Intelligenza artificiale
OpenAI presenta ChatGPT Pulse, che vi parla prima ancora che chiediate
Al via una nuova funzione che ogni mattina offre un digest personalizzato, senza bisogno di prompt. Tra privacy, personalizzazione e limiti, ecco cosa significa per il futuro degli assistenti intelligenti
di Stefano Silvestri 26 Settembre 2025 11:55

OpenAI ha presentato ChatGPT Pulse, una nuova funzione pensata per trasformare il chatbot più famoso al mondo in un compagno d’inizio giornata. Pulse, disponibile al momento in “preview” per gli utenti Pro su mobile, crea una rassegna personalizzata che ogni mattina raccoglie aggiornamenti, consigli e spunti basati su abitudini e interessi individuali. È un passo che segna l’evoluzione di ChatGPT da semplice strumento reattivo a vero assistente proattivo.
Secondo l’azienda di Sam Altman, Pulse genera “schede visive tematiche” che possono essere scansionate rapidamente o aperte per approfondimenti.
L’obiettivo è offrire un set di informazioni curate e mirate, in grado di orientare le scelte quotidiane: dalla lezione di lingua che si sta imparando agli aggiornamenti su eventi sportivi, fino ai suggerimenti per un appuntamento in calendario. Ogni giorno, quindi, inizia con un flusso di contenuti già selezionati dall’IA.
Pulse non è un esperimento isolato ma rientra in una strategia che coinvolge l’intero settore tecnologico. Da Amazon a Google, da Meta a Microsoft, i colossi digitali investono da anni in assistenti intelligenti capaci di agire in autonomia. Fidji Simo, CEO delle applicazioni di OpenAI, lo ha sintetizzato così: "La prossima frontiera sono gli agenti: assistenti IA che possono agire per vostro conto e lavorare al vostro fianco come un team". OpenAI ha già introdotto ChatGPT Agent ma si tratta di uno strumento che necessita di comandi espliciti. Con Pulse, invece, si punta a un livello superiore: l’assistente deve comprendere gli obiettivi dell’utente e accompagnarlo nel raggiungerli senza attendere un prompt. È una visione che proietta l’IA in un ruolo attivo nella gestione della vita quotidiana, andando oltre la semplice risposta a domande.
La chiave di Pulse è la personalizzazione, costruita ogni notte grazie a memoria, cronologia delle chat e feedback diretto dell’utente. Se autorizzato, ChatGPT può integrare anche informazioni provenienti da Gmail e Google Calendar. È importante notare che queste integrazioni sono disattivate per impostazione predefinita (“off by default”) e che possono essere attivate o disattivate in qualsiasi momento. Durante una dimostrazione, Christina Kaplan, a capo della personalizzazione e produttività di ChatGPT, ha spiegato che Pulse può “tenere il polso proattivamente sulle cose importanti per voi” e proporre “informazioni, idee e passi successivi concreti”. Non si tratta solo di leggere passivamente: l’utente può “curare” i contenuti, indicando argomenti di interesse o inviando feedback positivo o negativo sulle schede ricevute.
La natura stessa di Pulse solleva interrogativi sull'utilizzo dei dati degli utenti. Kaplan ha chiarito che "il vostro Pulse è tra voi e ChatGPT", e che le implicazioni sull’uso dei dati sono identiche a quelle delle normali conversazioni con il chatbot. In altre parole, non si tratta di condividere informazioni con terzi ma di autorizzare l’IA a usare i dati già disponibili per personalizzare le ricerche quotidiane. OpenAI, però, ammette che Pulse “non avrà sempre ragione”. Insomma, è una funzione in anteprima, soggetta a errori o suggerimenti fuori luogo. E rimane il rischio che un eccesso di personalizzazione finisca per rinchiudere l’utente in una echo chamber, rafforzando convinzioni o schemi mentali problematici. L’azienda sostiene di avere introdotto filtri di sicurezza e di lavorare con i team policy e safety per ridurre al minimo questo pericolo ma non ha fornito dettagli concreti sulle misure adottate.
Un aspetto interessante di Pulse è la scelta di non replicare i meccanismi tipici dei social network. "Questa esperienza ha una fine", ha dichiarato Samir Ahmed, technical lead del team ChatGPT, spiegando che la funzione è progettata "per lavorare per voi e non per tenervi a scorrere senza fine". Il che è una differenza sostanziale rispetto al modello dell’attenzione infinita su cui si basano piattaforme come Instagram o TikTok. Per il futuro, OpenAI immagina Pulse non solo come digest mattutino ma come strumento attivo in più momenti della giornata. La roadmap prevede nuove integrazioni con app e servizi per ampliare il contesto e rendere l’assistente sempre più utile in situazioni diverse.
