Mercato obbligazionario
Bund tra inflazione e Bce: cosa aspettarsi dal decennale tedesco
Florian Spaete, senior bond strategist di Generali Investments, fa il punto sugli scenari relativi all’andamento del benchmark obbligazionario per i titoli di Stato europei
di Antonio Cardarelli 29 Settembre 2025 12:00

Quale direzione sta prendendo il Bund tedesco? A fare il punto sulle prospettive è Florian Spaete, senior bond strategist di Generali Investments. Il segmento dei titoli di Stato, sia in Europa che negli Usa, è stato al centro dell’attenzione dei mercati nei mesi scorsi. Nelle ultime settimane il focus è stato sui titoli francesi, influenzati dall’instabilità politica e dall’avvicendamento dei governi. Per tutti i titoli di Stato europei il Bund rimane il riferimento primario, quindi ogni movimento viene osservato nei minimi particolari.
“Dopo un forte aumento tra metà aprile e metà luglio, il rendimento dei titoli di Stato tedeschi a 10 anni ha iniziato a muoversi lateralmente, mantenendosi in un intervallo ristretto tra il 2,6% e il 2,8%”, commenta Spaete. Generali Investments si aspetta che questo intervallo venga superato al rialzo entro la fine dell’anno, al più tardi. Il cambiamento fiscale della Germania ha modificato in modo sostanziale il contesto dei rendimenti dei Bund. “L’aumento significativo della spesa pubblica finanziata tramite debito porterà, nel medio termine, a un forte incremento dell’offerta di titoli di Stato tedeschi. Questa tendenza è ulteriormente sostenuta dal processo di “quantitative tightening” (QT) in corso da parte della BCE”, fa sapere l’esperto.
Attualmente il rendimento del Bund decennale viaggia intorno al 2,75%, ben al di sopra della media degli ultimi dieci anni, pari allo 0,8%. Ma visto il cambiamento della strategia della Bce dal 2022, in concomitanza con il ritorno dell’inflazione, Spaete sottolinea che sarebbe “fuorviante” parlare di un “potenziale di ribasso”
Nonostante i mercati finanziari considerino ancora possibile un ulteriore taglio dei tassi da parte della Bce, secondo Generali Investments l’attuale ciclo può considerarsi concluso e il prossimo movimento sarà al rialzo, probabilmente solo nel 2027. “Inoltre, dopo una primavera e un’estate deboli, è probabile che la dinamica economica riprenda. Infine, si prevede che il premio a termine, ancora moderato, aumenti ulteriormente in considerazione dell’incremento del rapporto debito pubblico/PIL”, conclude l’esperto nella sua analisi sugli scenari del Bund tedesco.
ATTESE DI RIALZO PER IL BUND
“Dopo un forte aumento tra metà aprile e metà luglio, il rendimento dei titoli di Stato tedeschi a 10 anni ha iniziato a muoversi lateralmente, mantenendosi in un intervallo ristretto tra il 2,6% e il 2,8%”, commenta Spaete. Generali Investments si aspetta che questo intervallo venga superato al rialzo entro la fine dell’anno, al più tardi. Il cambiamento fiscale della Germania ha modificato in modo sostanziale il contesto dei rendimenti dei Bund. “L’aumento significativo della spesa pubblica finanziata tramite debito porterà, nel medio termine, a un forte incremento dell’offerta di titoli di Stato tedeschi. Questa tendenza è ulteriormente sostenuta dal processo di “quantitative tightening” (QT) in corso da parte della BCE”, fa sapere l’esperto.
LIVELLI SUPERIORI ALLA MEDIA DECENNALE PER IL BUND
Attualmente il rendimento del Bund decennale viaggia intorno al 2,75%, ben al di sopra della media degli ultimi dieci anni, pari allo 0,8%. Ma visto il cambiamento della strategia della Bce dal 2022, in concomitanza con il ritorno dell’inflazione, Spaete sottolinea che sarebbe “fuorviante” parlare di un “potenziale di ribasso”
LE MOSSE DELLA BCE
Nonostante i mercati finanziari considerino ancora possibile un ulteriore taglio dei tassi da parte della Bce, secondo Generali Investments l’attuale ciclo può considerarsi concluso e il prossimo movimento sarà al rialzo, probabilmente solo nel 2027. “Inoltre, dopo una primavera e un’estate deboli, è probabile che la dinamica economica riprenda. Infine, si prevede che il premio a termine, ancora moderato, aumenti ulteriormente in considerazione dell’incremento del rapporto debito pubblico/PIL”, conclude l’esperto nella sua analisi sugli scenari del Bund tedesco.