Tecnologia
Intelligenza artificiale, per L&G la Cina non è ancora pronta ad insidiare l’egemonia Usa
La Cina continuerà a dare filo da torcere agli Usa nella sfida per dominare il settore dell’IA, ma la casa d’investimento ritiene che gli Stati Uniti manterranno la loro superiorità, almeno nel breve periodo
di Leo Campagna 4 Ottobre 2025 09:30

Dal 2022, da quando ChatGPT 3.5 ha mosso i primi passi, in parallelo ai rapidi miglioramenti nelle performance dei LLM (Large Language Model) si è assistito al boom degli investimenti nell’intelligenza artificiale (IA). “La realizzazione di data center è diventata una priorità globale, soprattutto negli Stati Uniti, con colossi tech come Meta e Google che impiegano investimenti significativi in una tecnologia che promette guadagni oltre ogni immaginazione, quasi fantascientifici”, commenta Matthew Rodger, Economist di L&G.
Tuttavia, si è materializzato un importante fattore di disturbo sulla strada di chi intende esporsi al boom dell’IA: la Cina. “All’inizio di quest’anno” spiega Rodger “ con il ‘DeepSeek Moment’ i player di mercato hanno cominciato a coltivare la paura che gli specialisti cinesi potessero battere le più brillanti menti della Silicon Valley”. Tutto ruota sul controllo dei chip. DeepSeek, infatti, per realizzare il suo modello V3 ha sfruttato chip di produzione americana che non possono essere sostituiti facilmente e restano vincolati ai controlli di Washington sull’export. Anche per questo, finora, l’amministrazione Biden, prima, e quella Trump, successivamente, sono riuscite a frenare la nascita di un vero rivale cinese per gli Stati Uniti.
Pechino, tuttavia, ha cominciato a sviluppare la sua risposta ai giganti occidentali come ASML, TSMC e Nvidia. “Huawei, l’azienda di telecomunicazioni e hardware, sta mettendo a punto il suo cluster di produttori di semiconduttori e ha sviluppato un chip di uso domestico che può rivaleggiare con Nvidia. La roadmap presentata dal colosso cinese prevede un’accelerazione negli output per la loro serie di chip Ascend AI, incluso un range di capacità all’avanguardia, come la produzione di High-Bandwidth Memory (HBM)” spiega l’Economist di L&G.
E’ lo scenario descritto da Dan Wang come ‘la Cina degli ingegneri’ che, qualora si materializzasse, potrebbe rappresentare un significativo rischio al predominio statunitense nella corsa all’Intelligenza Artificiale. “E’ uno scenario che non si può escludere, ma noi riteniamo che gli Stati Uniti mantengano la loro superiorità, almeno nel breve periodo” puntualizza Rodger. La cui convinzione si basa sul vantaggio competitivo di Nvidia. Buona parte delle più importanti fabbriche di semiconduttori del mondo producono i suoi chip 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con sistemi di tolleranza all’errore e di test già pienamente collaudati ed approvati. Huawei dovrà garantire un processo produttivo con i medesimi elevati standard di qualità per i suoi chip che ne freneranno la velocità del loro lancio.
Inoltre, anche con l’avvento sul mercato di Huawei, i chip prodotti da Nvidia, Google e Amazon rimarranno un prodotto di prim’ordine e destinati a migliorare in modo esponenziale garantendo da soli il lavoro di una dozzina di Huawei Ascends. “Resta il fatto che Pechino continuerà sfidare gli Usa per la leadership nel settore dell’IA. Non si può pertanto escludere che il mercato si possa trovare ad avere a che fare anche con altri “Deepseek moment” che potrebbero scombussolare la fiducia nel settore” fa saper l’Economist di L&G.
Nonostante queste potenziali criticità, L&G continua ad avere una visione positiva su questo tema. “Nei prossimi anni ci si aspetta che i benefici dell’IA spingano la produttività sostenendo il valore delle azioni tenendo al contempo sotto controllo l’inflazione. La storia insegna che spesso, quando i fornitori competono per realizzare il miglior prodotto, a beneficarne maggiormente è il consumatore” conclude Rodger.
TUTTO RUOTA SUL CONTROLLO DEI CHIP
Tuttavia, si è materializzato un importante fattore di disturbo sulla strada di chi intende esporsi al boom dell’IA: la Cina. “All’inizio di quest’anno” spiega Rodger “ con il ‘DeepSeek Moment’ i player di mercato hanno cominciato a coltivare la paura che gli specialisti cinesi potessero battere le più brillanti menti della Silicon Valley”. Tutto ruota sul controllo dei chip. DeepSeek, infatti, per realizzare il suo modello V3 ha sfruttato chip di produzione americana che non possono essere sostituiti facilmente e restano vincolati ai controlli di Washington sull’export. Anche per questo, finora, l’amministrazione Biden, prima, e quella Trump, successivamente, sono riuscite a frenare la nascita di un vero rivale cinese per gli Stati Uniti.
LA RISPOSTA CINESE DI HUAWEI
Pechino, tuttavia, ha cominciato a sviluppare la sua risposta ai giganti occidentali come ASML, TSMC e Nvidia. “Huawei, l’azienda di telecomunicazioni e hardware, sta mettendo a punto il suo cluster di produttori di semiconduttori e ha sviluppato un chip di uso domestico che può rivaleggiare con Nvidia. La roadmap presentata dal colosso cinese prevede un’accelerazione negli output per la loro serie di chip Ascend AI, incluso un range di capacità all’avanguardia, come la produzione di High-Bandwidth Memory (HBM)” spiega l’Economist di L&G.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE, LA CINA DEGLI INGEGNERI
E’ lo scenario descritto da Dan Wang come ‘la Cina degli ingegneri’ che, qualora si materializzasse, potrebbe rappresentare un significativo rischio al predominio statunitense nella corsa all’Intelligenza Artificiale. “E’ uno scenario che non si può escludere, ma noi riteniamo che gli Stati Uniti mantengano la loro superiorità, almeno nel breve periodo” puntualizza Rodger. La cui convinzione si basa sul vantaggio competitivo di Nvidia. Buona parte delle più importanti fabbriche di semiconduttori del mondo producono i suoi chip 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con sistemi di tolleranza all’errore e di test già pienamente collaudati ed approvati. Huawei dovrà garantire un processo produttivo con i medesimi elevati standard di qualità per i suoi chip che ne freneranno la velocità del loro lancio.
IL RISCHIO DI ALTRI ‘DEEPSEEK MOMENT’
Inoltre, anche con l’avvento sul mercato di Huawei, i chip prodotti da Nvidia, Google e Amazon rimarranno un prodotto di prim’ordine e destinati a migliorare in modo esponenziale garantendo da soli il lavoro di una dozzina di Huawei Ascends. “Resta il fatto che Pechino continuerà sfidare gli Usa per la leadership nel settore dell’IA. Non si può pertanto escludere che il mercato si possa trovare ad avere a che fare anche con altri “Deepseek moment” che potrebbero scombussolare la fiducia nel settore” fa saper l’Economist di L&G.
UNA VISIONE POSITIVA SUL TEMA
Nonostante queste potenziali criticità, L&G continua ad avere una visione positiva su questo tema. “Nei prossimi anni ci si aspetta che i benefici dell’IA spingano la produttività sostenendo il valore delle azioni tenendo al contempo sotto controllo l’inflazione. La storia insegna che spesso, quando i fornitori competono per realizzare il miglior prodotto, a beneficarne maggiormente è il consumatore” conclude Rodger.