L’indagine
Cresce la fiducia degli investitori italiani nei wealth manager
Nell’analisi 2025 dell’EY Global Wealth Research Report, emerge come il 55% degli investitori sia molto soddisfatto del proprio advisor finanziario ma cresce anche la richiesta di trasparenza sui costi e sull’uso dell’AI
di Fabrizio Arnhold 30 Settembre 2025 10:47

Migliora la fiducia verso i consulenti finanziari, nonostante le tensioni geopolitiche che rappresentano una fonte di preoccupazione per gli investitori italiani. Il 55% del campione si dichiara molto soddisfatto del proprio wealth manager e solo il 40% si sente ben preparato a raggiungere i propri obiettivi finanziari. I numeri sono quelli dell’edizione 2025 dell’EY Global Wealth Research Report.
L’indagine ogni due anni fotografa i sentimenti dei Wealth Management Clients: individui e famiglie che detengono un patrimonio netto elevato – fino a 25 milioni di euro – e si rivolgono ad un wealth manager per proteggerlo dalla volatilità e farlo crescere nel tempo. L’obiettivo è sempre lo stesso, far lievitare il patrimonio con scelte di investimento adatte. L’analisi ha coinvolto oltre 3.600 clienti, distribuiti in 30 Paesi, tra cui l’Italia.
Dall’indagine emerge come gli italiani non siano pronti a navigare nel complesso scenario geopolitico. Solo due intervistati su cinque, infatti, ritengono di essere “ben preparati” a raggiungere i propri obiettivi finanziari, mentre il 36% si sente “abbastanza preparato”. Più della metà dei clienti, il 53%, ha aumentato il numero di incontri con il proprio advisor.
L’83% dei clienti intervistati non ha dubbi sulla correttezza delle commissioni applicate, mentre i costi nascosti continuano a preoccupare un intervistato su due (51%). La performance resta il fattore principale che guida la scelta dei consulenti finanziari per il 75% dei clienti. In media, gli italiani, si affidano a più di due wealth manager, diversificando così non solo l’investimento ma anche i fornitori.
L’innovazione tecnologica, guidata all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, guida anche le scelte di investimento. Il 47% dei clienti si aspetta che il proprio provider integri l’AI nei servizi offerti, percentuale che sale al 75% tra i clienti con un patrimonio netto che supera il milione, i cosiddetti Very Hight Net Worth. Ma resta altresì un atteggiamento prudente per l’AI, soprattutto per quanto concerne l’uso improprio dei dati (56%), la tutela della privacy (53%) e la mancanza di un “tocco umano” (40%).
L’INDAGINE
L’indagine ogni due anni fotografa i sentimenti dei Wealth Management Clients: individui e famiglie che detengono un patrimonio netto elevato – fino a 25 milioni di euro – e si rivolgono ad un wealth manager per proteggerlo dalla volatilità e farlo crescere nel tempo. L’obiettivo è sempre lo stesso, far lievitare il patrimonio con scelte di investimento adatte. L’analisi ha coinvolto oltre 3.600 clienti, distribuiti in 30 Paesi, tra cui l’Italia.
SCARSA PREPARAZIONE
Dall’indagine emerge come gli italiani non siano pronti a navigare nel complesso scenario geopolitico. Solo due intervistati su cinque, infatti, ritengono di essere “ben preparati” a raggiungere i propri obiettivi finanziari, mentre il 36% si sente “abbastanza preparato”. Più della metà dei clienti, il 53%, ha aumentato il numero di incontri con il proprio advisor.
OCCHIO AI COSTI
L’83% dei clienti intervistati non ha dubbi sulla correttezza delle commissioni applicate, mentre i costi nascosti continuano a preoccupare un intervistato su due (51%). La performance resta il fattore principale che guida la scelta dei consulenti finanziari per il 75% dei clienti. In media, gli italiani, si affidano a più di due wealth manager, diversificando così non solo l’investimento ma anche i fornitori.
CRESCE INTERESSE PER AI
L’innovazione tecnologica, guidata all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, guida anche le scelte di investimento. Il 47% dei clienti si aspetta che il proprio provider integri l’AI nei servizi offerti, percentuale che sale al 75% tra i clienti con un patrimonio netto che supera il milione, i cosiddetti Very Hight Net Worth. Ma resta altresì un atteggiamento prudente per l’AI, soprattutto per quanto concerne l’uso improprio dei dati (56%), la tutela della privacy (53%) e la mancanza di un “tocco umano” (40%).
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