L’IA CHE CI GUIDA NEL QUOTIDIANO
Secondo l’azienda di Sam Altman, Pulse genera “schede visive tematiche” che possono essere scansionate rapidamente o aperte per approfondimenti.
L’obiettivo è offrire un set di informazioni curate e mirate, in grado di orientare le scelte quotidiane: dalla lezione di lingua che si sta imparando agli aggiornamenti su eventi sportivi, fino ai suggerimenti per un appuntamento in calendario. Ogni giorno, quindi, inizia con un flusso di contenuti già selezionati dall’IA.
CHATGPT PULSE, LA CORSA AGLI AGENTI INTELLIGENTI
Pulse non è un esperimento isolato ma rientra in una strategia che coinvolge l’intero settore tecnologico. Da Amazon a Google, da Meta a Microsoft, i colossi digitali investono da anni in assistenti intelligenti capaci di agire in autonomia. Fidji Simo, CEO delle applicazioni di OpenAI, lo ha sintetizzato così: "La prossima frontiera sono gli agenti: assistenti IA che possono agire per vostro conto e lavorare al vostro fianco come un team". OpenAI ha già introdotto ChatGPT Agent ma si tratta di uno strumento che necessita di comandi espliciti. Con Pulse, invece, si punta a un livello superiore: l’assistente deve comprendere gli obiettivi dell’utente e accompagnarlo nel raggiungerli senza attendere un prompt. È una visione che proietta l’IA in un ruolo attivo nella gestione della vita quotidiana, andando oltre la semplice risposta a domande.
PERSONALIZZAZIONE E CONTROLLO DELL’UTENTE
La chiave di Pulse è la personalizzazione, costruita ogni notte grazie a memoria, cronologia delle chat e feedback diretto dell’utente. Se autorizzato, ChatGPT può integrare anche informazioni provenienti da Gmail e Google Calendar. È importante notare che queste integrazioni sono disattivate per impostazione predefinita (“off by default”) e che possono essere attivate o disattivate in qualsiasi momento. Durante una dimostrazione, Christina Kaplan, a capo della personalizzazione e produttività di ChatGPT, ha spiegato che Pulse può “tenere il polso proattivamente sulle cose importanti per voi” e proporre “informazioni, idee e passi successivi concreti”. Non si tratta solo di leggere passivamente: l’utente può “curare” i contenuti, indicando argomenti di interesse o inviando feedback positivo o negativo sulle schede ricevute.
PRIVACY, LIMITI E RISCHI DI ECHO CHAMBER
La natura stessa di Pulse solleva interrogativi sull'utilizzo dei dati degli utenti. Kaplan ha chiarito che "il vostro Pulse è tra voi e ChatGPT", e che le implicazioni sull’uso dei dati sono identiche a quelle delle normali conversazioni con il chatbot. In altre parole, non si tratta di condividere informazioni con terzi ma di autorizzare l’IA a usare i dati già disponibili per personalizzare le ricerche quotidiane. OpenAI, però, ammette che Pulse “non avrà sempre ragione”. Insomma, è una funzione in anteprima, soggetta a errori o suggerimenti fuori luogo. E rimane il rischio che un eccesso di personalizzazione finisca per rinchiudere l’utente in una echo chamber, rafforzando convinzioni o schemi mentali problematici. L’azienda sostiene di avere introdotto filtri di sicurezza e di lavorare con i team policy e safety per ridurre al minimo questo pericolo ma non ha fornito dettagli concreti sulle misure adottate.
UN’ESPERIENZA FINITA CON CHATGPT PULSE
Un aspetto interessante di Pulse è la scelta di non replicare i meccanismi tipici dei social network. "Questa esperienza ha una fine", ha dichiarato Samir Ahmed, technical lead del team ChatGPT, spiegando che la funzione è progettata "per lavorare per voi e non per tenervi a scorrere senza fine". Il che è una differenza sostanziale rispetto al modello dell’attenzione infinita su cui si basano piattaforme come Instagram o TikTok. Per il futuro, OpenAI immagina Pulse non solo come digest mattutino ma come strumento attivo in più momenti della giornata. La roadmap prevede nuove integrazioni con app e servizi per ampliare il contesto e rendere l’assistente sempre più utile in situazioni diverse.
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