La view
Per Schroders azionario di nuovo al centro della strategia, insieme all’oro
Il team Multi Asset guidato da Patrick Brenner rivede la propria asset allocation. Nuova preferenza per l’equity globale e conferma della centralità dei metalli preziosi come beni rifugio
di Davide Lentini 30 Settembre 2025 07:55

Schroders ricalibra le proprie scelte d’investimento dopo un periodo di neutralità. "Il mese scorso - spiega Patrick Brenner, Chief Investment Officer Multi Asset - i mercati erano valutati alla perfezione sul fronte macroeconomico e abbiamo deciso di assumere un atteggiamento neutrale nei confronti dell'azionario". Ora, con l’evoluzione dei dati economici e il cambio di tono della Fed, Schroders torna a privilegiare equity e oro.
"Continuiamo a ritenere che il rischio di recessione negli Stati Uniti sia basso", sostiene Brenner, aggiungendo che la Fed "sta assumendo un atteggiamento più accomodante di quanto ci aspettassimo in precedenza". Per questo Schroders "ristabilisce una visione positiva sui titoli azionari globali", con preferenza per Stati Uniti ed emergenti, "trainati dalla stabilizzazione della crescita e da un cambiamento di politica verso l'innovazione in Cina". Restano invece neutrali i giudizi su Europa, Regno Unito e Giappone, dove "gli utili societari restano poco convincenti".
Il recente rally dei Treasury ha reso i titoli Usa meno attraenti. "I tagli dei tassi potrebbero aiutare a ridurre il deficit di bilancio, ma rischiano di riaccendere l'inflazione". Per questo Schroders mantiene una view negativa sui titoli di stato Usa. Neutrale invece la posizione sui bond governativi europei, con inflazione in linea con le attese ma crescita tedesca frenata "dall’assenza di riforme strutturali".
"Continuiamo a privilegiare l'oro", sottolinea Brenner, spiegando che beneficia di rendimenti reali più bassi e offre "una protezione contro le preoccupazioni relative alla sostenibilità del debito e all'indipendenza delle banche centrali". Più bilanciata invece la view sul settore energetico, con il mercato che rischia un surplus in caso di nuovi incrementi produttivi da parte dell’Opec e di altri Paesi.
Sul credito l’orientamento resta neutrale: "Le valutazioni rimangono costose, in particolare nell'investment grade statunitense, tuttavia i fattori ciclici e tecnici continuano a essere favorevoli". Diverso il discorso per il debito emergente locale, dove "dopo una performance molto positiva abbiamo rivisto al ribasso la nostra visione".
Sul biglietto verde la view di Schroders resta critica: "Manteniamo la nostra posizione negativa sul dollaro Usa", evidenzia Brenner, mentre "siamo più positivi sull'euro, grazie alla dinamica di crescita macroeconomica della regione".
Nel complesso, Patrick Brenner, Chief Investment Officer Multi Asset di Schroders, si dice orientato verso una "crescita nominale positiva, trainata dalle politiche di stimolo perseguite dall'amministrazione Trump". In questo contesto, l’oro resta "un importante strumento di diversificazione" e l’azionario globale il principale driver di rendimento.
AZIONARIO, FAVORITI STATI UNITI ED EMERGENTI
"Continuiamo a ritenere che il rischio di recessione negli Stati Uniti sia basso", sostiene Brenner, aggiungendo che la Fed "sta assumendo un atteggiamento più accomodante di quanto ci aspettassimo in precedenza". Per questo Schroders "ristabilisce una visione positiva sui titoli azionari globali", con preferenza per Stati Uniti ed emergenti, "trainati dalla stabilizzazione della crescita e da un cambiamento di politica verso l'innovazione in Cina". Restano invece neutrali i giudizi su Europa, Regno Unito e Giappone, dove "gli utili societari restano poco convincenti".
OBBLIGAZIONI, CAUTELA SUI TREASURY
Il recente rally dei Treasury ha reso i titoli Usa meno attraenti. "I tagli dei tassi potrebbero aiutare a ridurre il deficit di bilancio, ma rischiano di riaccendere l'inflazione". Per questo Schroders mantiene una view negativa sui titoli di stato Usa. Neutrale invece la posizione sui bond governativi europei, con inflazione in linea con le attese ma crescita tedesca frenata "dall’assenza di riforme strutturali".
ORO E AZIONARIO PILASTRI DEL PORTAFOGLIO
"Continuiamo a privilegiare l'oro", sottolinea Brenner, spiegando che beneficia di rendimenti reali più bassi e offre "una protezione contro le preoccupazioni relative alla sostenibilità del debito e all'indipendenza delle banche centrali". Più bilanciata invece la view sul settore energetico, con il mercato che rischia un surplus in caso di nuovi incrementi produttivi da parte dell’Opec e di altri Paesi.
CREDITO E MERCATI EMERGENTI
Sul credito l’orientamento resta neutrale: "Le valutazioni rimangono costose, in particolare nell'investment grade statunitense, tuttavia i fattori ciclici e tecnici continuano a essere favorevoli". Diverso il discorso per il debito emergente locale, dove "dopo una performance molto positiva abbiamo rivisto al ribasso la nostra visione".
VALUTE, ANCORA DEBOLEZZA PER IL DOLLARO
Sul biglietto verde la view di Schroders resta critica: "Manteniamo la nostra posizione negativa sul dollaro Usa", evidenzia Brenner, mentre "siamo più positivi sull'euro, grazie alla dinamica di crescita macroeconomica della regione".
PROSPETTIVE TRA AZIONARIO E CRESCITA NOMINALE
Nel complesso, Patrick Brenner, Chief Investment Officer Multi Asset di Schroders, si dice orientato verso una "crescita nominale positiva, trainata dalle politiche di stimolo perseguite dall'amministrazione Trump". In questo contesto, l’oro resta "un importante strumento di diversificazione" e l’azionario globale il principale driver di rendimento.
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