la notizia della tassazione degli utili 2023 è fastidiosa per il settore anche per via della sua natura retroattiva”, commentano gli analisti di Equita. Gli esperti sottolineano che “sarà da valutare nelle prossime settimane l’esito delle negoziazioni tra le banche e il governo per capire l’entità dell’impatto definitivo”. Gli analisti di Mediobanca mettono in guardia da "una reazione negativa degli investitori a una tassa retroattiva".
ABI: “DISPOSTI A CONTRIBUIRE”
Nella serata di ieri l'Abi ha convocato una riunione straordinaria del comitato esecutivo. L'associazione bancaria ha fatto sapere di aver approvato all’unanimità di “proseguire in via straordinaria nei contributi poliennali al Bilancio dello Stato, nella stessa logica concordata lo scorso anno, per il rilancio dell’economia e per la solidarietà sociale”. Il dialogo tra banche e governo, quindi, prosegue.
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