L'apertura dei mercati

Borse Ue caute ed euro in ribasso, in Francia resta il caos politico

Apertura nel segno della debolezza per i listini europei, la Borsa di Parigi parte poco intorno alla parità dopo le dimissioni di Lecornu. A Wall Street nuovo record per il Nasdaq spinto dal +23,7% di Amd

di Antonio Cardarelli 7 Ottobre 2025 09:08

financialounge -  Borse europee mercati Piazza Affari
I listini europei aprono la seduta in modo prudente. Piazza Affari cede lo 0,2% penalizzata dalle banche, mentre Parigi e Francoforte aprono intorno alla parità.

FOCUS SUL CAOS POLITICO IN FRANCIA


Sui mercati Europei occhi puntati sulla Francia dopo le dimissioni lampo di Lecornu, che rischiano di generare ulteriore caos politico nel Paese. Le agenzie di rating osservano l’avvicendarsi dei primi ministri e non nascondono le preoccupazioni per i ritardi nel processo di consolidamento fiscale. La palla torna delle mani del presidente Macron, che a questo punto potrebbe decidere di fare un passo indietro e indire nuove elezioni presidenziali anticipate. Nel frattempo, la Borsa di Parigi ha perso terreno e i rendimenti dei titoli decennali francesi hanno superato quelli italiani.

NUOVI RECORD PER LA BORSA DI TOKYO


In Giappone permane un certo entusiasmo per la prossima elezione a premier di Sanae Takaichi, nuova leader del partito liberaldemocratico. I mercati scommettono su una ripresa della spesa pubblica e una politica monetaria espansiva. L’indice Nikkei della Borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo dello 0,18%, mentre restano ancora chiuse per festività le Borse cinesi. Nel frattempo, negli Usa nuovo record intraday per il Nasdaq, spinto dal +23,7% di Amd frutto dell’accordo con ChatGpt su chip e partecipazione azionaria. Sempre negli Usa lo shutdown è ormai giunto al sesto giorno.

VALUTE E PETROLIO


Continua la corsa dell'oro che, dopo i nuovi record di ieri, punta verso i 4.000 dollari l'oncia nel contratto spot (3.964 dollari). Rallenta il passo il Bitcoin che si muove sui 124mila dollari (-0,9%). Sul valutario, l'euro torna sotto quota 1,7 (1,168 dollari) mentre la divisa nipponica è invariata, rimanendo intorno ai minimi, con l'euro/yen in area 176. I prezzi del petrolio salgono grazie alla produzione Opec+ di novembre inferiore alle attese. Il Brent guadagna lo 0,27% a 65,65 dollari e il Wti lo 0,32% a 61,90 dollari al barile.

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